Sommario

  • L’editoriale di Nautica di luglio ci offre un’analisi dei prezzi delle imbarcazioni, partendo dal presupposto che rispetto al loro reale valore sono eccessivi. Lucio Petrone, autore dell’articolo, conclude invitando tutti a considerare le esigenze del diporto nautico del presente e del futuro, considerando la nautica un’attività in grado di produrre benessere ma soprattutto rivolta a tutti.
  • L’utenza. Franco Bechini anche in questo caso prende spunto dalla lettera di un diportista che solleva una questione molto cara al’autore: le possibilità per chi sceglie la nautica carrellabile nel nostro paese. Come sempre, la risposta del Bechini arriva puntuale e appassionata. L’autore ci suggerisce alcuni interessanti spunti di riflessione, sulle ragioni che hanno determinato il rallentamento dello sviluppo della piccola nautica in Italia.
  • Nella rubrica Vela Libera Paolo Venanzangeli ci parla delle regate come la Barcolana o il Campionato Europeo IMS, che hanno attirato un gran numero di partecipanti e di spettatori sui teleschermi. Il problema è che gli organizzatori delle regate e i loro comitati, dopo aver smosso mari e monti, per avere sponsor, concorrenti, media e dirette, non riescono a sintonizzare i loro tempi con quelli del palinsesto. Il risultato è che i telespettatori si trovano a seguire un evento sportivo fino alle battute finali per poi dover leggere i risultati il giorno seguente, sui giornali.
  • Parte il testo coordinato del DL sulla nautica. Finalmente abbiamo il testo coordinato delle proposte di legge sulla nautica in esame a Montecitorio. Ora può cominciare il vero iter del provvedimento che tutti si augurano possa concludersi per i primi di ottobre in occasione del Salone di Genova. Nautica offre ai suoi lettori il testo sul quale ora c’è il via libera politico.
  • Aree marine protette: “Portofinate”. In questo articolo Roberto Neglia, l’autore, ci parla delle novità che riguardano principalmente le riserve di Capo Rizzuto (KR) e Tavolara, isola di fronte alla città di Olbia (SS), dove cambia la perimetrazione della zona “A”. Ma la palma delle assurdità regolamentari, anche quest’anno, se l’aggiudica l’area protetta di Portofino.
  • Il portolano indispensabile. Pagine Azzurre 2002. Su Nautica di luglio troverete la presentazione del portolano dei mari d’italia, Pagine Azzurre edizione 2002. Come ogni anno l’ultima edizione propone aggiornamenti su porti, aree protette, servizi e informazioni utili a chi sceglie la barca per le proprie vacanze. Il più autorevole dei portolani si trova presso le edicole e le librerie specializzate, ma anche su internet seguendo le indicazioni presenti sui siti www.nautica.it e www.pagineazzurre.com.
  • Concorso “La barca sicura: un progetto per l’Europa”. Entusiasmo per iniziativa e tema. Il concorso di progettazione “La barca sicura: un progetto per l’Europa” è nato dalla volontà di Nautica, dell’Università di Genova e dell’Accademia Navale di Livorno per contribuire allo sviluppo della sicurezza delle unità da diporto fin dalla fase di progetazione. In questo articolo i nostri lettori troveranno le descrizioni di tutti i progetti premiati e un resoconto dell’iniziativa, nonché i commenti di noti progettisti.
  • Attrezzatura di coperta/4. Un’altra avvincente puntata degli articoli dedicati alle attrezzature di coperta. Sul numero di Nautica di luglio Angelo Masia ci offre una panoramica su rinvii, bozzelli, stopper, strozza scotte e altri accessori. Issare, ammainare e regolare le vele sono compiti delle manovre correnti. Ma queste devono seguire percorsi obbligati, tali da conferire loro la possiblità di operare con la migliore correttezza geometrica e logistica, affrontando i più ridotti attriti ed essere bloccate al punto giusto dopo aver messo a segno la superficie velica. Un articolo da non perdere, dal quale è possibile apprendere quali elementi dell’attrezzatura contribuiscono a raggiungere tali scopi.
