Sommario

  • Nautica festeggia la sua uscita n. 500 e lo fa raccontando ai suoi lettori l’avventura editoriale dall’inizio a oggi, dal primo numero del marzo 1962 a quello di dicembre 2003 n. 500. Un percorso fatto di sfide, manifestazioni sportive e tante altre iniziative con le quali si è scritta la storia della nautica degli ultimi 40 anni. Nell’editoriale di dicembre Lucio Petrone accompagna i nostri lettori in quest’affascinante avventura, ripercorrendo le tappe che hanno segnato il diporto nautico italiano anche grazie alle iniziative di Nautica, sempre al fianco dei diportisti ma prima ancora prezioso strumento d’informazione. Ma questo numero 500 della nostra rivista rappresenta anche una svolta molto importante per Nautica, presente ora in Grecia, Croazia e prossimamente anche in Germania con edizioni in lingua. Ma non è tutto, in occasione del prossimo salone di Dusseldorf sarà presentata anche l’edizione internazionale di Superyacht, la pubblicazione dedicata alle grandi navi da diporto che per la prima volta sarà distribuita in tutto il mondo in versione stampata. Grazie a queste iniziative editoriali siamo, di fatto, la rivista europea della nautica. Il nostro impegno nei rapporti con la politica a favore del diporto nautico è sempre intenso, per questo Lucio Petrone nel suo editoriale c’illustra i programmi futuri, le nostre iniziative e le proposte da sottoporre ai ministri competenti. Tra le vittorie di Nautica spicca quella che vede respinta la causa miliardaria intentataci dal Parco de La Maddalena, un risultato brillante del quale ci parla Roberto Neglia, uno dei protagonisti della vicenda.
  • Con Nautica n. 500 i nostri lettori troveranno due allegati gratuiti, lo speciale sul Charter invernale e lo speciale Sicilia. Il primo è dedicato a tutti coloro che intendono conoscere le offerte di charter ai Tropici da cogliere nel periodo invernale, il secondo invece, a chiunque sia intenzionato a conoscere meglio la Sicilia, isola ricca di cultura e di occasioni per trascorrere vacanze indimenticabili.
  • L’Utenza. Franco Bechini sul numero di dicembre ci parla del rapporto Lira/Euro, un rapporto difficile e che quasi ovunque vede equiparare le vecchie 1.000 Lire con l’attuale 1 Euro. In seguito a un’analisi di dati raccolti sul campo, il Bechini ha scoperto che, per esempio, in porti nei quali in precedenza si pagavano 50.000 delle vecchie lire oggi si pagano 50 Euro. Bechini invita tutti i diportisti a combattere questo stato di cose, ma non a farlo singolarmente, per portare avanti una battaglia costruttiva senza rischi di censura. L’invito di Bechini ai diportisti è quello di prendere i prezzi pagati nel corso dell’estate 2003 e quelli pagati in lire in precedenza per le stesse prestazioni d’ormeggio, confrontarli e inviare la documentazione alla nostra rivista, che da tempo svolge anche la funzione di Associazione Consumatori in difesa dei diritti e degli interessi dei diportisti.
  • Per celebrare la sua uscita n. 500 Nautica propone ai suoi lettori due affascinanti articoli dedicati alla storia della nautica. Il primo riguarda le imbarcazioni a motore, storia che si intreccia strettamente con quella della nostra rivista, entrambe destinate a brillare in Italia e nel mondo. Il secondo articolo è dedicato alla vela, dal Piviere al Perini Navi, quarant’anni di nautica a vela, testa a testa con la migliore produzione europea. Roberto Neglia, autore di entrambi gli articoli, ci offre una panoramica sulla storia della nautica italiana offrendoci una gran quantità d’informazioni sulla produzione degli ultimi 40 anni di cantieri italiani e stranieri.
  • Fuoribordo, una continua evoluzione. Un motore sulla poppa. Non è solo quello di cui metaforicamente si è avvalsa Nautica, ma anche una realtà importante per lo sviluppo del diporto. Alfredo Gennaro ci racconta l’evoluzione del motore fuoribordo dagli anni ’60 a oggi, un articolo avvincente che ci permette di apprezzare lo sviluppo tecnologico che ha interessato in oltre 40 anni il motore fuoribordo.
