Sommario

  • Nell’editoriale di Nautica di agosto, Lucio Petrone ci parla della nuova legge sulla nautica, che dal 29 luglio sarà finalmente in vigore. Lucio Petrone ci offre una panoramica sulle novità introdotte con la nuova legge, spiegandoci nel dettaglio gli effetti e i vantaggi che ne deriveranno per i diportisti. Il nostro editorialista ci illustra anche i potenziali futuri sviluppi della legge, in particolare per quanto riguarda la realizzazione di strutture per la nautica da diporto su aree private.
  • L’Utenza. Franco Bechini ci parla di ricerca, delle possibilità che questa può offrire agli amanti della nautica portatori di handicap come soluzioni adottate presso alcuni marina per offrire anche ai non deambulanti la possibilità di raggiungere agevolmente la propria imbarcazione. Ma Bechini allarga il discorso e ci parla delle leggi relative al turismo nel suo insieme, le quali dovrebbero imporre ai gestori di strutture quali campeggi e piazzole di sosta per camper, oppure strutture dedicate al diporto nautico, regole ben precise per assicurare un servizio adeguato e un impatto ambientale sostenibile. Come sempre l’ironia e la pungente analisi del Bechini ci offre lo spunto per alcune importanti riflessioni dalle quali emerge quella a noi più vicina: “la barca è fonte di benessere psicofisico, allora che sia per tutti e nel migliore dei modi”.
  • Il galateo del diportista. Come comportarsi. Poche nozioni basilari, simpaticamente esposte, per una vacanza serena, senza creare malumori nel nostro equipaggio, non dare fastidio ai diportisti delle barche che ci circondano e, soprattutto, per non fare la figura del “Fantozzi”.
  • La sicurezza in mare/2. Il concorso attivo. Si può fare molto, con tutta una serie di accorgimenti, per migliorare le doti di sicurezza di un’imbarcazione. Vediamo insieme quali interventi possono rendersi utili al fine di assicurare condizioni di utilizzo del nostro mezzo tali da ridurre, quanto più possibile, le probabilità di incorrere in situazioni a rischio per l’incolumità del proprio equipaggio.
  • Quaderni di tecnica. Meteo fai da te. Per anni i diportisti si sono lamentati, non senza ragione, della genericità del bollettino dei naviganti. Uno strumento dalle maglie troppo larghe per offrire certezze alla navigazione da diporto, quasi sempre effettuata sotto costa. Oggi le informazioni disponibili sono tantissime, anche troppe, e il problema diventa capire come navigare nel mare di carte meteo, siti internet, previsioni. Scopriamolo.
  • Quale scegliere? Motori in pesca. Nella scelta di una barca non sempre la motorizzazione viene messa in relazione con la pesca, trovandosi poi a dover accettare compromessi. In questo articolo sono analizzate le varie possibilità di motorizzazione, cercando di capire i pro e i contro di ognuna e di ottimizzare la propulsione a seconda delle tecniche più praticate.
  • Le ricette per l’estate. Navigando fra le pentole. Semplice, nutriente e mediterranea, sostengono alcuni. “Da battaglia”, ribattono puristi e sportivi incalliti. Per altri, invece, a un vero yacht si addice una cucina elaborata e ricercata. Dunque, come deve essere il menù di bordo? Le esigenze sono varie e non solo legate al gusto, ma anche al tipo e all’uso che si fa della barca. Ecco alcuni piatti per l’estate.
  • British International Hamsworth Trophy. La Coppa America della motonautica d’altura. La storia della mitica Cowes-Torquay-Cowes, senza dubbio la più prestigiosa gara motonautica del mondo, al vincitore della quale viene assegnato il British International Hamsworth Trophy, giunto al traguardo della sua centesima edizione, e la cronaca dell’edizione 2002 raccontata dall’autore, che vi ha partecipato, aggiudicandosi un brillante secondo posto nella Classe Turismo.
  • Argentario Sailing Week. Fascinose vele d’argento. Non poteva avere una cornice migliore il raduno di vele d’epoca, che ha trovato in Porto Santo Stefano all’Argentario, una collocazione di grande prestigio.
  • Gli yacht dei re. C’era una volta il “Britannia”. Il “Royal Yacht” britannico, fortemente voluto dalla Regina Elisabetta II e realizzato seguendo le sue direttive, amato dalla Sovrana più dei suoi castelli e palazzi, è stato per oltre quarant’anni il simbolo della corona inglese, svolgendo missioni diplomatiche in tutto il mondo e accogliendo Capi di Stato e importanti personaggi della politica internazionale. Oggi, lo yacht reale, attraccato ai moli di Leith, il porto di Edimburgo, è stato trasformato in museo galleggiante ed è meta di migliaia di visitatori.
  • In crociera per un giorno o un fine settimana. Il puntone di Scarlino. Prosegue la nuova serie di itinerari che hanno inizio da uno scivolo, che trovano nello scivolo la ragione per potersi effettuare. Nonché negli annessi servizi alla barca e alla persona che attorno a quello scivolo esistono e vengono offerti ai diportisti itineranti della nautica carrellabile.
  • L’area naturale marina protetta di Punta Campanella. Il regno delle sirene. Un itinerario lungo una delle coste più belle d’Italia e di tutto il Mediterraneo, conosciuta e particolarmente apprezzata fin dall’antichità dai patrizi Romani, che qui fecero costruire le loro splendide ville, delle quali possiamo ancor oggi ammirare i maestosi resti, alla scoperta di paesaggi e fondali incontaminati, che mantengono pressochè inalterati gli habitat naturali di migliaia di anni fa.
  • Le inchieste di Nautica. Tariffe di ormeggio dei transiti nei marina privati italiani. Abbiamo preso in esame i soli marina realizzati ex novo da privati, gestiti privatamente in chiave imprenditoriale, non localizzati all’interno di strutture pubbliche. Da questa rivelazione sono quindi esclusi marina e/o basi nautiche che utilizzano porti pubblici o che sono stati realizzati con denari pubblici. Franco Bechini ci offre una panoramica completa che costituisce un riferimento per un termine di confronto a carattere nazionale di queste strutture, con tutte le tariffe aggiornate al mese di giugno 2003.
  • Nella rubrica Vela Libera, Paolo Venanzangeli ci parla di Napoli come probabile sede della prossima edizione della Coppa America, riportandoci le parole che Russel Coutts che ha già regatato nel golfo partenopeo e che ha della città e del suo mare un’idea sicuramente positiva. Ma la scelta della località per l’Americas Cup non è facile, le città in lizza sono tutte molto preparate, ma Ernesto Bertarelli lascia intuire una reale possibilità per la candidatura napoletana.
  • Nella rubrica dedicata allo sport Paolo Venanzangeli ci illustra i resoconti delle seguenti regate: 51° Giraglia Rolex Cup, Circuito del Mediterraneo Farr 40, Nation’s Cup, Les Voiles d’Antibes-Prada 2003. Inoltre, come ogni mese, sulle pagine dedicate allo sport potrete trovare numerose notizie del mondo delle regate e delle competizioni di motonautica.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Dal 29 luglio 2003, la nuova legge sulla nautica è in vigore

