E’ il match race più bello e costruttivo che la vela possa offrire. Lo spettacolo non c’entra. Centra l’uomo, nella sua più intima essenza, lĆ dove la sfida ĆØ con se stesso, col disagio, con le sofferenze del corpo e dello spirito. LĆ dove la vela diventa terapia, occasione di vivere meglio. E il vento che gonfia i cuori ĆØ quello della solidarietĆ . Si’, anche se poco conosciuta ai più, anche nel mondo della nautica da diporto esiste un’attivitĆ di volontariato che si rivolge alle diverse aree del disagio psicofisico. Sono diverse le realtĆ (associazioni, scuole, comunita’) che, sfruttando le potenzialitĆ formative e educative dello sport velico, sviluppano numerose iniziative a forte valenza sociale. Ebbene, il volto solidale della vela si darĆ , prossimanente, appuntamento alla Spezia, per un momento di confronto, di condivisione. A rendere il Golfo “capitale” della vela solidale ĆØ l’associazione “La Nave di Carta” che opera per la promozione della cultura del mare fra i giovani. L’iniziativa e’, in questo senso, una proiezione del Progetto Ulisse promosso dall’assessorato alla CittĆ dei giovani. Il raduno ĆØ previsto per il 21 e 22 aprile. “Il primo giorno – spiega Marco Tibiletti, ‘registĆ dell’iniziativa – si svolgerĆ un convegno nel corso del quale gli organizzatori e i fruitori delle diverse realtĆ , illustreranno le loro attivitĆ ; discuteranno, inoltre, di possibili sinergie di lavoro e di progetti futuri. L’indomani, tutti in barca per partecipare alla regata velica organizzata dal Circolo Velico della Spezia in occasione del 70° anniversario di fondazione”. Ecco i primi gruppi che hanno aderito all’iniziativa: “Vele senza frontiere” (che opera per il trasporto di aiuti umanitari in isole ‘dimenticate’ del Globo; il primo italiano ad cimentarsi nell’impresa ĆØ stato lo skipper Massimo Di Pietro partito dalla Spezia, con destinazione Haiti); Exodus (la comunitĆ di don Mazzi che concepisce la vela come terapia per il recupero dei giovani tossicodipendenti, con lo sloop Bamboo – di cui ĆØ stato skipper Mauro Melis – assurto a palestra di vita); Vivere la vela (che, sostenuta dall’associazione nazionale cantanti, si impegna nel portare in barca i disabili); Matti per la vela (a favore dei malati psichici); Homerus (che fa navigare i non vedenti); Vela insieme (disabili fisici); Annie Bonnie (che opera fra i detenuti delle carceri minorili); Orza minore (che collabora con gli ospedali psichiatrici).
Alla Spezia, il 21 e 22 Aprile, il Raduno della Vela Solidale
Scritto da: Nautica Editrice
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