Sommario

  • Nell’editoriale di Nautica di Giugno, Lucio Petrone ci parla della nuova normativa che dovrebbe assicurare un periodo di maggiore serenità e sviluppo per la nautica italiana. Con la nuova legge, il settore non ottiene tutto ciò che si ritiene necessario ma sicuramente molto di quanto era auspicato in precedenza. Lucio Petrone ci racconta brevemente la storia della legge e ci invita a riflettere sulla necessità di incrementare i posti barca disponibili sul territorio. L’insufficienza di posti barca è da sempre un problema prioritario della nautica e ora, con la nuova normativa che dovrebbe incrementare l’acquisto di barche, rischia di impedire ogni sviluppo.
  • Con Nautica di Giugno, in allegato lo speciale Superyacht, una pubblicazione offerta in omaggio, nella quale è possibile trovare le novità dei cantieri internazionali impegnati nella produzione delle grandi barche. Una vetrina delle barche più belle al mondo, ricca d’informazioni tecniche.
  • Manca solo l’approvazione definitiva di Montecitorio. Nuova legge sulla nautica da diporto. Anticipiamo ai nostri lettori il testo del nuovo Disegno di Legge sulla nautica da diporto. La discussione in Commissione e in aula a questo punto interesserà solo questi ultimi argomenti: la patente per le moto d’acqua, la copertura della tassa di stazionamento attraverso fondi speciali di alcuni ministeri e un aggiustamento delle concessioni demaniali.
  • L’Utenza. Franco Bechini prende spunto da alcune lettere ricevute in risposta del suo articolo pubblicato su Nautica di marzo, nel quale affrontava il tema dei raggiri ai danni dei diportisti messi in atto da operatori del settore, per tornare sull’argomento e rendere ancora più comprensibili le ragioni che hanno allontanato dalla nautica molte persone e che rappresentano un ostacolo per i nuovi diportisti.
  • Una sfida per la ricerca. Su Nautica di giugno abbiamo pubblicato questo articolo di grande valore tecnico e scientifico, redatto per la nostra testata dal gruppo di ricerca sul biofouling diretto da Marco Faimali e Sebastiano Geraci, due autorevoli ricercatori della Sezione di Genova dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR), del Consiglio Nazionale delle Ricerce. Esso fa il punto, con estrema chiarezza, sull’impiego delle pitture antivegetative e le conseguenze che ne derivano con l’impatto ambientale, tracciando poi un’ampia panoramica su quelle che al momento o in prospettiva si propongono come possibili alternative.
  • Test a test. Nuove zattere di salvataggio ai raggi X. Abbiamo provato le super zattere omologate secondo la nuova normativa europea ISO 9650, attualmente prodotte dalle società Arimar ed Eurovinil: ingombri, maneggevolezza, dotazioni, costi, abitabilità, test di lancio. E ancora, le regole in vigore nel periodo transitorio per i vecchi autogonfiabili, le revisioni, la clamorosa eslcusione dei prodotti francesi e spagnoli dal mercato italiano.
  • Quale motoryacht? Comprare una barca. Ce ne sono di tutti i tipi: molto sportivi, molto cabinati, fisherman, in linea d’asse o con il piede poppiero. Questa volta, Corradino Corbò ci propone il confronto delle novità all’interno della fascia da 10 a 13 metri, che costituisce anche una riflessione sulle reali esigenze di chiunque si avvicini alla nautica o a questo specifico segmento.
  • Su questo numero troverete la borsa dell’usato, un riferimento per i nostri lettori che intendono acquistare un’imbarcazione di seconda mano.
  • Arcipelaghi. Roma per due e per tutti. Paolo Venanzangeli nelle pagine dedicate allo sport, ci racconta la regata Roma per due e per tutti. Record di partecipanti alla X edizione del triangolo più lungo del Mediterraneo, che ha assegnato, come di consueto, il Trofeo Nastro Azzurro e Trofeo Jaguar alle boe di Capri e Lipari.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti le seguenti imbarcazioni: Beneteau 57, AB Yachts AB 68, Austin Parker Lobster 37 Speedster, Four Winns 245 Sundowner, Rhea Marine Rhea 75, Lema Gen II.
  • Un record mondiale. Transatlantica in solitario su un minicatamarano. Dopo aver navigato in solitario a bordo del suo Hobie Cat 20 Formula, senza scalo né assistenza, da Bocca di Magra a Puerto La Luz a Las Palmas de Gran Canaria, l’autore ha attraversato l’Atlantico, stabilendo il record mondiale per questo tipo d’imbarcazioni.
  • Sei secoli di costruzioni navali in legno. Storia e cultura nelle barche di Camuffo. Dalle antiche barche precolombiane agli “Stradivari del mare”, i motoryacht ini legna dalle impareggiabili prestazioni. La cronistoria del più antico cantiere al mondo per immagini, dal 1438 ai nostri giorni.
  • Diporto in libertà. Nautica carrellabile: un’idea per un fine settimana diverso. Franco Bechini ci offre il primo di una serie di itinerari che hanno inizio da uno scivolo, indispensabile per alare la nostra barca, e degli annessi servizi che attorno a quello scivolo esistono e vengono offerti ai diportisti, iniziando dall’Isola d’Elba, particolarmente attrezzata per questo genere di nautica.
  • Nautica è andata alla scoperta della Corsica. Emozioni in crociera. Non sempre le esigenze dello skipper e quelle dell’equipaggio collimano, e non sempre è facile trovare un itinerario in grado di accontentare tutti. I due versanti meridionali della Corsica, con un pizzico di Bocche e una sosta a Lavezzi offrono però un compromesso ideale.
  • Baltic Sail. La regata storica del Mar Baltico tedesco. Alte dune, spiagge isolate e un mare con tute le sfumature del verde, contraddistinguono la costa baltica della Germania. Luoghi ancora poco conosciuti al grosso pubblico dei vacanzieri. Qui si svolge, ogni anno ad agosto, la Baltic Sail, un’ottima occasione per abbinare una vacanza all’insegna del mare e della vela con una culturale, e ammirare alcune tra le più caratteristiche città tedeschedel nord.
  • Nella rubrica dedicata allo sport Paolo Venanzangeli ci illustra i resoconti delle seguenti regate: Olimpic Garda – Eurolymp, Around Alone, Festavela, gli IRC a Viareggio, Circuito Mumm 30 e Circuito Beneteau 25. Inoltre, come ogni mese, sulle pagine dedicate allo sport potrete trovare numerose notizie del mondo delle regate e delle competizioni di motonautica.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Acquisita, o quasi, la nuova legge