FINALMENTE

Quindici giorni dopo la pubblicazione sulla G.U. del 14 luglio, la nuova normativa può essere applicata. Essa non solo abolisce la Tassa di stazionamento per tutte le unità da diporto, ma apre sicuramente migliori prospettive per il settore, anche se rimane il problema dei troppi controlli in mare e si aggrava l’altro dei posti barca. La nautica da diporto, infine, è stata completamente liberata dai riferimenti al Codice della Navigazione, che consentiva ancora di trattare una barchetta alla stregua di una nave e così offriva spesso l’occasione alle Forze di polizia a mare di elevare multe assurde, come quelle, ad esempio, dei Carabinieri a Capri, che pretendevano il pallone nero di fonda diurna per le imbarcazioni all’ancora davanti alle coste dell’isola: verbale addirittura con conseguenze penali.
La nuova legge farà sicuramente crescere non solo in dimensioni ma anche culturalmente il diportismo. I natanti a motore, ad esempio, con la nuova legge, crescono, com’è noto, fino a 10 metri di lunghezza e questo non è solo un vantaggio amministrativo, ma consente a chi vuol rimanere in questa categoria di barca, di avvicinarsi alla nautica con unità molto più affidabili, dal punto di vista nautico, dei gusci di noce consentiti, all’inizio, dalla legge 50/71. Siamo passati, infatti, da 5 metri a 6, poi a 7 metri e mezzo, ora siamo arrivati a 10. Ma in questa crescita c’è un altro risvolto positivo, sopra i 5-6 metri sono tutte barche che richiedono motorizzazioni ben più potenti dei 40,8 HP consentiti senza l’obbligo della patente nautica.

Così saranno soddisfatti quanti pensano all’obbligo della patente per tutti. Come si dice, due piccioni con una fava. Infatti, molti nuovi diportisti – ma anche molti veterani acquirenti di un’unità della stessa categoria tuttavia più grande – saranno forzatamente costretti a conseguire la patente nautica.

