Sommario

    • Le barche esposte al Finboat, salone nautico finlandese
    • Impianto elettrico/4: apparati e funzioni
    • Autocostruzione: il progetto di un catamarano, il Caber 28 piedi
    • Le comunicazioni satellitari: Inmarsat e Navtex
    • Fai da te: suggerimenti e trucchi per migliorare la coperta della vostra barca, attrezzandola in modo da renderne agevole la manovrabilità anche ad una sola persona
    • Nautica ha provato in mare per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti barche: Grand Banks 52 Europa, Storebro 430 Biscay, Luhrs 360 Open, Bénéteau Antares 760, Callegari Olimpus 750, Manò 22,50, Rio 600 Day, Zodiac Medline 1
    • Uso e manutenzione delle vele; i consigli di Silvio Dell’Accio, navigatore solitario
    • Appunti di navigazione di un diportista dal Cilento alle Isole Eolie
    • Racconto del Raid sul fiume Douro, in Portogallo
    • Storia, tradizioni e un itinerario in house boat in Camargue
    • Pesca alla spigola
    • Sport: le regate delle Classi Olimpiche a Napoli; La Giraglia; Block Island; Prada Sail week, raduno delle barche d’epoca a Porto S. Stefano; il Trofeo Trombini
    • Nella rubrica del charter informazioni sulla navigazione e il noleggio di barche in Costa Azzurra

 

