Sommario

  • Nell’editoriale Lucio Petrone, sollecitato da recenti fatti di cronaca, prende in esame il problema degli incidenti in mare. Anche se alcuni hanno chiesto leggi più restrittive che regolino la navigazione, secondo Petrone basterebbe che in mare la gente si comportasse civilmente e con un minimo di buon senso, rispettando sempre il codice della navigazione internazionalmente riconosciuto, per ridurre drasticamente la già bassissima percentuale di incidenti che ogni anno si riscontrano nei nostri mari. Sempre nell’editoriale viene poi preso in esame il mercato delle barche che, specie nel nostro paese, ha avuto un inaspettato quanto salutare trend positivo, capace di garantire buoni fatturati alla maggior parte dei cantieri di casa nostra. Ciò, infatti, nonostante gli innumerevoli fattori che, al contrario, avrebbero fatto pensare a una stagione decisamente più sotto tono.
  • L’Utenza. L’attenzione di Franco Bechini, autonauta da sempre, questa volta cade sui carrelli per il trasporto delle imbarcazioni su strada, meglio conosciuti come TATS, sui ganci di traino e sulle prese elettriche che collegano l’auto al rimorchio. In adempimento a una normativa CE di recente introduzione, infatti, le classiche spine che portano corrente e, quindi, che consentono il corretto funzionamento delle fanalerie posteriori dei TATS, hanno cambiato forma, divenendo incompatibili con quelle di vecchia produzione. Fortunatamente, esiste un rimedio, nella fattispecie un riduttore, che consente di risolvere brillantemente il problema anche se, si chiede Bechini, non si capisce perché mai debba essere l’utente finale a scoprire e risolvere asue spese (tempo e denaro) questo tipo di difficoltà. Non sarebbe stato meglio che i costruttori di materiali per il traino avessero loro stessi affrontato e risolto il problema, magari inserendo il citato riduttore nel kit di dotazioni che accompagna un gancio nuovo ?
  • Lo Spinnaker, questo sconosciuto. Per la maggior parte degli armatori che non fanno regate è uno spauracchio, un demone da non tirare fuori dal suo sacco. Tuttavia, con le dovute cautele e nelle appropriate condizioni meteomarine, anche una famigliola in vacanza può essere in grado di gestire lo spinnaker in tutta sicurezza e divertendosi.
  • Come vincere l’inerzia. Cerchiamo di spiegare in maniera semplice, per quanto possibile, quali sono le forze che agiscono all’interno di un motore, dipendenti dal movimento, e come sia possibile bilanciarle, per evitare che influenzino le prestazioni.
  • Flying bridge: tanti pro, pochi contro. Se la sua presenza nei grandi motoryacht è pressoché scontata, esiste una fascia entro la quale la controplancia è un elemento da scegliere o da scartare.
  • Eleganza senza tempo. Grazie alle innovative resine disponibili sul mercato, oggi è possibile realizzare imbarcazioni in legno che, oltre a mantenere la classe e l’eleganza che solamente questo materiale è in grado di offrire, assicurano prestazioni di tutto rispetto, che nulla hanno da invidiare a quelle realizzate con materiali all’avanguardia.
  • Rolex Farr 40 Worlds. Quasi quaranta Farr 40 si sono radunati a Porto Cervo per contendersi il titolo iridato del monotipo più apprezzato dai grandi campioni della vela internazionale.
  • Spigole a traina. Buona da mangiare, difficile da catturare ma combattiva una volta allamata, la spigola è sempre una delle prede più ambite dei nostri mari. In questo articolo il “Maestro” Bonanni ci aiuta a conoscerla meglio, ma, soprattutto, spiega i fondamenti su come insidiarla nella pesca a traina.
  • Finalmente provata la deriva FIV. Una splendida giornata di sole e di vento ha fatto da sfondo a Marina di Ravenna alla giornata di prova in mare delle nuove barche della Federazione Italiana Vela, preceduta da un incontro con il presidente Sergio Gaibisso, il vicepresidente Gianfranco Busatti e il progettista Silverio Della Rosa. La barca ha mostrato ottimi spunti di velocità in tutte le andature, stabilità e sicurezza per i più giovani e un design moderno e accattivante che ha incontrato il favore di tutti.
  • Nantucket e Marthàs Vineyard: le isole dei balenieri. Una visita a quelli che sono stati i santuari della baleneria, luoghi sperduti dai quali uomini audaci partivano per lunghi mesi di caccia alle balene, dalle quali ricavavano il prezioso olio che serviva per l’illuminazione e che ha rappresentatoper tanti anni anni la ricchezza di questo angolo d’America.
  • Palmarola: L’Isola dai mille colori. Un insieme di rocce e falesie d’origine vulcanica emergono da un mare dagli stupendi colori per formare Palmarola, quella che gli abitanti di Ponza, perla dell’omonimo arcipelago, considerano la loro isola delle vacanze, il luogo da raggiungere in barca, la meta ideale per trascorrere una giornata in completo relax, lontano dai rumori, a contatto con una natura incontaminata.
  • Crna Gora: dove i monti sorgono dal mare. Le coste del montenegro sono le più difficili del mediterraneo: a strapiombo sul mare e pressoché inaccessibili. Ma una volta entrati in qualche porto, è possibile ammirare grandi vestigia del passato e paesi incontaminati dal tempo.
  • Nella rubrica Vela Libera, Paolo Venanzangeli ci parla dell’Admiral’s Cup che, dopo aver rivestito a lungo il ruolo di regata d’altura più importante del mondo, un vero e proprio campionato a squadre che nel 1995 ha anche visto primeggiare la compagine italiana, e dopo gli anni bui legati a una crisi di partecipanti ma soprattutto alla latitanza degli sponsor, cerca oggi ti tornare all’onore delle cronache.
  • Sempre Paolo Venanzangeli presenta nella rubrica sportiva I resoconti del 9° Trofeo Challenge Roberto Trombini, del Campionato Italiano Minialtura, dell’11a Coppa Dei Campioni Jeep, del Giro d’Italia a vela, del Circuito Italiano Audi Mumm 30 e del Trofeo Bracciano Star.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Il responso dell’estate