  • Grandi navigatori. I marinai Fenici. Indubbiamente i Fenici, e in seguito i Cartaginesi, sono stati i più grandi navigatori dell’antichità, ma il loro merito principale è stato quello di essere i veri antesignani del sistema di costruzione industriale. Le loro navi erano formate da pezzi prefabbricati che potevano essere montati o sostituiti in ogni momento, riducendo enormemente i tempi di costruzione e riparazione.
  • Conversazione in Thailandia con Sonny Levy. 40 anni di record. Più che un’intervista, quattro chiacchiere tra due vecchi amici amanti della velocità, per parlare dell’evoluzione di carene ed eliche avvenuta in questi ultimi 40 anni. Gli interlocutori sono: Antonio Soccol, che ha contribuito alla nascita della nostra rivista oltre ad essere stato campione di offshore, e Renato Sonny Levy, il mago della velocità in mare, vincitore della Cowes-Torquay e progettista delle carene di scafi detentori di record mondiali di velocità pura, sia in offshore che su base misurata, ideatore del “Virgin Atlantic Challenger II”, vincitore nel 1986 del Nastro Azzurro, la traversata più veloce dell’Atlantico, e inventore delle eliche di superficie.
  • Venezia: isola di San Giorgio. Gli “Sciarrelli” della Compagnia della Vela. Un’intervista con il cuore in mano a Carlo Sciarrelli, uno dei più grandi progettisti italiani di tutti i tempi, tra i pochi a potersi vantare di aver imposto un proprio stile a livello mondiale, che nella sua lunga carriera ha elaborato circa 200 progetti, che hanno permesso di realizzare oltre 400 barche.
  • Genova-Tangeri in gommone. 1973-2003 Trentennale raid Mare 7. Riviviamo, dalle parole di uno dei protagonisti, un’avventura che oggi ha dell’incredibile: da Genova a Tangeri a bordo di un gommone di 4,80 metri, motorizzato con un 35 cavalli. Uno dei primi esempi di Yachting Camping, un sistema di vivere il mare chela nostra rivista ha contribuito a divulgare tra i lettori.
  • Nautica è andata alla scoperta di Tonga. Il paradiso dell’amicizia. James Cook, tra i primi a sbarcare nell’arcipelago di Tonga, le chiamò “Isole dell’amicizia” per la gentilezza e la disponibilità degli abitanti, che sono gli unici dell’area del Pacifico, a non aver mai subito dominazioni straniere.
  • Nella rubrica Vela Libera, Paolo Venanzangeli ci parla della decisione dell’ISAF, la federazione mondiale della vela, tenutasi quest’anno a Barcellona, che prevede una sostanziale modifica al formato delle regate olimpiche di Atene 2004. Il consiglio ha eliminatoil cosiddetto “scarto” dalle regate olimpiche per tutte le classi, quindi, oggi tutte le regate saranno conteggiate nella classifica. Venanzangeli ci spiega perché tale decisione è stata da più parti ritenuta sorprendente e improvvisa e quali sono state le reazioni italiane.
  • Più veloci del vento. Nel corso degli anni Nautica è stata testimone del passaggio dalla vela classica a quella moderna, con l’avvento dei nuovi materiali e delle nuove formule di stazza. Paolo Venanzangeli ci racconta come è cambiata la vela dagli anni ’60 a oggi.
  • Paolo Venanzangeli ci propone il resoconto dei seguenti eventi sportivi: Transat Jaques Vabre, Rolex Middle Sea Race, Campionato Europeo Beneteau 25. Nella rubrica Giri di boa come ogni mese i nostri lettori troveranno informazioni dal mondo dello sport della vela e della motonautica, in particolare su questo numero le regate di Alassio, il calendario delle regate sul Garda, la Volvo Ocean Race e la nomina del velista mondiale 2003 Rolex ISAF.
  • Nautica è andata a visitare i saloni di Fort Lauderdale e di Barcellona, per offrire ai suoi lettori una panoramica sulle novità proposte dai cantieri di tutto il mondo per la stagione 2004.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Moody Yachts Moody 54, Riviera Yacht Alaska 17, Rodman Polyships Rodman Fisher Pro, Innovazioni e Progetti Mira 43, Eugenio Molinari Molinari 330 Freccia Bianca, Sessa Marine Oyster 25.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Cinquecentesimo numero della rivista: 1962-2003

