Sommario

  • L’editoriale di Nautica di giugno è dedicato all’importanza della nautica sull’economia nazionale, analisi basata sui dati del Censis. Ogni Euro investito nella nautica si moltiplica sul PIL per 5,019, ogni unità lavorativa creata in questo settore industriale ne produce 7,906. Questo è in sintesi il contributo che la nautica dà allo sviluppo dell’economia nazionale. Vista la consapevolezza di tutti riguardo le potenzialità del settore, ora è il momento di iniziare un’altra battaglia, quella relativa alla politica fiscale adottata dal Governo. Di tutto questo si parla nell’editoriale di Nautica sul numero di giugno, nel quale è possibile trovare risposta a molte domande legate alla nautica e al suo sviluppo potenziale e reale.
  • L’utenza. Franco Bechini prende spunto da una lettera ricevuta da un diportista italiano che vive in Canada, e affronta il tema del campeggio nautico. Questa attività ci viene proposta dall’autore in chiave formativa, come una palestra di vita per tanti giovani ed espressione della libertà di movimento.
  • Nella rubrica Vela Libera Paolo Venanzangeli ci parla i tecnici della Coppa America, di quanto siano impegnati nello sviluppo di scafi, manovre e di tutto quanto concorre a rendere una barca vincente. L’articolo contiene un’intervista a Vincenzo Onorato, patron e skipper di “Mascalzone Latino”, il quale racconta le varie fasi di realizzazione della barca e l’impegno dei tecnici e degli atleti fino al varo avvenuto di recente.
  • Come, dove e quando imparare ad andare a vela. Scuola di vita. Roberto Neglia, autore dell’articolo, illustra le diverse occasioni per imparare l’arte della navigazione a vela. Dagli Optimist, dedicati ai bambini, alle grandi barche. Indirizzi di scuole di vela e attività didattiche da queste svolte. Una guida indispensabile per chi intende avvicinarsi a questo affascinante sport.
  • Fisherman Mediterraneo, una moda crescente. Riccardo Fanelli ci spiega le ragioni per cui la domanda di imbarcazioni specifiche per la pesca sportiva è in una fase crescente. In questo articolo i nostri lettori troveranno anche i requisiti che un fisherman deve avere per essere utilizzato nelle nostre acque.
  • Navi scuola e tall-ship. Crociera sul “Bélem”. Una crociera a bordo di un vascello d’altri tempi, sul quale compiere le stesse manovre e dormire nelle stesse anguste cuccette che hanno ospitato i marinai del passato è, per qualsiasi appassionato velista, un’esperienza indimenticabile. In questo articolo Giovanni Baghino ci racconta i momenti vissuti a bordo del “Bélem”, costruito a Nantes, Francia, nel 1896.
  • Una nave scuola a Milano. “Ebe”: storia di un recupero. Paolo Maccione, autore di questo accattivante articolo, ci racconta il recupero di “Ebe”, che fu nave scuola della Marina Militare Italiana fino al 1958 per poi essere acquistato dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove oggi, dopo un accurato restauro, può essere ammirato.
  • Navigare sicuri nella notte. Un tuffo nel buio. La navigazione notturna è sicuramente una necessità per raggiungere le tappe previste nel limitato tempo di una crociera, ma anche un’esperienza affascinante, soprattutto durante l’estate. Roberto Neglia, autore dell’articolo, ci svela i segreti della navigazione durante le ore notturne e c’invita ad alcune importanti riflessioni sulla sicurezza.
  • Sotto la lente. Yamaha 225 4 tempi: al vertice dei f.b.. Alfredo Gennaro ha sottoposto il potente fb Yamaha a un esame scrupoloso. Dopo averlo provato in anteprima a Mandelieu, in occasione della presentazione alla stampa, il motore nipponico è stato messo sotto la lente dell’esperto che in questo articolo ce ne illustra tutte le particolarità.
  • Le eliche a quattro pale e il salto di velocità. L’elica oggi. Alessandro Tomei mette in evidenza uno dei problemi poco noti nella scelta dell’elica, la quale perde di rendimento quando possiede le pale troppo estese, provocando così una riduzione del salto di velocità del flusso. I fattori che contribuiscono a migliorare notevolmente le prestazioni del propulsore sono spiegati con dovizia di particolari dall’autore in questo imperdibile articolo.
  • Yachting camping. Con questo articolo Franco Bechini ci svela i segreti della nautica carrellabile. Tante piccole astuzie dedicate a chi vuole trascorrere la sua vacanza a bordo di piccole imbarcazioni.
  • I record nel terzo millennio. Formula 1 del mare. Dag Pike ci racconta la corsa ai record di velocità in mare, che ebbe inizio con i transatlantici che tentavano di aggiudicarsi il “Nastro Azzurro” per dar lustro alla nave e alla compagnia. Ancora oggi la ricerca di record di velocità sull’acqua prosegue per puro spirito agonistico e i risultati sono sempre più entusiasmanti. Un affascinante viaggio nello sviluppo della tecnologia per ottenere prestazioni da record, raccontato da un vero esperto come l’autore di questo articolo.
  • Nella rubrica dedicata allo sport Paolo Venanzangeli ci parla della Roma per 2 Roma per tutti, la Transtirrenica per tutti giunta alla sua nona edizione, che a Riva di Traiano ha radunato ben centosei concorrenti, stabilendo il nuovo record di partecipazione.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Guy Couach 2200 Yacht, Carnevali 140, Gobbi 425 SC, Onda Blu Proteo 30, Firebird F 36 Sole Sole, Sciallino 25.
  • La scomparsa dell’ultimo grande esploratore: Thor Heyerdahl. Corradino Corbò, autore dell’articolo, ci racconta la storia di Thor Heyerdahl, navigatore che amava dichiararsi poco coraggioso e poco incline all’avventura. Eppure, nella sua lunga vita seppe sfidare la scienza con la stessa disinvoltura con la quale sfidò gli oceani. E vinse sempre.
  • Il faro, tra mitologia e storia. Roberto Pasqualin ci racconta in questo articolo la storia del faro, che segue quella dell’uomo, o meglio, del primo uomo che si avventurò sul mare, e il suo compito era quello di indicargli il cammino verso approdi sicuri nella notte. L’autore ci racconta l’evoluzione del faro nel corso dei secoli.
  • In barca alle isole Eolie. Nautica è andata alla scoperta dell’arcipelago dei vulcani. L’arcipelago delle Eolie o Lipari, dal nome della maggiore, si compone di sette isole, oltre a un’infinità di isolotti e scogli di origine vulcanica. In questo braccio di mare è concentrata la maggiore attività vulcanica in Europa. Attività che oltre a quella classicamente eruttiva di Stromboli, si manifesta con le fumarole di Vulcano e i fanghi e le acque calde che sgorgano spontanee su molte di queste isole.
  • Isole e coste della Grecia ionica, alla scoperta dell’Eptaneso. Nautica è andata in crociera lungo un itinerario che passa da celebrate isole turistiche a sperdute rive continentali, per conoscere la Grecia diversa ma non per questo meno affascinante. La possibilità di prendere la barca in un’isola e lasciarla in un’altra, basi dell’operatore charter permettendo, amplia il raggio delle rotte prescelte.
  • Nella rubrica dedicata allo sport il resoconto del Trofeo Accademia Navale e città di Livorno, della Volvo Ocean Race, i record del maxi cat “Orange” e il Trofeo Ermenegildo Zegna. Inoltre, nella sezione Giri di Boa, notizie dal mondo degli sport acquatici, dal record mondiale di apnea alle regate veliche alle gare di motonautica.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Eccellenti i dati del Censis