In molti ci chiedono: “Ci vorrà la patente per tutte le moto d’acqua?”. Abbiamo parlato col sen. Giuseppe Grillo, presidente della Commissione Trasporti della Camera e ci ha confermato che l’unica variazione votata in merito, l’unico obbligo in più richiesto a chi vuol condurre una moto d’acqua è il conseguimento della maggiore età. Se la moto ha una potenza inferiore ai 40,8 HP non serve la patente, se maggiore occorre la patente. Si attende in proposito una chiara direttiva del Comando Generale delle Capitanerie agli Uffici marittimi.

Altri ci domandano: “Quando potrò cancellare la mia unità dal registro delle imbarcazioni per farla diventare natante e così evitare le annotazioni di sicurezza?”. In molti l’hanno chiesto troppo presto, la legge non era ancora entrata in vigore, ora, dopo il 29 luglio è possibile, ma poiché l’iscrizione testimonia un titolo di proprietà, che manca completamente ai natanti, consente di andare tranquilli in acque internazionali, è una difesa offerta dalla normativa contro i furti, consigliamo di pensarci bene prima di chiedere la cancellazione.

E non parliamo poi di quanti ci chiedono notizie sul rimborso della Tassa di stazionamento. Possiamo solo dire – come ha confermato anche l’On. Muratori a Milano, nel recente incontro stampa Ucina sulla legge – che il Governo è stato impegnato in Commissione, alla Camera, a fine maggio, a rimborsarla. Tempi e modi, per il momento, non sono noti. Ma questi sono solo i primi dei tanti interrogativi e dubbi, anche interpretativi, che ci aspettano.

La normativa, scaturita da tante volontà è improntata alla semplificazione, ma è naturalmente la somma di tanti compromessi che hanno lasciato delle lacune o quanto meno poca chiarezza. Abbiamo portato a casa gran parte di quanto abbiamo chiesto e comunque ora ci sarà una nuova possibilità di intervento: il Codice della nautica da diporto, il testo unico che il Governo, su delega del Parlamento, dovrà emanare entro un anno.

In tale sede, saranno possibili aggiustamenti e razionalizzazioni anche concettuali, tenendo conto della forte volontà politica espressa in Parlamento a favore delle attività imprenditoriali e dell’utenza nautica. Il Codice dovrà fornire dizioni precise e chiare per una semplice interpretazione da parte dei Pubblici ufficiali che saranno chiamati ad applicare le norme. Non vorremmo, però, che nella redazione del Codice possano rientrare dalla finestra molti adempimenti usciti dalla porta. Saremmo felici di essere smentiti, ma il timore rimane, specie se il nuovo testo sarà elaborato nell’ombra degli uffici. In genere sono interpellati enti e associazioni, che però hanno in genere propri interessi, spesso privatistici, come, per esempio, le concessioni per i posti barca, in contrasto con quelli della libera utenza.

Auspichiamo perciò che sia interpellata anche la stampa specializzata. Riguardo alla portualità turistica, abbiamo già informato i nostri lettori sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha pienamente riconosciuto ai proprietari degli escavi su terreno privato il diritto a conservarne la proprietà. Infatti, la sentenza, in sede giurisdizionale, è intervenuta sul merito della normativa prima vigente, non andavano applicate certe norme e ora tutte le amministrazioni dello Stato sono obbligate a tenerne conto.

Tuttavia, l’On. Luigi Muratori – che aveva già preso a cuore il problema e che di fronte alle resistenze dell’opposizione, ma anche interne alla maggioranza, aveva preferito ritirare l’articolo sulle darsene scavate a secco – ha presentato una specifica proposta di legge, che recepisce pienamente quanto stabilito dalla suprema corte. Ci ha dichiarato Muratori: “Il Consiglio di Stato ha sentenziato che le strutture realizzate su aree private conservano la loro natura giuridica preesistente, anche dopo essere state artificialmente collegate con il mare o con le acque interne, e che la “nozione di porto”, cui fa riferimento l’art. 28 Codice della Navigazione, non si può applicare a queste darsene né ai canali di collegamento alle acque pubbliche.

Ne abbiamo preso atto e poiché risulta fin troppo evidente che il settore delle strutture per la nautica da diporto, di cui trattasi, ora non rientra in nessuna delle leggi vigenti che regolano la portualità, propongo che tale lacuna venga colmata, traducendo la sentenza in un disegno di legge. Naturalmente sarò lieto di ogni contributo parlamentare volto a migliorarlo e credo che la specificità dell’intervento sgombri il campo da paure che questa normativa possa servire da cavallo di Troia per abusi sul demanio marittimo”.

Ne pubblichiamo a parte l’articolato.

