Sommario

  • Presentazione della nuova edizione, rivista ed aggiornata, del portolano “Pagine Azzurre”
  • Saloni: siamo stati al Velashow di Viareggio e al Salone Nautica galleggiante dell’Adriatico di Jesolo
  • L’attuale regolamentazione dei parchi marini: dove si può andare
  • Tutto quello che bisogna sapere sull’applicazione delle antivegetative
  • Confronto fra 6 cabinati a propulsione monomotore in linea d’asse o con piede poppiero
  • I terribili tsunami, fenomeno meteo spiegato dal nostro navigatore solitario Silvio Dell’Accio
  • Sicurezza: L’EPIRB e il mercato
  • La normativa in materia di locazione e noleggio/2
  • Storia del “Moonbeam”, barca a vela recentemente restaurata da Camper & Nicholson
  • Portolano disegnato delle Bocche di Bonifacio
  • Nautica ha provato in mare per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti barche: C.N. Andromeda Mec 1300, Ilver 49 Palma, C.N. Sagemar Sagene 43 fly, Luhrs Co. 400 convertible, Four Winns Vista 298, Maxum Marine 2800 SCR Sunbridge, Crownline Boats 268 CR, Sea Ray Aquador 25 WA
  • Itinerario nautico alla scoperta della Guadalupe
  • Nautica sport, foto e resconto delle seguenti regate: Roma per 2 e Roma per Tutti, Pasquavela, Trofeo Accademia e Città di Livorno, Trofeo Zegna a Portofino
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca all’Argentario; scuole e patenti: indirizzi; l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Una proposta per i Presidenti delle regioni italiane

NON E’ TEMPO DI CREARE UN ASSESSORATO DEL MARE?

Una volta, come molti ricordano, esisteva il Ministero della Marina Mercantile.
Costola del vecchio Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni del Ventennio, dopo la seconda guerra mondiale era stato inizialmente importantissimo per l’epopea ricostruttiva della nostra flotta mercantile. Poi, col tramonto dei transatlantici e delle costruzioni navali, portateci via da paesi concorrenti, era divenuto Ministero di seconda classe, alla guida del quale si alternavano a volte personaggi emergenti, ma più spesso politici alla fine della loro parabola.

Così, negli ultimi tempi, non aveva più forza politica. Tuttavia, pur con i suoi molti difetti, esso aveva un pregio fondamentale, si interessava esclusivamente delle cose del mare.

Ora, com’è noto, da alcuni anni è stato nuovamente accorpato al Ministero dei Trasporti, che a sua volta, in un prossimo futuro, dovrebbe essere accorpato ai Lavori Pubblici. Ciò, forse, sarà anche un toccasana per consentire una conduzione politica più aperta ai grandi problemi nazionali o, aggiungiamo, per ridurre la squallida corsa alle poltrone cui assistiamo in occasione di ogni crisi di governo, ma certamente diminuisce l’attenzione del vertice unico verso i problemi e le esigenze che ogni singola struttura accorpata dovrebbe affrontare.

Alcuni ministri non si sono mai recati nel palazzo di viale Asia, all’Eur, o si sono limitati a visite sporadiche. Molti funzionari non hanno mai visto il Ministro di turno, se non in televisione.

Infatti, alla fine, la sua attenzione si concentra esclusivamente su tematiche di interesse politico contingente e le pratiche giacciono nel tempo, in attesa di firme che nessuno vuole apporre per timore di grane.

Così langue la gestione di tanti problemi importantissimi a livello locale. Allora, diciamo noi, visto che la normativa varata dal Parlamento sta assegnando alle Regioni sempre più competenze, anche in chiave federalista, lasciando allo Stato solo poteri di controllo e di indirizzo politico generale, forse sarebbe auspicabile che i Presidenti regionali, appena eletti, creassero degli assessorati regionali dedicati all’economia marittima e, in senso piu lato, al Mare.

Agli Assessorati del Mare – finalmente un pò di rispetto e considerazione per questo mare che ci circonda e sempre sacrificato sull’altare dell’industrializzazione – a nostro parere, dovrebbero essere affidati:

in primis, proprio la Difesa del Mare, ora gestita dal Ministero dell’Ambiente, troppo esterno all’insieme delle problematiche regionali, e la difesa delle acque interne;
la gestione della portualità turistica (sulla quale non è ancora perfettamente chiarito dove termina la competenza del Ministero dei Trasporti) compresa la portualità alternativa per le unità della nautica popolare;
la programmazione e la gestione del Demanio Marittimo (finora affidata alle Capitanerie di Porto e tutta da creare) e delle acque interne, col rilascio delle concessioni, con esclusione dei porti di interesse nazionale; in questi va compresa la disciplina del lavoro, la tenuta degli albi e dei registri delle attività che rientrassero nella gestione dell’assessorato;
la gestione della nautica da diporto e dei diportisti nelle acque interne e costiere, compresa la sicurezza.
Ricordiamo peraltro ulteriori competenze, sul settore che ci interessa, già trasferite alle regioni come:

disciplina della navigazione interna e gestione del sistema idroviario,
estimo navale
tenuta dei registri delle navi in costruzione,
verifica della regolarità delle dichiarazioni di costruzione e verifica dei progetti,
verifica dell’idoneità dell’impresa a costruire navi della navigazione interna,
vigilanza sulla costruzione delle navi fino al varo.
Questa nostra proposta è sicuramente un’utopia, perché nessuno avrà il coraggio di una simile innovazione. L’elenco delle competenze è soltanto indicativo. L’insieme può essere affinato, arricchito o sfrondato, ma, con un gruppo di lavoro ben articolato ed efficiente, quella che noi presentiamo come idea potrebbe essere sviluppata in un assessorato importantissimo per la vita regionale, in grado di rilanciare proprio le attività economiche non comprese nel processo industriale o agricolo.

Per vitalizzare le nostre coste, anche insulari, occorre seguire da vicino tutte le esigenze e intervenire tempestivamente quando necessario. Questa è un’attenzione che il Governo centrale non può dare, al contrario dell’autorità regionale, molto più vicina, almeno dovrebbe, ai problemi della gente.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Porto turistico di Cannobio: Un nuovo porto galleggiante sul lago Maggiore
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 176

2
Porto turistico di Dusano
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 177
3
Porto turistico di Lovere
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 177
4
Porto turistico di Santa Teresa di Gallura, Longonsardo: 700 posti barca e 30 secoli di storia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 177
5
Un porto-canale in Versilia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 176
6
Una proposta per i presidenti delle regioni italiane: Non è tempo di creare un assessorato del mare?
rubrica: Attualità | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 80
7
All’Argentario con la nuova ammiraglia Nissan Leader “Maxima”
rubrica: Autonautica | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 184
8
Toyota Celica 1.8 VVT – i
rubrica: Autonautica | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 186
9
L’usato: Barche a motore e a vela
rubrica: Borsa nautica | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 305
10
A pesca del siluro
rubrica: Broker & Charter | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 279
11
Charter all’Argentario: La costa Argentata
rubrica: Broker & Charter | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 280
12
Moncada di Paternò: Charter di lusso
rubrica: Broker & Charter | annata: 2000 | numero: 458 | pagina: 282

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