UNA BUONA STAGIONE

Sarà per l’alta pressione e per il sole splendente di questi ultimi due mesi, ma la stagione nautica stavolta, finalmente, sta andando alla grande e speriamo che sia così sino alla fine. Nonostante l’antagonismo delle Forze di Polizia a mare, la pessima qualità dei servizi, i migliori angoli dei nostri mari trasformati in inaccessibili parchi o aree protette, tanto per citare alcuni dei tanti assurdi italiani, i nostri mari sono pieni di imbarcazioni di ogni tipo, dalle più piccole alle più grandi.
E, vale la pena di sottolineare, in gran parte messe in acqua prima ancora della definitiva abolizione della tassa di stazionamento e dell’entrata in vigore della nuova normativa a favore della nautica, il che dimostra che c’è una vera passione. Finalmente, passata la paura di affogare, visto che quasi tutti i ragazzi, ancor prima dell’età scolare, vanno a imparare a nuotare in piscina, stiamo diventando, pur tra tante difficoltà, veramente un popolo di navigatori.

Ciò significa che andare in barca piace sempre di più a un maggior numero di persone e il termometro della politica lo ha percepito chiaramente. Tutti pensavano che la crisi economica europea avrebbe fermato il nostro mercato, ma così non è stato, né la situazione politica, molto elettrica nella stessa maggioranza, ha spinto, in questo campo, alla riflessione e al risparmio. È evidente che la gente ha superato anche i timori per il futuro e pensa che comprare o noleggiare una barca sia comunque un buon investimento o impiego dei propri quattrini. Del resto con gli interessi sui conti correnti bancari scesi abbondantemente al di sotto del punto percentuale, il risparmio vero sta nell’evitare le percentuali dei rincari, che se l’Istat dichiara al 2,6%, nella realtà viaggiano almeno attorno al 10% annuo e più. A questo punto anche comprare una barca da rivendere, dopo due o tre anni di uso, allo stesso prezzo d’acquisto, diventa un affare. Si perde la stessa percentuale che si perderebbe in banca, ma si gode di un bene che dona soddisfazioni immense… sì, anche arrabbiature, ma ne vale la pena!

Se la gente va in barca… allora le barche si vendono? Sì, con alti e bassi, con premiati e bocciati dal mercato, ma tutto sommato si vendono. Non abbiamo recepito pianti e lamentele, il che significa che la maggior parte dei costruttori e importatori la sua stagione l’ha fatta e già guarda alla prossima.