ADESSO PENSIAMO AI PORTI

Con la nuova normativa in arrivo, che anticipiamo ai lettori a pagina 205 e seguenti – il testo, praticamente definitivo, approvato dall’Aula di Palazzo Madama il 14 maggio u.s. e, al momento in cui scriviamo, all’ultimo esame a Montecitorio – dovrebbe aprirsi per la nautica italiana un periodo di maggiore serenità e di sviluppo. Con la nuova legge non portiamo a casa tutto ciò che era necessario, ma sicuramente molto.
In primis il diritto a esistere, che viene riconosciuto alla nautica da tutte le forze politiche all’unanimità. Poi facciamo un bel passo in avanti per quanto riguarda obblighi, multe, navigazione non consapevole in acque protette, ordinanze e molte semplificazioni amministrative che da anni chiedevamo attraverso i nostri editoriali. Altri inconvenienti potranno però essere risolti, a breve, dal Governo, grazie alla delega conferitagli dal provvedimento stesso.

La nuova legge, dai moltissimi padri – il che tutto sommato ci fa piacere, perché ha contribuito all’unanimità politica sul provvedimento, non sminuita da qualche voto di astensione – lascia tuttavia sul tappeto il più grave dei problemi che affliggono la nautica fin dagli inizi: quello della portualità turistica.

C’era, nella legge, un’innovazione che avrebbe potuto dare una spallata alla cronica insufficienza di posti barca, lasciando privati i porti turistici scavati a secco su proprietà privata.