NAUTICA RIVISTA EUROPEA

500 numeri di “Nautica” rappresentano una vita dedicata alla vostra rivista, a voi utenti, un beneficio per l’intero settore. Ma gli anni sono volati, per la passione stessa con cui abbiamo, noi tutti, dal ’63 a oggi, svolto il nostro lavoro. Tranne l’editore Mario Sonnino Sorisio e il sottoscritto, c’è stato via via un ricambio, ottimi professionisti hanno preso il posto di quelli, altrettanto ottimi, che per varie ragioni ci hanno lasciato.
Attualmente si è selezionato un gruppo di redattori, grafici, amministrativi, agenti di produzione pubblicitaria eccellenti sotto il profilo umano e di lavoro. Ora c’è un gruppo di giovani che assicurerà la continuità, speriamo per un periodo altrettanto lungo. La casa editrice e la rivista sono cresciute in importanza e prestigio. “Nautica”, libera da condizionamenti politici e finanziari, prosegue comunque nella sua funzione di informazione e stimolo.

Lo scorso gennaio 2003 abbiamo editato il supplemento “Superyacht”, dedicato alle grandi navi da diporto, lo scorso novembre abbiamo dato vita, in collaborazione con un editore di Spalato, all’edizione croata della rivista, che si aggiunge all’edizione greca, già attiva da molti anni.

Il prossimo gennaio, al Salone di Düsseldorf, lanceremo l’edizione tedesca di “Nautica”, in collaborazione di un editore di Stoccarda, e l’edizione internazionale, in inglese, di Superyacht (30 mila copie), che sarà diffusa sul mercato internazionale, mentre continuerà l’edizione italiana allegata alle cinquantamila copie di “Nautica”.

Con queste ulteriori testate siamo di fatto la rivista europea della nautica. Sicuramente qualcuno ci copierà, è il nostro destino, ma sarà la molla per migliorarci ed espanderci ulteriormente.

Per le prossime mosse politiche, attendiamo i decreti attuativi della legge 172/03 e di essere consultati, come promesso dal ministro Lunardi, dal viceministro Tassone e dal sottosegretario Mammola al Nautico di Genova, prima che i suddetti provvedimenti siano promulgati. Ma già abbiamo individuato l’argomento delle prossime richieste.

Ora vorremmo che da obbligatrie le dotazioni di sicurezza divenissero “consigliate”, eliminado di colpo tutti gli inconvenienti, anche per le CP, dei controlli a mare. Vorremmo anche un maggior controllo sugli autogonfiabili e sulla loro revisione e, perché no, anche dei test delle Capitanerie sui giubbotti di salvataggio attualmente in commercio, come un’indagine sulle certificazioni facili consentite, di fatto, dai troppi enti certificatori abilitati in Europa.

Vorremmo anche capire quel che succederà nella portualità turistica. Ministero delle infrastrutture, 100 porti promessi da Berlusconi, attività di Italia Navigando, contributo che può dare l’Ucina sul progetto, attenzione delle Regioni al problema: tutto bene purché si abbiano i porti turistici indispensabili al prevedibile sviluppo della nautica. Poiché siamo al di sopra della mischia e abbiamo una tribuna dell’importanza di “Nautica” saremo sicuramente in grado di dire la nostra, di continuare la nostra attività di informazione e di stimolo.

UNA BRILLANTE VITTORIA
Respinta la causa miliardaria intentataci dal Parco de La Maddalena

Completamente infondate le accuse rivolteci in sede giudiziaria dall’allora presidente Camarda, mentre sono risultati veritieri i fatti e giustificate le critiche espresse da “Nautica”. E lo scopriamo in occasione del nostro numero 500.