Editoriale

Un ministro sempre attento ai problemi del settore
Allo studio altre agevolazioni per la nautica
Fine luglio è ormai un appuntamento tradizionale del Ministro dei trasporti con la stampa specializzata e non, per fare, prima delle ferie di agosto, il punto sulle sue iniziative per la nautica. Burlando ha lavorato molto e bene, per il settore, ricavandone notevoli soddisfazioni anche sul piano umano e ci tiene a questo rapporto, ma il prolungarsi del Consiglio dei Ministri in cui era impegnato gli ha impedito di raggiungere i giornalisti che lo attendevano. L’incontro si è svolto lo stesso, ma con i suoi consiglieri per la nautica, Giorgio Casti e Cino Ricci, assistiti per la parte normativa dal Direttore Generale del Naviglio, Vincenzo Mucci, e, per la sicurezza in mare, dall’Ammiraglio Giorgio D’Assatti in rappresentanza delle Capitanerie di porto. Giorgio Casti ha informato i presenti che il Ministro ha rinnovato ai suoi colleghi degli Interni, delle Finanze, dell’Esercito ecc. l’opportunità di lasciare, come lo scorso anno, alle Capitanerie di Porto il controllo della nautica da diporto, che è loro compito di istituto, evitando sovrapposizioni. Nel ’97 il coordinamento ha funzionato, dovrebbe andar bene anche quest’anno. Ha anche preannunciato l’iter favorevole, ormai a conclusione, del provvedimento voluto dal Ministro in merito al costo delle concessioni demaniali per la realizzazione di nuove strutture. Potrebbero abbattersi anche di 4/5 e applicarsi anche alle costruzioni per le quali non sia già stato determinato il canone definitivo. Questo sarebbe sicuramente un incentivo importante insieme alle nuove procedure sull’iter delle concessioni, velocizzato dal Regolamento recentemente emanato.
Ma già pare che di posti barca da ora in poi se ne faranno molti. Così era raggiante il Direttore Generale del Demanio, dott. Gaspare Ciliberti, che sottolineava «È la prima volta che dai giornalisti non sento proteste per la mancanza di posti barca». E come si può protestare quando ti annunciano che sono in via di realizzazione porti per la nautica a Salivoli, Porto Santo Stefano, Santa Marinella, Belvedere Marittimo, Muggia, Ravenna, Chioggia, Porto Levante, Riccione e Portoscuso, che sono in completamento Castelsardo e a raddoppio Marina di Portisco, e, inoltre, sono state assentite in concessione tre nuove strutture a Rimini, Ostia e Scarlino? Si tratta alcune migliaia di posti barca. Solo tra Goro e Cattolica, col prossimo anno ne saranno disponibili oltre 4.000. In pratica, si prepara lo spazio per circa una decina di migliaia di imbarcazioni da diporto, il che significa quasi altrettante vendite per il mercato nautico del ’99-2000.
Il com.te Angelo Zerilli, sempre del Demanio, spiegava come, grazie allo strumento amministrativo del contratto d’area, sia stato avviato l’iter per un porticciolo da 1.500 posti barca, a Castellammare di Stabia, in un’area a suo tempo occupata da una vecchia fabbrica di vagoni ferroviari, ormai chiusa da tempo: «È la strada che consiglio agli amministratori delle aree depresse delle nostre coste per ottenere rapidamente lo stesso risultato». Per tale struttura saranno utilizzati alcune centinaia di lavoratori attualmente in cassa integrazione.
Su portualità e concessioni saranno messi a punto progetti pilota da utilizzare in contesti diversi.
Casti parlava anche del bollettino meteo H24 su canale 68, da noi già annunciato sul precedente numero di «Nautica». Per il momento si limita al medio e all’alto Tirreno e al medio e all’alto Adriatico con emissioni in isofrequenza, poi si svilupperà su tutti i nostri mari.
Confermata anche l’emanazione del nuovo Regolamento di Sicurezza. Ancora una volta abbiamo chiesto che sia preventivamente diffuso alla stampa specializzata e agli esperti di settore per consentire osservazioni e suggerimenti. Dovrebbero uscire anche i famosi decreti ministeriali sui requisiti tecnici delle dotazioni di sicurezza.
Per quanto riguarda il Navtex , cioè l’apparato che stampa in automatico tutte le comunicazioni di sicurezza, è stato detto che sarà attivato, ma il disegno di legge che lo istituisce è fermo già da più di due anni al Senato e quindi ci sembra utopistico affermare «dopo l’approvazione verrà attivato nell’arco di due mesi». Se i quattrini a ciò stanziati del Ministero degli Esteri sono stati bloccati dal Governo nell’ambito dei tagli alla spesa conseguenti a Maastricht, almeno ancora per altri due anni l’Italia sarà l’unico paese in Europa a non aver ancora attivato le stazioni radio terrestri per la trasmissione di tale servizio. Esso è stato previsto addirittura dalla Convenzione Internazionale Solas, quella della sicurezza in mare, dal ’74, e da allora sono passati solo… 25 anni. Certo non è colpa dell’attuale ministro Dini, ma questi sono normali tempi italiani quando non c’è nulla da guadagnarci su.
È stato poi ribadito che si restituisce la responsabilità della scelta della navigazione allo skipper, abolendo le distanze di navigazione della 436/96. Il provvedimento è contenuto nell’articoli 6 bis del disegno di Legge Camera 4517 «Interventi cantieristica e armatoria», in esame alla IX Commssione Trasporti in sede referente. L’esame da parte della Commissione ha risentito della contemporaneità delle telecronache dei mondiali di calcio, che ha ridotto i tempi dei lavori, e la discussione in aula è prevista soltanto in settembre.
Nella stessa sede sarebbe stato tuttavia opportuno prevedere anche l’abolizione del comma 6 dell’articolo 13 della 436/96, che prevede l’obbligatorietà di avere a bordo soltanto dei natanti marcati CE il «manuale del proprietario», mentre la Direttiva fa semplicemente obbligo al costruttore o venditore di consegnare all’acquirente il manuale suddetto per una migliore conoscenza del bene comprato. Anche questo è un mistero italiano, che speriamo possa essere svelato nel corso del dibattito alla Camera, quando l’emendamento chiesto da «Nautica» in tutti questi ultimi numeri sarà fatto proprio, speriamo, da un deputato o, successivamente, da un senatore. Quindi, tempi abbastanza lunghi, ma speriamo che Burlando possa ottenerne l’approvazione per il Salone di Genova.
Cino Ricci sottolineava l’importanza di responsabilizzare lo skipper e noi abbiamo auspicato che tale concetto sia recepito nel nuovo regolamento di sicurezza.
È stato poi ribadito che la tassa di L. 10.000 per il rilascio della licenza Rtf quando si usa il VHF ai soli fini della sicurezza, deve essere pagata solo la prima volta o in caso di sostituzione.
