Sommario

  • In regalo una carta nautica
  • Speciale accessori e apparecchiature elettroniche: una carrellata su tutte le novità presentate al Salone di Genova e al Mets di Amsterdam.
  • Parsifal: abbiamo ricostruito la situazione meteorologica dei giorni della tragedia. Ecco che cosa se ne deduce…
  • Saloni di Parigi e di Fort Lauderdale. Tutte le barche nuove esposte.
  • Osmosi 4: chiude il ciclo dedicato all’osmosi una puntata che parla degli interventi curativi, della ricerca del cantiere, delle garanzie e delle ricadute.
  • Come scegliere l’elica giusta per la propria barca a vela e migliorare le prestazioni del motore. Una guida utile e facile.
  • Fai da te: il verricello salpa ancora elettrico. Vi spieghiamo come installarlo
  • Nautica ha provato in mare per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti barche: Cantiere Rinaldi Sintesi 45, Cantieri Navali del Tirreno Cayman 38 Walk Around, Bertram 36 Moppie, Cantiere Colombo Aliante 32, Rascala SC 28, Bayliner Trophy 2352, Ken Kraft 220 WA
  • La storia e lo sviluppo della marineria greca è illustrata nel museo marittimo di Atene, dove vi invitiamo alla visita.
  • Thailandia: due mari, l’oceano Indiano a Ovest e il Mar Cinese Meridionale a Est, un turismo in espansione che si limita però alle coste, una vasta ignoranza del fascinoso interno delle isole dove restano immutate usanze secolari.
  • Sport: Campionato Italiano Match Race, Campionato Mondiale 2.4, le ultime notizie sul Vendee Globe.
  • Nella rubrica del charter tutto sul noleggio di una barca alle isole Filippine.
  • E in più una nuova rubrica mensile: Orologi in Barca. Per scegliere l’orologio su misura da portare in barca, in modo che sia sicuro e affidabile. In questo numero presentiamo il Casio Triple Sensor, in grado di rilevare la pressione barometrica/altezza, la temperatura e con una bussola digitale.

Editoriale

Un momento decisivo

SUL FILO DEL RASOIO

Non sappiamo ancora, mentre scriviamo, se il famoso Decreto Legge “Provvedimenti urgenti per la portualità ecc.” – che, com’è noto, contiene alcuni articoli che riguardano la navigazione da diporto – già reiterato ventidue volte, riuscirà a essere approvato entro i sessanta giorni previsti dalla legge. Siamo sul filo del rasoio e vi sono le stesse probabilità di ottenerne l’approvazione o, per la nautica, di scivolare verso il caos. Ma, per fortuna del nostro settore, i problemi dei primi hanno una maggiore valenza politica e, quindi, una notevole forza trainante.

La Commissione Trasporti della Camera l’ha approvato e ha trasmesso il testo all’Aula di Montecitorio per il successivo esame, la necessaria approvazione e la trasmissione urgente al Senato. Perciò, speriamo che il provvedimento sia approvato in tempo, anche se, al momento, mancano circa dieci giorni alla data della sua decadenza.

L’On. Anna Maria Biricotti, Vice Presidente della Commissione Trasporti della Camera, ci ha dichiarato che nonostante sia in discussione la Legge Finanziaria dello Stato, la Commissione Trasporti è riuscita ad approvare il Decreto in tempi brevissimi e le norme riguardanti la nautica sono rimaste immutate, perché già da tempo la Commissione era concorde su quel testo. Addirittura l’On. Alberto Di Luca, di Forza Italia, con l’Ulivo favorevole, è riuscito a far approvare dalla Commissione un ordine del giorno, con il quale il Governo si è impegnato a presentare entro il 28 febbraio ’97, un organico disegno di legge diretto a semplificare la normativa relativa alla condotta dei natanti da diporto, alle dotazioni di bordo (eliminando tutti gli adempimenti e gli obblighi non direttamente connessi alla sicurezza in mare, ivi comprese le dotazioni), al comando (un’unica patente oltre le 6 miglia, ferma restando le potenze limite senza patente previste dall’attuale decreto legge n. 535/96, con semplice esame integrativo per chi, già in possesso della patente entro, vuole acquisire quella oltre le 6 miglia). Ma di ciò riparleremo.