  • Stabilità e mal di mare. Salvatore Proto, autore di questo articolo, ci offre un’analisi scientifica delle relazioni che intercorrono tra le caratteristiche costruttive delle imbarcazioni e le loro influenze sul noioso disturbo che spesso colpisce chi si trova a bordo.
  • Medicina in mare e primo soccorso. Piccoli incidenti, traumi, disturbi, mal di mare…Quello che è bene sapere quando si è lontani da terra, le medicine da portare, gli interventi urgenti, a chi chiedere un consulto medico.
  • Le rotte per l’estate, Mare Nostrum. Le principali rotte attraverso il Mediterraneo per raggiungere le più importanti località di vacanza: le distanze, i porti, i fari, le condizioni meteo dominanti, i consigli per la navigazione.
  • La traina profonda. Pesca miracolosa. Le grandi prede non sono apannaggio solo degli angler che praticano la traina d’altura. In alcune zone, dove il fondale precipita a picco lungo le coste scoscese del nostro stivale o vicino i bastioni rocciosi delle nostre isole maggiori, è possibile effettuare catture da record, mettendo in pratica alcune tecniche particolari di traina costiera. Un’articolo imperdibile per gli amanti dell’attività alieutica.
  • Volvo Ocean Race. Illbruck Uber Alles, la barca tedesca ha vinto il giro del mondo arrivando prima in quattro dei nove traguardi previsti. Paolo Venanzangeli ci racconta le varie fasi che hanno determinato il successo della barca tedesca e come di consueto, a corredo di quest’affascinante articolo ci sono le splendide immagini della Volvo Ocean Race conclusasi di recente a Kiel, in Germania.
  • Da questo numero Nautica propone ai suoi lettori una rubrica dedicata ai maxi yacht, dove troverete le novità del mercato delle navi da diporto che si arricchisce continuamente di progetti sempre più accattivanti.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Prima Yachts, Alaska Bay 18 Top; Aicon 56; Portofino 47 Fly; Maxum 3100 SCR Sunbridge; Egemar Liberty Picnic 26; Bombardier Sea Doo Challenger 2000; Sermar Servizi Marittimi Gozzo Giumma 500.
  • Nautica è andata alla scoperta del promontorio della Scandola, parte del Parco Naturale Regionale Corso, lungo la costa occidentale dell’isola. Questo tratto di mare, che per una pesca intensiva e senza regole non aveva più nulla da offrire, oggi presenta fondali ricchissimi di vita marina, come difficilmente si possono incontrare nel Mediterraneo.
  • False Bay: dove vivono i giganti del mare. La baia delle balene. Nautica è andata alla scoperta di False Bay, l’immensa baia racchiusa tra Cape Point e il Capo di Buona Speranza, è il luogo al mondo dove è più facile incontrare le balene, sia quelle che qui vivono tutto l’anno, sia quelle di passaggio.
  • Nautica propone ai suoi lettori un’itinerario archeologico lungo la costa turca. I tesori della Licia. La costa turca compresa tra i golfi di Fethiye e Antalia è uno scrigno di tesori archeologici. Di grande importanza, fin dall’antichità, per lasua posizione strategica per i commerci, l’antica Licia fu invasa, in epoche successive, da Persiani, Macedoni, Romani, Bizantini e Crociati che qui hanno lasciato importanti vestigia del loro passaggio.
  • Nella rubrica dedicata allo sport il resoconto delle Regate Pirelli Coppa Carlo Negri, una grande competizione con molte barche impazienti di mettersi a confronto. Sempre su Nautica di Luglio troverete il resoconto delle seguenti regate: regata Rubicon, La settimana dei Tre Golfi Trofeo Telecom Italia Coppa TIM, World Match Race di Grado 2 a Blurimini, Elba Cup Trofeo Locman, Omega Seamaster Cup, Campionato Italiano J24 e il grande spettacolo di Blurimini. Inoltre, nella sezione Giri di Boa, il record di Fabio Buzzi, l’Europeo F1000, il trionfo di Tiziano Trombetta, il 40° successo di Cappellini, il Mondiale UIM F1 Inshore vinto ancora una volta da Cappellini e infine, il campionato italiano delle classi 4 e 2 litri. La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Giustificato allarme da parte dell’utenza