Era un esercizio di critica “del tutto lecito”. I fatti riportati erano “pertinenti alla realtà”. “Il linguaggio usato non ha mai travalicato nella contumelia”. Sono tre, e sonori, i no pronunciati dai giudici del Tribunale di Roma alle accuse rivolte e alle pretese vantate dal Parco de La Maddalena nei confronti di “Nautica” per gli articoli critici sull’area protetta pubblicati sulla rivista.

Tre, quanti i miliardi di risarcimento richiesti, tre, quanti gli anni che ci sono voluti per avere giustizia. Tre, infine, come le lettere di scuse che la rivista e i giornalisti accusati, Neglia e Bazzani, meriterebbero, ma probabilmente non riceveranno mai.

D’altro canto l’ex presidente del parco, chiarissimo professor Ignazio Camarda da Cagliari, non ci è mai sembrato tipo da ammettere i propri errori. Non ha accettato le nostre richieste di incontro, o voluto rilasciare un’intervista. Non ha mai chiesto spazio per una smentita di quanto da noi dichiarato. Ha preferito adire le vie legali.

Nel 1999/2000 scrivevamo che l’Ente gestore del parco “ha anteposto l’istituzione della tassa d’ingresso alla realizzazione di più significative e incisive opere dirette alla salvaguardia dell’ambiente, alcune delle quali previste dalla stessa legge istitutiva. Cosicché, in assenza di evidenti servizi, il bagnante ed il diportista pagavano per il solo fatto di stare lì”. Tutto ciò, peraltro, in oggettiva sintonia con gli intendimenti e le dichiarazioni pubbliche di voler agevolare l’economia locale.

Se proprio dovessimo riassumere in estrema sintesi le nostre critiche, potremmo scrivere che il ticket preteso a La Maddalena non era a tutela di un parco marino, quanto piuttosto una tassa comunale. Solo che, in barba alla sintesi, l’abbiamo scritto in lungo e in largo e ripetuto fino alla noia. Abbiamo spiegato le nostre motivazioni, incalzato le autorità, fornito delle proposte alternative, fatto inchieste, pubblicato gli esempi offerti dalle riserve marine straniere.

Certo, di fronte dall’ennesima vessazione di stato abbiamo difeso i diportisti anche ricorrendo a toni aspri. Ma nulla di più. Siamo stati portati davanti a un giudice e accusati di aver messo in atto “la più volgare mistificazione” attraverso “una campagna di stampa denigratoria, aliena dalla corretta e completa informazione e corredata di informazioni smaccatamente false”.

Dopo tre anni, il Tribunale di Roma ha respinto tutte le accuse del parco e lo ha condannato al pagamento delle spese di giudizio sostenute da “Nautica”, confermando che quello che scrivevamo non era falso ma rispondeva a verità. E forse lo sapeva anche il presidente Camarda, che anziché ascoltare la voce degli appassionati del mare ha preferito, col consenso dell’organo direttivo, provare ad azzittirla.

Tosto, il presidente, che per sentirsi dire che le nostre critiche erano giuste, basate sui fatti, attendibili e non integravano alcuna forma di offesa fine a se stessa, ha investito della questione non uno, ma ben tre avvocati: uno locale, uno a Roma, dove si discuteva la causa, ed uno studio associato di Milano, il cui titolare in Tribunale si è visto un paio di volte o poco più. Chissà, poi, perché andare fino a Milano. E chissà quanti soldi pubblici ha speso l’ente parco per questi fior di professionisti che, come prova delle attività svolte dal parco, hanno depositato agli atti i rapportini delle guide (cui diversamente non avremmo potuto accedere).

“È un’indecenza, questo non è un parco”, vi si leggeva fra l’altro, e giù una sfilza di sconcertanti mancanze, certificate proprio da chi per il parco lavorava. Barconi che sistematicamente non dichiaravano il numero dei turisti trasportati (numero in base al quale avrebbero dovuto pagare una tassa), scafi dei residenti (gli unici che non pagano ticket) che sconfinavano nelle zone proibite, spiagge piene di feci, cicche, plastiche e quant’altro, segnalazioni inesistenti, ecc. E intanto il diportista pagava la sua tassa d’ingresso.