Ricordiamo che il decreto, per quanto riguarda il nostro settore, contiene tre articoli estremamente importanti. Uno stabilisce il limite massimo della potenza dei motori conducibili senza patente che, per i fuoribordo a due tempi, è rimasto fissato a 40.8 Hp e 750 cc, come immutati sono restati i limiti per gli altri tipi di motori. Ciò perché, ci ha detto sempre la Biricotti, tutte le parti politiche riconoscono che non si possono ulteriormente turbare il mercato e la pazienza dei diportisti.

Un secondo articolo definisce invece gli adempimenti per il noleggio e la locazione, che nell’ultima reiterazione sono stati semplificati rispetto alla formulazione iniziale, peraltro sollevando qualche protesta da parte degli operatori del charter.

Infine, un terzo affida alle Capitanerie di porto ogni competenza sulla sicurezza in mare e si tratta di una norma importante nel momento in cui, dopo la Finanziaria, si affronterà a fondo la proposta Arlacchi sulla costituzione di una Guardia Costiera e del coordinamento tra i vari corpi.

Decreto a parte, rimane aperto il problema del VHF. Infatti, la dirigenza del Ministero delle Poste, adducendo motivi tecnici e normativi, respinge assolutamente la possibilità di inserire nel regolamento quanto assicurato dal Ministro Maccanico al Ministro Burlando, con la lettera di cui abbiamo già riferito, che prevedeva l’abolizione del collaudo e del controllo annuale degli apparati. Con cecità assurda e assolutamente inspiegabile, a meno che non si identifichi con la difesa a oltranza di un centro di potere o di errori del passato, i funzionari delle PP.TT. sono arroccati sulle loro intransigenti posizioni, che peraltro sotto il piano formale sono ineccepibili, viste le norme vigenti.

Se si vuole superare l’ostacolo, il Ministro Maccanico, con un potere che già gli conferisce il Codice Postale, all’ultimo comma dell’art. 365, dovrà emanare un decreto ministeriale, che esenti la nautica da diporto dal collaudo e dall’ispezione ordinaria, in considerazione del fatto che le norme internazionali non prevedono l’obbligo della installazione radioelettrica sulle imbarcazioni da diporto. Solo così potranno cadere le obiezioni dei dirigenti delle Poste e Telecomunicazioni.

Ci sembra inoltre che, sempre in merito al VHF, si stia comunque perpetrando un abuso, che serve soltanto a scoraggiare l’utente dal disdire l’abbonamento in atto con le concessionarie. Infatti, non vediamo perché si debba restituire la licenza radioelettrica di esercizio, quando si tratta di un atto amministrativo rilasciato dal Ministero delle Poste su richiesta della concessionaria esercente l’abbonamento obbligatorio. E lo stesso discorso vale per il nominativo internazionale, che sempre su richiesta delle concessionarie, è comunque rilasciato dalle Capitanerie di Porto. Le società concessionarie, a suo tempo, sono state solo un tramite. Se lo Stato ha delegato un terzo a svolgere un servizio, comunque il documento ufficiale non può non mantenere la sua validità. E non è possibile che si debba pagare una seconda volta per lo stesso atto, che oltre tutto, dopo il rilascio, non è gestito dalle concessionarie ma dall’Autorità marittima, che vi annota le variazioni.

Finora una nuova licenza radioelettrica è richiesta solo in due casi: con la sostituzione e/o con la modifica della stazione radio VHF oppure con il cambio di concessionaria o il rinnovo del contratto di gestione. Tant’è vero che il cambio di proprietà della barca non comporta il rinnovo della licenza stessa e, rimanendo abbonati, non è necessaria una nuova licenza neanche nel passaggio da imbarcazione a natante.

Cadendo l’obbligo dell’abbonamento e rimanendo inalterati l’apparecchio e la consistenza della stazione radioelettrica, non vi sono ragioni giuridiche, tecniche o di sicurezza che possano imporre una nuova licenza. Non si può pagare due volte per la stessa cosa.

Rimanga la licenza, perché è bene tenere sotto controllo le radiocomunicazioni marittime, ma si aboliscano collaudo e ispezioni non indispensabili. Quindi, siamo in attesa di sapere dal Ministro Maccanico cosa intende fare per concludere rapidamente, e positivamente nel senso delle aspettative dell’utenza, questo problema, che si trascina ormai da troppo tempo.

