Scheda tecnica
Lunghezza massima f.t. | m 18,10 |
Lunghezza scafo | m 17,00 |
Lunghezza al galleggiamento | m 15,83 |
Larghezza massima | m 5,02 |
Rapporto lunghezza/larghezza | 3,3 |
Dislocamento | kg 24.960 |
Deriva | m 2,55 |
Tipo di armamento | sloop (optional cutter) |
Albero | alluminio con tre ordini di crocette (optional carbonio) |
Boma | alluminio (optional carbonio) |
Vang | rigido |
Bompresso | fisso |
Sartiame | Dyform (optional in tondino con armo in carbonio) |
Verricelli | quattro verricelli sui paramare |
Superficie randa | mq 92,75 |
Superficie genoa 106% | mq 71 |
Motorizzazione | Volvo Penta 150 HP |
Tipo di trasmissione | linea d’asse |
Capacità serbatoio carburante | 850 litri |
Capacità serbatoio acqua | 725 litri |
Portata omologata | 8 persone |
Progetto | Judel/Vrolijk – interior design Wetzels Brown & Partners |
Costruttore | Contest Yachts |
www.contestyachts.com | |
[email protected] | |
Importatore | Nautigamma Sas |
www.nautigamma.com | |
[email protected] | |
Categoria di progettazione CE | A Ocean |
Prezzo base (Iva esclusa) | 1.398.000 Euro |
La Gallery
Descrizione della barca provata
Una grande barca per la navigazione d’altura: linee moderne ma con un chiaro richiamo al classico e un attento uso del carbonio per ridurre pesi e ingombri al fine di ottenere le migliori performance.
La continuità con il vecchio Contest 55, il cui progetto risale ormai a oltre vent’anni fa, si individua bene nella visione che caratterizza e accomuna tutte le barche del cantiere olandese, ossia quella dell’assenza di compromessi. I Contest sono barche destinate alle lunghe navigazioni, solide, costruite come se tutte dovessero fare il giro del mondo.
Naturalmente non fa eccezione il nuovo 55 CS presentato a Düsseldorf lo scorso mese di gennaio. Anche i tratti essenziali della barca riflettono il pensiero originario da cui proviene: pozzetto centrale, poppa larga ma non in modo esasperato, baglio massimo a mezzanave, volumi e spazi interni che si adattano alle esigenze della navigazione e non il contrario. Nello stesso tempo ci troviamo però di fronte a una barca completamente diversa, poichè, con il passare degli anni, le nuove conoscenze sul piano progettuale e sull’uso dei materiali, hanno permesso a progettisti e costruttori di coniugare ancor meglio marinità e prestazioni, comfort e sicurezza, andando ben oltre gli slogan utili al marketing.
Così le linee del nuovo Contest 55 CS, disegnate dallo studio Judel/Vrolijk, perdono gli slanci, soprattutto quello di prua, mentre il pozzetto rimane centrale e perfettamente protetto. Le sue dimensioni sono decisamente contenute, ma a differenza del vecchio modello, lo spazio è tutto dedicato agli ospiti. Diversa anche la timoneria, qui suddivista nelle due ruote che, servite da vere e proprie poltroncine, hanno sostituito l’unica ruota centrale che occupava davvero molto spazio. Alle spalle del timoniere si sviluppa una grande superficie libera sotto la quale si sviluppano la cabina armatoriale e il garage per il tender ma che può essere utilizzata con grande soddisfazione come zona prendisole, ben defilata rispetto alle manovre e, perciò, preferibile rispetto all’altra zona relax disponibile a pruavia dell’albero.
Sul piano della costruzione fa la comparsa l’uso del carbonio per alcune parti strutturali – come i longheroni – in aggiunta alla stratificazione sottovuoto, già adottata da anni per tutti i modelli del cantiere, così come sottovuoto è il sistema di incollaggio dei filarotti di teak sulla coperta. Da parte sua, il carbonio ha permesso di ridurre le dimensioni di certi componenti, creando più volumi e altezze interne. Meno peso, più velocità ma stessi criteri di robustezza e rigidità certificati, come per tutte le barche Contest, dal Lloyd di Londra.
Gli interni sono stati progettati dallo studio Wetzels Brown & Partners e ricalcano l’eleganza e l’impostazione già sperimentate sull’ammiraglia del cantiere, il Contest 85 Cs, di 26 metri. Qui siamo su uno scafo ben più piccolo, ma la sensazione di grande comodità è consentita anche dalla presenza standard di due sole cabine. Per la verità, sembra che non si perda più di tanto nella versione a tre, soprattutto tenendo conto che la deliziosa armatoriale di poppa, a tutto baglio, resta identica in entrambi i casi. Volume, aria, altezza e facilità di movimento risultano amplificati dalla luminosità consentita dalle ampie finestrature che circondano la tuga e da quelle poste nei punti cruciali dello scafo, nonchè dai sei grandi osteriggi che si aprono in coperta.