VOGLIAMO PENSARE ANCHE AL FUTURO DELLA NAUTICA?

Ogni Euro investito nella nautica si moltiplica sul PIL, sul prodotto interno lordo, per 5,019; ogni unità lavorativa creata nella nautica, comprendendo il settore del turismo nautico, ne produce (tra a monte e a valle) 7,906.
Questo, in sintesi stringatissima, il contributo che il nostro settore dà allo sviluppo dell’economia nazionale. I moltiplicatori che riferiamo, sono indicati nel “Rapporto sull’economia del mare 2002”, che il Censis ha redatto e presentato a Genova (su un confortevole traghetto veloce della Grimaldi) per conto della Federazione del Mare, l’unione, praticamente consortile, di tutti gli organismi più significativi dell’associazionismo imprenditoriale marittimo. L’autore, Francesco Benevolo, cui si deve anche il precedente Rapporto, stilato nel 1994, ha svolto un’indagine di eccezionale valore per il futuro della nautica, basandola (con un lungo e paziente lavoro di ricerca di gruppo), su una massa di dati, diretti e trasversali, ancora più ricca e qualificata, ricavata da tante fonti diverse e per questo al di sopra di ogni sospetto.

Anche il comparto marittimo, nel suo complesso, presenta dei moltiplicatori molto positivi (2,154 per ogni Euro speso e 1,916 per le unità di lavoro), che lo pongono al sesto posto nella creazione del prodotto interno lordo nazionale, cioè in posizione pari all’agricoltura (e connessi) e di poco inferiore alle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco.

Tuttavia, nel confronto dei dati, la nautica si evidenzia per una netta, superiore vitalità, che involontariamente sminuisce in qualche modo i risultati pur molto buoni del committente dell’indagine, il settore armatoriale e marittimo.

Ma non è stato solo ciò a stupire i convenuti. I vari oratori del consesso, che naturalmente esprimevano le opinioni delle associazioni del settore marittimo e navale rappresentate, avevano tutti lamentato il disinteresse del mondo politico per i numerosi problemi dell’armamento, della cantieristica ecc.