Per quanto riguarda la produzione nautica possiamo dire che il mercato ha premiato i nomi affermati, i cui prodotti sono più valutati anche nell’usato, ma più o meno hanno venduto un pò tutti, però essenzialmente su dimensioni minime di 5 metri ft. Sarebbe, però, un errore generalizzare, perché ci sono anche quelli che hanno venduto molto poco o quasi niente e che forse trarranno vantaggio, negli ultimi giorni, dal fatto che la produzione di marca è stata, in molti casi, esaurita. Nei loro panni, tuttavia, ci porremmo dei seri interrogativi per la negativa risposta del mercato. Probabilmente occorre rigenerarsi e ciò è possibile, ci insegna l’esperienza, solo quando si hanno forti motivazioni, capacità finanziarie per nuovi stampi e investimenti e organizzazioni snelle e duttili.

Abbiamo già visto, in passato, aziende che perdono il contatto con la realtà, spendono male i loro quattrini, burocratizzandosi e investendo su produzioni che hanno perso il loro “appeal”. Il bello è che pensano di essere più furbi degli altri, ma i conti economici sono come una mannaia sempre pronta a scattare e che alla fine scatta. Non bisogna esagerare in alcun senso: il troppo e il poco sono entrambi negativi.

Il rapporto umano nel nostro settore rimane sempre predominante e forse per questo è un settore anomalo, che ti fa vendere quando tutto sembra negativo e ti lascia al palo quando fai sogni megagalattici, che invece alla gente suonano falsi.

Quest’anno, a qualche cantiere è mancato, purtroppo, il supporto dell’esportazione in Europa, perché gli acquirenti francesi, tedeschi e Mitteleuropei si sono fermati, gli spagnoli e i greci si sono mossi appena, qualcosa è andato all’Est. A conti fatti, proprio il mercato italiano, che sembrava il più debole, è stato il migliore, anche per qualche costruttore di grandi barche.

Non si lamentano neanche i broker, perché anche il buon usato è andato via, mentre gli operatori del charter hanno ancora qualche buco dovuto alla forte crescita della concorrenza internazionale.

Specialmente quelli dell’Adriatico risentono della fortissima competizione di Slovenia e Croazia. In quest’ultima, soprattutto, sono nate alcune centinaia di giovani aziende di charter che si danno molto da fare.

Riepilogando, il mercato, tutto sommato, è andato molto meglio del previsto. Ed è miracoloso se si pensa a tutti gli eventi negativi che si sono susseguiti dal famoso 11 settembre 200: shock delle due torri, guerra in Afghanistan, guerra in Iraq, crisi delle borse USA, dovuto anche allo scandalo Emron, aggravarsi della crisi palestinese, apprezzamento dell’euro, deprezzamento del dollaro, crisi economica mondiale, crisi economica argentina, la Sars partita dalla Cina, la minaccia atomica di Corea del Nord e Iran, il continuo allarme attentati in Europa e negli USA.

Avrebbero dovuto abbattere qualsiasi richiesta di barche, si rimane, invece, veramente increduli nel constatare che la nautica sia riuscita a navigare indenne tra tante procelle. Eppure è così.

Ora tutti si preparano per i saloni settembrini di Cannes, di Southampton e di Montecarlo, che saranno i primi indicatori tendenziali della nuova stagione. Speriamo bene, perché, a detta di Greenspan – l’economista, molto prudente, che controlla e guida la politica monetaria americana da molti anni – il 2004 sarà un anno di forte ripresa degli USA, locomotiva dell’economia mondiale.

Concludiamo queste note richiamando l’attenzione dei lettori sull’obbligo di assicurazione per tutti i motori marini, anche dei tender, per rispondere così alle e-mail e fax che ci stanno pervenendo: è stata, infatti, abolita l’esenzione per quelli fino a 3 cavalli fiscali, parametro non considerato dalla Direttiva UE e scomparso da tutta la normativa italiana.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Inaugurazione del Marina Lepanto
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 198

2
Nuova draga, potentissima e tecnologica
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 198
3
Porto San Rocco: dal cantiere navale degli Asburgo al Marina dei maxiyacht
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 196
4
Strutture e iniziative premiano Milazzo
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 194
5
L’isteria nazionale colpisce ancora: Siamo seri!
rubrica: Attualità | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 98
6
A vela in Grecia e Turchia
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 285
7
Barche con equipaggio
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 284
8
Catana Voyage
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 284
9
Le occasioni di Settembre: Se si potesse scegliere
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 282
10
Meltemi Travel e i Caicchi
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 285
11
Vagabondi dei mari del Sud
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 284
12
Eleganza senza tempo: “Old Vic”: un retrò molto avanzato
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2003 | numero: 497 | pagina: 114

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