Ma su questo punto si è sviluppato in Parlamento un disaccordo talmente grave da mettere a rischio la stessa approvazione del provvedimento. Qui il problema è stato veramente politico, perché l’articolo proposto non era condiviso da alcuni partiti della stessa maggioranza di Governo. Nonostante le sentenze, di tutti i gradi della Magistratura, favorevoli ai proprietari dei terreni, molti temevano un cavallo di Troia, che poi avrebbe consentito la vendita del Demanio marittimo.

Ma a questo punto, come in ogni storia che si rispetti, c’è stato il colpo di scena. A risolvere il problema nel migliore dei modi in assoluto, è intervenuta la sentenza, del 22 aprile u.s. della VI Sezione del Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale. Il Consiglio, in breve, ha riconosciuto giuste le motivazioni di merito del ricorrente – l’Associazione dei Porti Turistici dell’Adriatico, presieduta da Roberto Perrocchio – nei confronti del Ministero dei Trasporti, decidendo che la normativa vigente, andando oltre le prerogative del Ministero, è in contrasto col Codice della Navigazione. In pratica, ha spiegato il Consiglio, il Ministero ha superato i limiti, perché “la darsena costruita a secco su area privata non è assimilabile al porto e non fa parte del demanio marittimo naturale… né artificiale… e non è riconducibile alla nozione di porto indicata dal Codice della Navigazione”.

Addirittura, neanche le sponde dei canali che collegano una darsena al mare possono considerarsi demaniali. Forse, ci limitiamo a dire noi, quelle norme sono state emanate in un eccesso di zelo pubblico, legato al contesto storico.

Il bello è che il parere, nella sua estrema semplicità, ha effetti retroattivi su tutti gli escavi a secco espropriati e conferiti in concessione demaniale: le normative applicate finora erano illegittime e i loro effetti vengono annullati.

Si dissolve così il motivo del contendere politico, non è più necessario discutere: una circolare ministeriale porterà a conoscenza delle amministrazioni interessate la decisione del Consiglio di Stato, supremo organo di giudizio amministrativo, e tutta la Pubblica Amministrazione dovrà tenerne obbligatoriamente conto. Anche se non è una legge, condiziona senza appello tutte le amministrazioni nazionali e anche le Regioni.

Il vantaggio per la nautica? L’abbiamo scritto tante volte, un minor costo delle infrastrutture che poi si traduce in un più equo mercato dei posti barca. Alto Adriatico docet. Adesso, terreni di poco o nessun valore economico e paesaggistico in prossimità di corsi d’acqua o del mare potranno diventare più facilmente poli di sviluppo della nautica, con grande vantaggio nazionale, come dimostrano i nostri concorrenti mediterranei.

Rimane d’altro canto salvo l’importante principio che il Demanio marittimo è pubblico e non si tocca, il che ci trova pienamente concordi.

Torneremo sulla sentenza del Consiglio di Stato, in maniera più esauriente, sul prossimo numero di luglio.

Ma se da una parte siamo contenti dall’incentivo alla portualità che deriverà certamente da questo parere del Consiglio di Stato, da un’altra siamo, invece, molto preoccupati dal fermo che si è determinato da due anni a questa parte in fatto di concessioni per nuovi approdi.

Dal ’98 al 2000, grazie al D.P.R. 2 dicembre 1997, n. 509, col prezioso Regolamento Burlando che aveva disciplinato funzionalmente il procedimento delle Concessioni demaniali, si era dato il via a quasi una quarantina di nuovi porti turistici per circa diecimila posti barca.

Da quando, invece, sono subentrate le Regioni, il meccanismo sembra essersi rotto, tutto si è bloccato e l’esame di ogni richiesta è ricominciato da capo.

E l’assurdo è che le Regioni non hanno né uffici né tecnici esperti di portualità, tanto da chiedere alle Capitanerie di Porto di continuare a occuparsene come in passato. Neanche la Regione Liguria, tra le primissime a rivendicare il Demanio e a darsi una legge sulla portualità, ha iniziato a tradurre in realtà i molti progetti in attesa.