Infatti, alla presentazione del Rapporto, l’unico importante esponente politico che aveva risposto all’invito era il sen. Luigi Grillo, presidente della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, ma per fattori di nascita (genovese) e di collegio elettorale, considerato nell’occasione un interlocutore abituale, uno di casa, al quale sono state addirittura affidate le conclusioni dell’incontro.

Perciò, hanno destato scalpore le dichiarazioni, nella stessa assemblea, di Paolo Vitelli, presidente Ucina, che non aveva proteste da formulare e, anzi, sottolineava, nell’occasione, il felice e proficuo rapporto avviato dall’Unione e dalla nautica, col Governo e il mondo politico.

E che le dichiarazioni di Vitelli rispondano a verità lo sa bene tutto il settore nautico. Però, adesso, disponendo dei dati Censis, ragionevolmente al di sopra di ogni sospetto, forse varrebbe la pena di iniziare un’altra battaglia.

Ci riferiamo alla politica fiscale del Governo. Infatti, com’è noto, nell’ambito di Ecofin – il comitato dei ministri finanziari europei che si riunisce periodicamente per armonizzare normative e leve fiscali dei vari paesi dell’UE – si è verificato un cambiamento di tendenza rispetto al passato. Quando prevalevano i governi di centrosinistra, si mirava all’armonizzazione delle regole, in vista di un’auspicata eguaglianza delle norme fiscali. Ora, invece, nel momento in cui sembra riprender forza l’idea di una federazione di Stati, delle famose “patrie” (ma i giochi non sono ancora fatti), in seno all’Ecofin appare predominante un concetto opposto: l’uso della leva fiscale come stimolo.

Ogni Stato vuol essere libero di fare scelte indipendenti, quando non risultino in contrasto con le regole di libertà di mercato comunitarie.

Lo stesso concetto che, a suo tempo, ha consentito il leasing francese, la cui introduzione in altre nazioni è stata fortemente osteggiata dalla Commissione europea. Tanto che ha risposto negativamente, per lungo tempo, alle sollecitazioni in proposito del nostro ministero dei Trasporti, che, avendo convinto il ministero delle Finanze, lo voleva introdurre in Italia.

Non è questione di fare i furbi, ma nemmeno di aspettare che lo siano gli altri. E allora, chiediamo al Governo, perché una volta tanto non siamo noi a prendere l’iniziativa? Perché non stimolare lo sviluppo di un mercato interno, visto che, come lo stesso Vitelli e noi abbiamo denunciato più volte, manca tale supporto ai nostri costruttori?

Com’è noto, esportiamo l’80% delle barche che costruiamo, il 90% nel settore delle grandi unità da diporto. Ma le leggi dell’economia di mercato ci dicono che nessun settore può sopravvivere alle crisi senza vendite sul territorio nazionale. Così, quando l’economia degli Stati Uniti entra in crisi o appena se ne profila minaccia, com’è stato dopo l’11 settembre scorso, i nostri imprenditori di settore sudano freddo.

Allora, non aspettiamo le crisi, anticipiamo i tempi, utilizziamo la leva fiscale, riduciamo l’IVA sulle barche, come, in pratica, ha già fatto la Francia col “giro” del leasing, soffiandoci sotto il naso miliardi di IVA e di altre imposte sulle attività commerciali non svolte, sui guadagni individuali non realizzati. L’importante è non dare spazio a sterili e anacronistiche demagogie.

Se il Governo vuole un aiuto per il suo progetto di crescita economica, guardi anche alla nautica come a un comparto produttivo e turistico suscettibile di grande sviluppo, molto apprezzato e invidiato all’estero. La nautica non è un settore di largo consumo. La riduzione non comporterebbe danni all’Erario, anzi, incrementando le vendite interne, potrebbe allargare il mercato, creare indotto e occupazione, accrescere in maniera sensibile il complessivo ritorno del gettito fiscale.

Nell’interesse generale del Paese, vogliamo difendere il futuro della nautica?

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Vari tecnici
rubrica: Vela libera | annata: 2003 | numero: 482 | pagina: 249

2
700 Posti barca a Marina di S. Andrea
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 222
3
Marina del Sole di Fossacesia (CH), un nuovo porto verde fatto con amore e competenza
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 220
4
Porto “Nautica Casarola”
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 220
5
Eccellenti dati del Censis: Vogliamo pensare anche al futuro della nautica?
rubrica: Attualità | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 96
6
Nautica e ambiente: Che stagione ci aspetta?
rubrica: Attualità | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 98
7
Citroën C3: Non solo citycar
rubrica: Autonautica | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 264
8
Hyundai Santa Fe: Suvmania
rubrica: Autonautica | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 262
9
Nuova Alfa 156 Sportwagon 2.0 JTS Selespeed: Sempre all’avanguardia
rubrica: Autonautica | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 260
10
La borsa dell’usato: I prezzi dell’usato
rubrica: Borsa nautica | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 329
11
Charter Italy: Passione per il mare
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 314
12
Eco-crociere: Cetaceomania
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 482 | pagina: 310

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