Sommario
SATELLITE SEGUE GLI EFFETTI DI UNA TEMPESTA
– Erano alte 11 metri le onde che il 12 maggio scorso devastarono l’isola francese di La Reunion. Erano nate nove giorni prima a Città del Capo, a diecimila chilometri di distanza, in una tempesta perfetta. Figlie della stessa tempesta, sei giorni dopo onde di 7 metri cominciarono a flagellare le coste indonesiane, da Sumatra a Bali, provocando la morte di una persona e l’evacuazione di 1200 altre dalle loro case. Il satellite Envisat, dell’Agenzia Spaziale Europea, ha seguito la formazione e la corsa di queste onde attraverso l’oceano. L’ESA sta lavorano a un progetto mondiale di monitoraggio satellitare, in grado di seguire il percorso di propagazione delle onde e di determinare dove e quando andranno a colpire la costa. esamultimedia.esa.int/images/EarthObservation/EO_Ifremer_Boost_H.gif.
ACCIUGHE E SARDINE IN DIFFICOLTA’ NELLO STRETTO DI SICILIA
– Dopo uno studio di dieci anni, i ricercatori del Cnr di Mazara del Vallo hanno concluso che la riproduzione delle acciughe è condizionata dalle alte temperature. Nelle annate più calde, il 2003 e il 2006, si è infatti riscontrata nello Stretto di Sicilia una minore abbondanza dell’acciuga che, raggiunto il picco di circa 26 gradi, diminuisce drasticamente. Anche la sardina sembra risentire molto delle situazioni ambientali dello Stretto. In questo caso il fattore più importante non è la temperatura – la sardina si riproduce infatti in inverno – quanto il vento: l’abbondanza di questa specie è legata all’upwelling, cioè le correnti di risalita dalle profondità di acqua ricca di nutrienti, generate proprio dall’azione del vento sulla superficie del mare. Lo studio è stato condotto utilizzando metodi di stima diretti basati sulla biologia della specie, in particolare sulla produzione giornaliera di uova, e su dati idroacustici da ecosounder. www.irma.pa.cnr.it.
LAGUNA DI VENEZIA, BIODIVERSITA’ A RISCHIO
– La Laguna di Venezia è incapace di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici del pianeta. Secondo uno studio dell’università di Padova, pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters, la vegetazione e la flora batterica della Laguna, fondamentali per la biodiversità, non riusciranno a far fronte ai cambiamenti previsti dagli organismi internazionali. Secondo le previsioni, infatti, nei prossimi anni il livello del mare della Laguna potrebbe salire fino a 8 millimetri: secondo il modello sviluppato dai ricercatori padovani, è una quantità troppo elevata che non è bilanciata dall’apporto naturale di sedimenti alla Laguna. In assenza di misure che limitino l’innalzamento del mare, una soluzione potrebbe essere intervenire sui sedimenti che si depositano normalmente in Laguna. Dal 1400, quando i fiumi Brenta e Piave sono stati deviati, l’apporto è molto contenuto. Si potrebbe quindi aumentare la quantità di sedimenti facendo tornare i fiumi o spargendone i sedimenti direttamente in laguna. Più economica, secondo gli studiosi, la prima ipotesi, anche se bisognerebbe tenere conto del problema del loro inquinamento. www.agu.org/pubs/crossref/2007/2007GL030178.shtml.
IL VELIERO DEI DELFINI
– Solcherà i mari italiani per la quinta estate consecutiva il Veliero del Delfini del CTS, ambasciatore del mare e della sua sorprendente ricchezza di vita. Obiettivo principale della campagna, in questo 2007 dichiarato “Anno del Delfino” dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, sarà la sensibilizzazione di turisti e pescatori sui reali pericoli cui vanno incontro questi e gli altri cetacei. Non solo allarme ma suggerimenti concreti: con la promozione di forme di pesca responsabile, che possano coniugare le esigenze economiche della pesca con quelle di conservazione e delle attività di dolphin- watching fra i pescatori. Oltre 1500 le miglia che percorrerà il Veliero lungo le coste italiane, toccando una ventina di località dov’è particolarmente delicata l’interazione tra pesca professionale e delfini. Sarà l’occasione per effettuare un controllo della presenza dei delfini e degli altri cetacei lungo le nostre coste, e di evidenziare i fattori che minacciano la loro sopravvivenza. L’accento sarà posto non solo sui delfini ma anche sulle altre specie marine: la campagna, infatti, vuole portare un contributo tangibile al “Countdown 2010”, il progetto lanciato dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura per la conservazione della biodiversità pan-europea. www.ilvelierodeidelfini.it
ARCHEOLOGIA MARITTIMA: UN MASTER A VENEZIA
– È una novità nel Mediterraneo, il Master dal titolo “Archeologia marittima. Archeologia e storia marittima e tecniche della ricerca archeologica subacquea” organizzato dall’Università Cà Foscari di Venezia. Il master è suddiviso in tre settori: archeologico, storico e metodologico senza limiti cronologici. Nei primi due si toccheranno argomenti come i traffici commerciali marittimi, la costruzione navale, la storia della navigazione, l’etnografia navale e le infrastrutture portuali. In quello metodologico si tratteranno tutti gli aspetti della ricerca e della tutela nel settore dell’archeologia navale sia in ambiente subacqueo sia in contesto terrestre, nonché le tecniche di documentazioni post-scavo, il restauro dei reperti, la musealizzazione navale e la creazione e gestione di parchi archeologici sommersi. Oltre a visite all’interno di musei e monumenti legati alla storia navale sono previste lezioni pratiche di navigazione con vela al terzo e di voga. Si terranno inoltre esercitazioni di rilevamento di imbarcazioni e, all’interno di cantieri, si svolgeranno dimostrazioni di costruzione navale. Verranno organizzate lezioni di documentazione subacquea in piscina. Tra le finalità del corso vi è infatti anche la preparazione di base all’attività di documentazione del patrimonio navale marittimo, sia sott’acqua sia all’asciutto, senza limiti cronologici ossia anche di imbarcazioni e manufatti di periodo storico. lettere2.unive.it/beltrame/bando.htm.
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