PROPOSTA DI LEGGE n. 4067 – On. Luigi Muratori
Disposizioni per la realizzazione di strutture per la nautica da diporto su aree private.
Art. 1 (Finalità della legge)
1. La presente legge disciplina l’ordinamento delle strutture con darsene, ivi compresi i relativi moli, banchine, specchi acquei e canali di collegamento con il mare o le acque interne, costruite, fuori dall’ambito dei porti (marittimi e delle acque interne), su aree di proprietà privata con i bacini acquei scavati a secco e collegati al mare, o alle acque interne, a mezzo di canali artificiali, e destinate in maniera esclusiva e precipua allo stazionamento e all’assistenza tecnica e turistica delle unità da diporto.

Art. 2 (Programmazione e realizzazione delle opere) 1. I progetti per la realizzazione delle strutture di cui all’articolo 1 sono approvati dall’autorità competente nel rispetto della programmazione regionale in materia di diporto, turismo e commercio e senza pregiudizio per eventuali competenze programmatorie delle autorità portuali.
2. Qualora il procedimento di approvazione dei progetti, di cui al comma 1, coinvolga più soggetti pubblici, l’amministrazione procedente provvede all’indizione di una conferenza di servizi, ovvero promuove la conclusione di un accordo di programma ai sensi della disciplina vigente in materia.
3. L’esecuzione delle opere di realizzazione delle strutture di cui all’art. 1 è soggetta, in quanto relativa ad opere private, al regime del permesso di costruire nonché a quello contributivo e fiscale delle opere private non in concessione demaniale.
4. Gli edifici costruiti intorno alla darsena, come pertinenza della struttura e ricadenti su suolo di proprietà privata, sono sottoposti allo stesso regime di cui ai commi 1, 2 e 3.
5. Alle opere di cui ai commi precedenti, nonché alle aree di proprietà privata sulle quali insistono, non si applicano gli articoli 28 e 29 del codice della navigazione e l’articolo 822 del codice civile.

Art. 3 (Classificazione delle strutture)
1. L’autorità competente provvede alla ripartizione per categorie e classi delle strutture di cui all’articolo 1.

Art. 4 (Strutture preesistenti)
1. Le disposizioni della presente legge si applicano anche alle strutture per la nautica da diporto, di cui all’articolo 1, già esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge.
2. Qualora sulle strutture di cui al comma 1 siano in atto concessioni demaniali, gli uffici competenti, su richiesta del proprietario delle strutture stesse, provvedono, in base a quanto previsto dall’articolo 2, comma 3, alla sostituzione della concessione con il permesso di costruire e alla compensazione dei relativi oneri contributivi e fiscali con le somme già versate in relazione alle scadenze dei titoli concessori.
3. Non si applica in ogni caso il disposto dell’articolo 49 del Codice della navigazione.

Art. 5 (Canale di collegamento)
1. Il canale di collegamento tra le strutture di cui all’articolo 1 ed il mare o le acque interne, comprese tutte le opere che ne assicurano la funzionalità, è classificato via d’acqua regionale a servizio del bacino artificiale delle strutture stesse.
2. La costruzione e la manutenzione del canale e delle opere di cui al comma 1 spettano alla proprietà delle strutture al servizio delle quali sono stati realizzati.

Art. 6 (Poteri di vigilanza e polizia)
1. Per quanto attiene alla sicurezza della navigazione, le strutture di cui all’articolo 1 restano sottoposte, per quanto attiene allo specchio acqueo e al canale di collegamento, ai poteri di vigilanza e di polizia dell’autorità competente e alle disposizioni generali o speciali da essa adottate in proposito.

Art. 7 (Norme transitorie e finali)
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per quanto attiene alle strutture di cui all’articolo 1, cessano di avere efficacia le prescrizioni e gli obblighi imposti dalle concessioni demaniali rilasciate anteriormente a tale data e le amministrazioni competenti dispongono la cessazione dei procedimenti in corso per il rilascio o il rinnovo delle concessioni.
2. Con proprio decreto le amministrazioni competenti emanano le norme di attuazione della presente legge entro i successivi 180 giorni dalla sua entrata in vigore.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Le inchieste di “Nautica”: Tariffe di ormeggio dei transiti nei marina privati italiani
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 206

2
Dal 29 Luglio 2003, la nuova legge sulla nautica è in vigore: Finalmente.
rubrica: Attualità | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 96
3
Albatross per coppie o single
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 284
4
Barche a Portorosa
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 284
5
Charter all’Argentario: Argento vivo
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 282
6
Eolo 3
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 284
7
La forza della tradizione
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 296
8
Il galateo del diportista: Come comportarsi
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 98
9
La sicurezza in mare – 2: Il concorso attivo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 102
10
Le ricette per l’estate: Navigando fra le pentole
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 114
11
Navigando tra le pentole – 2: Cooking Cup: tra vele e pentole
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 119
12
Quaderni di tecnica: Meteo fai da te
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 496 | pagina: 108

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