Invece al Ministro Burlando chiediamo notizie sulle iniziative demaniali annunciate lo agosto scorso, in favore degli scivoli e del traffico in transito nei porti turistici.

Tale circolare ha incontrato delle difficoltà in ambito Corte dei Conti e dovrebbe essere rielaborata. Ma è evidente come sia importante che la buona volontà dimostrata dal Ministro non vada persa. Anzi, è necessario creare nuovi stimoli per l’iniziativa privata e il turismo nautico.

Burlando non vuole preparare un disegno di legge che innovi in materia di portualità turistica. Noi non siamo molto d’accordo con lui su questo argomento, ma se pensa che attraverso una semplificazione burocratica si possano ottenere dei successi, o quantomeno dei miglioramenti, lo faccia. Abbiamo saputo che egli si prepara a riunire i Ministeri, le Regioni e tutti gli Enti che devono esprimere il loro parere nella Conferenza dei servizi sulle concessioni demaniali per la costruzione di nuovi approdi. Siamo convinti che questa sia un’ottima strada per stabilire delle procedure cui tutte le entità coinvolte debbano attenersi e che finalmente anche in questo campo funzioni realmente il principio del silenzio- assenso. Alla fine tireremo le somme.

Un altro problema, quello del Loran. In Spagna, nonostante i finanziamenti ricevuti dalla Comunità Europea, la stazione di Estartit ancora non funziona. Ufficialmente la si vorrebbe spostare per consentire l’utilizzo del segnale anche in Atlantico, invece qualcuno maligna che gli spagnoli sono spariti dalle riunioni comunitarie perché il sito di Estartit è appetito per investimenti turistico- alberghieri. Purtroppo, per i diportisti ciò significa che quel sistema di radioposizionamento ancora non funziona e non si può stabilire con un minimo di approssimazione quando funzionerà. A livello comunitario si pensa a una terza stazione da ubicare in un’altra posizione, evidentemente non spagnola, però ancora da scegliere.

Infine, un discorso per la vela. Sempre Burlando si lamenta che alla vela non si offrano quelle opportunità di cui invece gode la nautica a motore, evidentemente più remunerativa riguardo ai numeri e che quindi fa la parte del leone nei saloni nautici italiani. È evidente il riferimento al Salone di Genova, dove il Ministro auspicherebbe un trattamento di favore alla vela, proprio per rilanciarla e anche una migliore possibilità di accesso alla mostra per operatori minori che non sono in grado di soddisfare tutte le richieste degli organizzatori.

Noi vogliamo sottolineare che, nonostante la scarsa presenza ai saloni, la vela rimane una delle componenti più vive della nautica italiana. Essa è una scuola di mare preziosa, che appassiona moltissimi utenti ed è sicuramente interesse di tutti rilanciarla. In proposito, segnaliamo al Ministro l’iniziativa del Salone del Mare, che si svolgerà in febbraio nel porto turistico di Riva di Traiano e sarà imperniata proprio sulle barche a vela e sul charter nautico. Essa viene a occupare uno spazio lasciato appunto libero dagli altri organizzatori e fa della vela la sua attrattiva fondamentale. Se il Ministro appoggia una ripresa della vela, avrà sicuramente la simpatia di molti diportisti e la nostra.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Comune di Monte Argentario: La guerra dei pontili continua
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 150

2
Talamone: Ma esistono coscienza e onestà
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 153

3
Sul filo del rasoio
rubrica: Attualità | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 54

4
Fiat Coupé: Supercoupé
rubrica: Autonautica | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 170

5
Motor Show 1996: L’ennesimo successo
rubrica: Autonautica | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 168

6
Barca per il charter: Fortune per voi
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 222

7
Charter alla Filippine: Arcipelago d’acqua
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 218

8
Charter in Nuova Zelanda: Taboo
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 220

9
I globicefali: Cari piloti del mare
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 217

10
La Polinesia in catamarano
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 221

11
Vela Charter: Charter napoletano
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 221

12
Eliche: Il passo giusto
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 1997 | numero: 417 | pagina: 100

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