È evidente che esiste un problema di territorialità, sottolineato anche dal viceministro Mario Tassone alla recente Convention dell’Ucina, a Santa Margherita Ligure. E questo è anche il nostro parere, tanto che abbiamo chiesto pubblicamente a Tassone, in quella sede, di farsi promotore di contatti con le varie Regioni per l’opportunità di un qualche coordinamento, senza con ciò voler togliere nulla al loro potere decisionale. L’auspicio è che prevalga il buonsenso, perché l’insufficienza dei posti barca, da sempre il problema prioritario della nautica, ora, proprio con la nuova normativa che dovrebbe incrementare l’acquisto di barche, potrebbe impedire ogni sviluppo. Per molti il problema non è acquistare una barca, ma dove tenerla.

Tornando alla Convention, l’evento è stato un altro successo del presidente Ucina, Paolo Vitelli, magistralmente coadiuvato dal segretario generale Lorenzo Pollicardo. I due lavorano talmente all’unisono che si somigliano anche, per pragmatismo e fisico.

Per la prima volta si è sentito pure il parere della stampa di settore, chiamata a contribuire all’operazione promozionale “Una barca per tutti”, ma di ciò riferiremo a parte, sul prossimo numero. Cosa succederà allo scadere del mandato Ucina di Vitelli? Molti degli associati già pensano a una modifica dello Statuto, per confermarlo.

L’Ucina ha puntato molto sulla nuova legge per avviare un più ampio mercato nazionale e per portare in Italia il contributo economico miliardario di tutto l’indotto che gira attorno ai superyacht. Vitelli c’è riuscito, con la grande tenacia che lo contraddistingue, svolgendo azione parallela a quella di altri, come ben sanno i nostri lettori, ma tutti noi dobbiamo ringraziare i parlamentari che hanno consentito questo importante passo avanti: Muratori, Germanà, Cutrufo, Perlini, Carli e molti altri firmatari delle due proposte iniziali e della terza che si è aggiunta poco prima dell’esame alla Camera; non dimenticando i presidenti delle due Commissioni parlamentari competenti, in particolare Grillo. È la testimonianza che tutto il mondo politico ha riconosciuto l’importanza del settore dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. Peccato che non si sia giunti in tempo ad approvarla entro il 31 maggio, la data limite per pagare di chi tiene la barca permanentemente in acqua. Per le unità non in acqua per lavori o altro la legge dello stazionamento stabilisce, com’è noto, che la tassa va pagata entro il giorno prima della messa in acqua.

Su quest’ultimo punto ci sono opinioni discordi.

Noi sosteniamo che chi metterà la barca in acqua quando la nuova legge sarà entrata in vigore, l’obbligo di pagare la tassa decadrà automaticamente. Qualche organismo di controllo ritiene, invece, che tutti gli armatori di imbarcazioni debbano aver pagato improrogabilmente entro il 31 maggio, altrimenti incorreranno nelle pesanti sanzioni di legge.

Dicendola chiara, al di là delle sottili argomentazioni giuridiche esposteci, ci dà fastidio che si guardi per principio al diportista come al furbo, vanificando spesso l’intenzione del legislatore con azioni di retroguardia. L’intento delle nuove norme è di venire incontro ai diportisti, di incentivare il settore. Addirittura uno dei motivi di ritardo nell’approvazione è stato quello di far sì che l’abolizione dello stazionamento diventasse reale già dal 2003. Perché andare contro il volere del Parlamento?

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Marina dei Cesari: il porto turistico di Fano
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 194

2
Porto Lotti ancora più accogliente
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 192
3
Acquisita, o quasi, la nuova legge: Adesso pensiamo ai porti
rubrica: Attualità | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 80
4
Citroën C3 Pluriel: Citroën C3 Pluriel
rubrica: Autonautica | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 198
5
La borsa dell’usato: I prezzi dell’usato
rubrica: Borsa nautica | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 309
6
Charter in Costa Azzurra: Un giardino sul mare
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 290
7
Il sole della Sicilia
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 292
8
In fuga verso il sole
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 289
9
Vela da sogno
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 289
10
Whale Watching con Waypoint
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 292
11
Antivegetative e impatto ambientale: Una sfida per la ricerca
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 82
12
Comprare una barca: Quale motoryacht?
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 494 | pagina: 100

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