TROPPO ALTI I PREZZI DELLE BARCHE

Numerosi nostri lettori e abbonati, avvicinandosi al prodotto barca per cambiare scafo o acquistare il loro primo guscio, rimangono esterefatti di fronte ai prezzi che vengono richiesti sul mercato. E sicuramente hanno ragione.
Avrà inciso l’entrata in vigore dell’Euro, che ha fatto rincarare un pò tutto, o forse, avendo molti cantieri già venduto la produzione 2002, si praticano al momento prezzi d’affezione, ma certo è che il costo delle barche nuove si è attestato su livelli molto alti e, purtroppo, sembra, in costante accrescimento.

Il fenomeno è allarmante perché l’appassionato che poi è la base vitale stessa del settore, è impotente di fronte a prezzi che sono per lui per lo più irraggiungibili, mentre, per quanto riguarda i costruttori, rischia di compromettere ulteriormente l’accesso alla nautica di nuove generazioni di acquirenti.

Un miliardario non ha problemi se la barca dei suoi sogni (o dei suoi affari) costa qualche centinaio di milioni in più. Invece il potenziale acquirente di un semicabinato a motore al limite dei m 7,50 che si sente chiedere tra i 150 e i 200 milioni (o più aggiungendo l’Iva) rinuncia immediatamente, aspettando tempi migliori.

Ma non può comprare una barca più piccola?

Certo, ma i prezzi sono cresciuti in proporzione, troppo per chi sacrifica altre esigenze sempre importanti. Allora si rivolge all’usato. E qui scopre che l’usato buono non c’è e quel poco disponibile costa un sacco di soldi. Una volta si vendeva per ricomprare, oggi, pur vendendo bene, la differenza da investire per il nuovo è tale da scoraggiare i più.

Di chi la colpa?

Naturalmente viene spontaneo dire: dei costruttori. Ma noi, che non siamo mai teneri con essi, dobbiamo convenire che più che una loro responsabilità, il lievitare dei prezzi delle barche è una conseguenza dell’evoluzione dei mercati.

In questi anni, com’è noto, i nostri costruttori sono stati protagonisti in campo internazionale, tanto da divenire i maggiori produttori mondiali di grandi barche. Lo stesso successo hanno incontrato i i nostri accessoristi, mentre le unità medie e piccole italiane si sono sparse in tutta Europa e più lontano.

L’ottimo lavoro svolto, infatti, ci ha fatto superare quelle prevenzioni e diffidenze estere che una volta ci emarginavano commercialmente. Così, i cantieri hanno trovato in Europa e oltremare gli acquirenti che il mercato interno, per cecità dei nostri governanti, non riusciva a offrir loro. Una liretta estremamente competitiva ci ha aperto, negli anni passati, tutti i mercati mondiali che giravano nell’orbita del dollaro Usa, della sterlina britannica e del marco tedesco.

Per la stessa ragione, anche in italia, in proporzione, si acquistava più a buon mercato. Il cambio fisso con le monenete comunitarie ci ha lasciato ancora un pò di margine, ma con l’Euro, invece, tale vantaggio è scomparso e ora paghiamo come gli americani e gli altri, non guadagnando però in proporzione quanto loro. L’attuale risalita dell’Euro rispetto a dollaro e sterlina, inoltre, rischia ora di diminuisce la competitività dei prezzi europei sul mercato nautico globale. Perciò la sfida commerciale – ottimo e ricercato restando (anche se imitatissimo dai concorrenti) lo stile italiano – si è dovuta forzatamente spostare sulla qualità e una maggiore produttività (che richiede migliori impianti e una più diffusa professionalità a tutti i livelli).

È evidente che tutto ciò costa e si riflette sui prezzi, come gli innumerevoli adempimenti richiesti dalle autorità locali e regionali e dalle assurde direttive europe, che sono il trionfo dei burocratri. Tanti soldi spesi, essenzialmente, per la gioia dei certificatori…

Ora tutti aspettano che l’economia Usa riparta. In primis i costruttori di grandi barche (sui quali peraltro incombe la minaccia di dazi di ritorsione, a causa della guerra europea agli acciai americani), ma anche tutti gli altri, perché gli Stati Uniti fanno da volano economico al resto del mondo. Nei cantieri americani ci sono licenziamenti e nel contempo si è investito in produttività e qualità, mentre il settore negli Usa (come si può leggere in un’analisi di Alfredo Gennaro nella rubrica Nautimondo) non attraversa certo un buon periodo.