Ci è stato anche detto che il ministro Burlando si è impegnato ad abolire il bollo per la patente nautica, come già avvenuto per quella automobilistica. Tutto bene, a meno che quello che si risparmia da una parte non si ritrovi poi maggiorato da un’altra. Proprio l’auto docet. Ma ci hanno assicurato di no. Ci sarà da modificare il DPR sulle patenti e in quel caso si potrà apportare anche la modifica ai programmi per eliminare «cenni di navigazione astronomica» e «cenni sulla misurazione degli astri con il sestante», come richiesto da molte scuole e privati.
Invece è proprio una questione di giustizia quella di estendere la vetustà ai natanti, rimasti esclusi dal beneficio quando non vi è documentazione certa della data di costruzione. Infatti, finora, ne beneficiano soltanto quelli precedentemente immatricolati come imbarcazione, per i quali si può esibire un estratto del RID, e quelli per i quali si è tenuti al pagamento della tassa di stazionamento con le stesse modalità delle imbarcazioni, cioè quando si supera la potenza di 75 HP (55,15 kW) e relative cilindrate per i diversi tipi di carburazione o diesel. In proposito c’è un disegno di legge d’iniziativa parlamentare, del sen. Basilio Germanà e altri firmatari, che mira a derminare la vetustà con autocertificazione di proprietà resa davanti all’autorità marittima con tutte le caratteristiche tecniche che consentano l’identificazione dell’unità a condizione che la tassa sia pagata per tutto l’anno. Lo stesso Germanà e altri 43 parlamentari hanno proposto un altro disegno di legge, sempre sulla nautica, che pubblichiamo nel «Nautimondo» di questo numero e che propone altre agevolazioni e incentivazioni molto interessanti.
Noi vorremmo che si pensasse ad abolire un’altra ingiustizia, quella di far pagare la tassa di stazionamento annuale alle imbarcazioni, quando si sa bene che la gran parte vanno in acqua solo per pochi mesi. Perché non introdurre anche per esse il pagamento per il solo periodo d’uso? Incentiviamo il rientro delle barche italiane all’estero. Il fisco pensi a cosa perde in termini di lavoro e di Iva, di Irpef, Irpeg e così via a fronte dei semplici 40 miliardi che rappresenta il gettito della nautica. Dieci o ventimila barche che rientrano rispetto alle trentamila circa emigrate farebbero la fortuna della Liguria, della Toscana, del Lazio, della Campania… e di un fisco intelligente, che non uccide la gallina dalle uova d’oro, ma la stimola e, perché no, la protegge per strapparla ai concorrenti mediterranei, attirando così tante altre barche estere. Perché lavoro significa concorrenza e concorrenza prezzi bassi di ormeggi e servizi.
È stato sollevato il problema di «autorizzare o chiarire l’utilizzo dei telefoni cellulari in mare, oggi non previsto, quindi, vietato». Ne abbiamo scritto tanto che tutti i nostri lettori ne sono informati. La normativa vigente prevede come obbligatorio a bordo il VHF, mentre non vi è alcuna legge che espressamente vieti l’uso del telefonino in barca e non credo che nessuno si prenderebbe la responsabilità di una tale iniziativa viste le vite che ha salvato il cellulare. Con buona pace di tutti e senza arrovellamenti giuridici, il telefono cellulare non può sostituire il VHF, ma il portarselo in barca costituisce un buon comportamento ai fini della sicurezza personale e familiare. Il fatto della distinzione tra servizio radiotelefonico terrestre e servizio radiotelefonico marittimo è ininfluente. L’importante è che nessuna legge dica: l’uso del telefono cellulare a bordo è vietato.
Molto interessanti invece gli incentivi per la nautica prospettati: leasing per l’acquisto di unità da diporto, barche a vela e particolari motori con emissioni a basso impatto ambientale. L’iniziativa servirebbe a recuperare l’emorragia di denaro che passa attraverso le banche francesi col cosiddetto leasing a costo zero, e ingrassa il fisco francese a detrimento di quello italiano. Abbiamo già perso tanti miliardi e ancora ci pensiamo: di nuovo ci chiediamo, quando avremo un fisco intelligente?
Anche molto importante consideriamo la volontà di attribuire la qualifica di impresa turistica, a tutti gli effetti, alle società di noleggio e locazione di unità da diporto e a quelle di intermediazione sulle stesse attività. Si parla di due ruoli: «società armatrice» e «società di intermediazione». Contempraneamente dovrebbe essere abolito l’obbligo di iscrizione nei ruoli dei mediatori marittimi per svolgere attività di noleggio e intermediazione di unità da diporto, con un provvedimento che stabilisca la disapplicazione della legge 12.3.68, n. 478. L’altra strada, che forse darebbe più garanzie sulla figura professionale dell’operatore sarebbe quella di creare nell’ambito della stessa legge, con apposita modifica, il ruolo di mediatori per il diporto nautico, con programmi d’esame adeguati, ma non così vasti come per il mediatore marittimo.
Ma in un paese che marcia verso l’abolizione degli ordini professionali sarebbe un comportamento coerente?
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
 

Indice articoli presenti in questo numero

1
Club Nautico Marina di Brondolo: un angolo di quiete e di verde per la nautica diportistica
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 148

2
Etrusca Marina prende il via
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 150

3
Marina di Janus porto nuovo in formazione
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 149

4
Allo studio altre agevolazioni per la nautica
rubrica: Attualità | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 54

5
Opel Sintra 2.2 TD: Finalmente diesel
rubrica: Autonautica | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 162

6
Piaggio Hexagon GT 250: Geometria vincente
rubrica: Autonautica | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 164

7
Barche per il charter: Lagoon 47
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 216

8
Charter in Costa Azzurra: Dolce vela
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 214

9
Charter in Dalmazia
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 218

10
Charter regata
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 217

11
Crociere in Mediterraneo
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 217

12
Floating Village: Il villaggio galleggiante
rubrica: Broker & Charter | annata: 1998 | numero: 437 | pagina: 218

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