Sommario

  • Nautica di novembre ’95 è un numero speciale di oltre quattrocento pagine, con una larga sezione dedicata alle novità presentate al Salone di Genova.
  • In regalo una carta nautica
  • In anteprima tutte le nuove barche presentate dai cantieri a Genova, divise per tipologia di barca, in un panorama completo ed esauriente.
  • Battelli pneumatici: un articolo molto tecnico sul tessuto gommato.
  • Motore a quattro tempi: con l’aiuto di un’officina, illustriamo gli interventi connessi con un buon uso del motore e una corretta periodica manutenzione, prendendo a esempio il Mercury 4 tempi da 50 HP.
  • Una rassegna dei catamarani sportivi a vela sul mercato, con caratteristiche tecniche e prezzi aggiornati.
  • Raduno di barche d’epoca a Porto Cervo. Le vecchie signore del mare riunite, con gli ottoni tirati a lucido per la consueta passerella di fine estate. E alcune novità fresche di restauro.
  • Abbiamo provato in mare le seguenti barche, rilevandone pregi e difetti: Ferretti 225 Fly, Hatteras 70, Alfamarine 50, Primatist G48, Vegliatura 600 e Novamarine HD 12 Special.
  • Che fine ha fatto l’Elettra di Guglielmo Marconi, lo yacht da cui partì lo storico segnale radio che fece accendere le luci del municipio di Sidney e cambiò il cammino dell’umanità ? Ecco tutta la travagliata storia.
  • Immergiamoci tra le lagune incantate di Palau, in Micronesia. Un labirinto naturale di isolotti, che fanno parte di un ecosistema unico, ospita 700 specie di corallo e 1500 specie di pesci. Una nuotata tra milioni di meduse!

Editoriale

LA NAUTICA HA BISOGNO DI CERTEZZE
Finalmente l’assurdo decreto dei limiti di velocità (6 nodi entro mezzo miglio dalla costa) per le unità da diporto, fortemente voluto dal ministro dei Trasporti e della Navigazione, prof. Giovanni Caravale, è definitivamente decaduto. In ciò il rilievo di incostituzionalità della Commissione Giustizia del Senato è risultato determinante. Esso, purtroppo, nel periodo di vigore, ha avuto comunque pesanti conseguenze per i diportisti multati. In molti ci hanno telefonato, spaventati dai due milioni da pagare, e a tutti abbiamo consigliato di fare opposizione, riferendo del parere di incostituzionalità espresso dalla suddetta commissione parlamentare. È auspicabile che le Capitanerie di Porto chiamate a pronunciarsi ne abbiano tenuto conto, come dovrebbe tenerne conto l’eventuale magistrato di un’eventuale proseguimento giudiziario.

Invece, l’altro provvedimento, che ha bloccato gran parte del mercato delle piccole barche e dei motori, quello, per intenderci, che dovrà stabilire, all’art. 18, il nuovo limite di potenza per i motori conducibili senza patente, è ancora fermo nell’iter di conversione alla prima tappa, cioè alla Commissione Trasporti della Camera. Il decreto legge è già stato reiterato due volte, ma poiché scadrà il prossimo 21 ottobre, è ormai certo che dovrà essere ulteriormente reiterato.

La speranza è che, entro tale termine, si riesca almeno a farlo approvare sia in Commissione che in Aula. Poi, dovrà passare al Senato, dove i tempi d’esame dovrebbero essere più brevi e, grazie all’accordo che frattanto sarà stato raggiunto alla Camera, senza ulteriori modifiche. Insomma, prima di Natale potrebbe essere convertito in legge ordinaria dello Stato.

Tuttavia, al momento in cui scriviamo, l’accordo tra maggioranza e opposizione non è stato ancora raggiunto.

Il ministro Caravale difende i suoi 40.8 HP e 750 cc, i progressisti sono schierati sui 25 HP e 500 cc, il centro destra su 50 HP e 850 cc. I progressisti hanno indicato nel verde Galletti il responsabile della trattativa, ma non diciamo nulla di nuovo nel riferire che egli vorrebbe veder diminuire e non aumentare le barche che navigano nei nostri mari. Altro che sviluppo della nautica. È però auspicabile che altre forze progressiste, che pure hanno appoggiato la legge 498/94, a un certo punto siano più favorevoli a una conclusione logica. È stata abbandonata, di fatto, la richiesta di ripristinare la potenza di 75 HP inizialmente indicata nel DL, e si cerca la convergenza sulla soluzione dei 50 HP e 850 cc, che, oltre ad essere l’unica a venire incontro agli oltre centomila diportisti dei depotenziati – quest’anno sono rimasti quasi tutti a terra, in quanto non in possesso di patente, e rischiano di incappare nella stessa sorte anche l’anno prossimo, perché le strutture addette non sono in grado di far fronte a tutti gli esami richiesti – realizzerebbe una maggiore equità dal punto di vista commerciale dei motori.

Il ministro, in vista del Salone Nautico Internazionale di Genova, dovrebbe passarsi una mano sulla coscienza. Gli operatori sono stati i più danneggiati dal fermo del mercato conseguente alla sua sconcertante iniziativa legislativa d’aprile. Prima ha concesso i 75 HP, poi precipitosamente se li è rimangiati, e così ha privato l’utenza di un parametro fondamentale di scelta. Il risultato è stato che quasi tutti hanno preferito rinviare di un anno ogni acquisto. Invece, gli operatori non hanno potuto rinviare a tempi migliori gli impegni già assunti e hanno dovuto comunque pagare per le merci acquistate. Qualcuno ha potuto superare l’imprevista avversità grazie alla diversificazione delle sue attività, qualcuno ha proprio chiuso e molti sono lì che traballano e sperano nel Salone di Genova, come si spera in San Gennaro. Ma gli utenti, per il momento, si ritrovano nella stessa situazione di inizio stagione: non possono ancora decidere.

Quale professore di economia, Caravale sa bene che, per lavorare, i mercati hanno bisogno di certezze e speriamo che l’esperienza di questi mesi gli abbia insegnato che nella nautica, anche più che in altri settori, sono necessarie poche norme chiare e durature, che servono di riferimento a utenti e operatori. Allora, niente stravolgimenti. Lasciamo che il settore assorba gli ultimi cambiamenti e si riavvii. E, ancor più, rinviamo il problema di nuovi orientamenti circa la patente al recepimento della normativa europea, alla quale fra due anni saremo costretti ad armonizzarci. Al Ministro dei Trasporti e della Navigazione sono affidati il futuro, il benessere del settore e non il suo affossamento.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Corallo: L’oro rosso del Mediterraneo
rubrica: Ambiente mare | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 116

2
C. Carenanti: Un nuovo marina a Genova
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 299

3
Ecotur: Marina di Pescara, porta d’Abruzzo
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 140

4
Franchigia per soste brevi in porto
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 298

5
Marina Aregai: Piccole dimore sul blu
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 299

6
Porto Domiziano: Guerra tra comune, diportisti e CP
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 139

7
Porto Domiziano: Ricorso al Tar
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 346

8
Porto Lotti: un’oasi di fascino
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 300

9
Venturina: Nautica carrellabile e porti “verdi”
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 148

10
La nautica ha bisogno di certezze
rubrica: Attualità | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 160

11
Nasce Nautica on line
rubrica: Attualità | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 224

12
La Citroen Xantia in abito lungo
rubrica: Autonautica | annata: 1995 | numero: 403 | pagina: 306

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