Sintomatica anche la ristrutturarazione della Evinrude (vedi altro servizio nel Nautimondo, n.d.r.), che per ridurre le spese dell’assistenza post vendita dei fuoribordo sta ricercando una qualità esasperata della produzione. Perciò costruttori italiani e stranieri, continuano a lavorare in funzione dell’esportazione, su barche valide un pò per ogni mercato, all’insegna della qualità, il che significa prezzi sempre un pò più alti per tutti, a meno che qualcuno non faccia operazioni di dumping, cioè venda sotto costo per mettere in difficoltà i concorrenti. Così il nostro mercato interno continuerà a rimanere in secondo piano. Speriamo che la correzione apportata da una circolare delle Finanze, di questi giorni, al leasing italiano, nella quale il risparmio maggiore rimane però per le grandi unità, possa stimolarlo.

Comunque, ancora una volta, i migliori clienti della nostra nautica rimangono gli stranieri, principalmente quelli che poi svolgono la loro attività diportistica nelle acque mediterranee.

La realtà è che il settore vive di esportazioni e, giustamente, vi si deve adeguare. È inutile, quindi, aspettare tempi migliori. I prezzi, in prospettiva, purtroppo, potranno solo crescere. Tuttavia i costruttori debbono prendere coscienza del fatto che seguire l’attuale clientela verso barche sempre più grandi e costose potrà solo aggravare il problema, rinviandolo nel tempo, ma allontanandoli da quella base nazionale di appassionati sognatori che però rappresentano il domani. Verso di essi vanno prese delle iniziative, come saggiamente sta facendo la Fiv per i neofiti della vela, stimolando la progettazione di nuovi scafi da iniziazione, d’avvio.

Perché l’Ucina non prende qualche iniziativa a favore di quell’utenza che afferma di rappresentare? Perché, ad esempio, non crea un consorzio di sviluppo della nautica tra i cantieri più importanti, lanciando un concorso tra i progettisti professionisti per una barca a motore d’iniziazione, adatta anche per la pesca sportiva, sicura, ecocompatibile e inaffondabile, che possa essere costruita e venduta a prezzo contenuto per creare nuove leve? Tale consorzio potrebbe accollarsi la spesa degli stampi e poi far curare la costruzione a cantieri minori disponibili, che ne rispettino gli standard.

Noi stessi, come rivista, saremmo disponibili a supportare una campagna promozionale di lancio e saremmo lieti di inserire l’iniziativa – e certo i nostri partner saranno tutti favorevoli – nei programmi dei concorsi di progettazione indetti annualmente con l’Accademia Navale di Livorno, con l’Università di Genova, con il Politecnico di Milano, con la Scuola di progettazione per il diporto di La Spezia e gli altri che si stanno via via aggiungendo. Probabilmente, sul piano pratico, ciò che suggeriamo non è facilmente realizzabile, specie nell’alchimia gestionale di un’associazione, ma l’importante è che si cominci a pensare seriamente ai diportisti di oggi e di domani e a contenere il prezzo del nuovo.

Il nostro vuole essere solo un sasso lanciato nello stagno.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
L’importante è finire
rubrica: Vela libera | annata: 2003 | numero: 483 | pagina: 223

2
Etrusca Marina, ovvero Puntone di Scarlino
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 198
3
Marina di Rimini
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 194
4
Riqualificazione del Borgo di Cadimare
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 196
5
Aree Marine Protette: “Portofinate”
rubrica: Attualità | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 78
6
Giustificato allarme da parte dell’utenza: Troppo alti i prezzi delle barche
rubrica: Attualità | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 76
7
Seat Alhambra Total Traction 4: Via libera allo spazio
rubrica: Autonautica | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 240
8
La borsa del nuovo: Il mercato del 2002
rubrica: Borsa nautica | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 279
9
Albatross Yachting e Vacanze: Ferragosto alle Isole Flegree
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 310
10
Arawak Sailing Club: Vela Arawak Club
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 308
11
Best Tours: Insolita Mauritius
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 305
12
Charter in Grecia: Mare e leggende
rubrica: Broker & Charter | annata: 2002 | numero: 483 | pagina: 306

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