Tutto questo accadeva sotto la gestione Camarda, professore emerito dell’Università di Cagliari. Grazie al nostro pressing alcune cose sono cambiate, quasi tutte, si badi, esattamente nella direzione da noi già da allora indicata. Nel frattempo è cambiato anche il presidente del parco. E ci spiace che il nuovo amministratore, nominato dal nuovo governo, non abbia ritenuto di chiudere questa storiaccia. Fra l’altro, essendo un avvocato, non gli mancavano gli strumenti per capire e per decidere.

Speriamo che, almeno d’ora in avanti, il clima sia di piena collaborazione. Con l’augurio di altri 500 “Nautica” a tutti i nostri lettori.

IL MESSAGGIO DI CARLO AZEGLIO CIAMPI
La pubblicazione del numero 500 della vostra rivista testimonia il ruolo della comunicazione nella divulgazione delle realtà imprenditoriali della nautica, in un mercato aperto e globalizzato. La cantieristica italiana, grazie ad una linea di prodotti capace di coniugare con successo creatività, stile, sicurezza e continua innovazione tecnologica, rappresenta un settore di punta della nostra economia. Con questa consapevolezza il Presidente della Repubblica esprime al Direttore, all’Editore e alla Redazione della Rivista un augurio di buon lavoro, cui unisco il mio personale.
Gaetano Gifuni (Segretario Generale Presidenza Repubblica)
IL SALUTO DI PAOLO VITELLI
500 numeri pubblicati. 500 edizioni ricche di informazioni, valutazioni, motivazioni, giudizi che sicuramente hanno avuto un’enorme importanza nel far crescere e maturare la cultura e la passione nautica in Italia. Grazie, Nautica. Grazie perché quand’ero ragazzo, animato dalla grande passione per le barche, Nautica era il mio vangelo; imparavo a memoria le caratteristiche e le peculiarità di tutte le barche perché il racconto delle crociere di Mancini sul Piviere o le avventure di Yachting Camping mi facevano sognare possibili grandiose avventure. Grazie perché, per dirla in estrema sintesi, Nautica mi ha rafforzato la grande passione per le barche e mi ha stimolato verso quell’avventura imprenditoriale che mi ha portato lontano. Lo stesso grazie, sono sicuro, lo diranno tutti gli utenti, lettori che hanno avuto a disposizione un eccellente strumento di informazione e di selezione, ma anche perché sono stati protetti e difesi dagli eccessi di uno Stato non solo negativo per tanti anni verso il nostro settore, ma anche inquisitivo e talvolta aggressivo verso i proprietari di barche. Grazie, infine, perché se questo Stato oggi è cambiato ed è diventato amico del diportismo lo dobbiamo anche a te, cara Nautica!
Paolo Vitelli (Presidente UCINA)

IL SALUTO DI SERGIO GAIBISSO
Nautica 500, un traguardo che arriva dopo una navigazione lunga oltre 40 anni nel difficile mare dell’editoria nautica, una meta di grande prestigio per l’editoria italiana, specie per una rivista di settore così legata alle mode e che invece, con il costante impegno e la grande professionalità di Nautica, ha raggiunto una continuità di gradimento del pubblico davvero fenomenale e sorprendente nel mondo della nautica. 500 numeri, più di quaranta anni di pubblicazioni, in cui la vela, nostro comune interesse, ha avuto con i suoi problemi non solo sportivi il suo spazio privilegiato. Nautica ha, sin dall’inizio della sua storia, ricoperto un ruolo di fondamentale importanza nella diffusione dello sport di base ed ha anche contribuito ad accrescere l’amore degli italiani per la vela di tutti i giorni, ma anche per quella agonistica che è la base dell’attività della nostra Federazione, grazie agli splendidi servizi tecnici che ne hanno approfondito l’evoluzione e con grandi servizi fotografici che ne hanno esaltato l’indubbia spettacolarità. 500 è un grande traguardo per tutti, direttori, giornalisti, inviati, redattori e fotografi ed averlo raggiunto in “pole position”, confermando da anni il giusto ruolo di leader del settore, lo è ancora di più. I nostri personali complimenti a tutto lo staff di Nautica, passato e presente, sono veramente doverosi per i successi ottenuti ma vogliono anche essere di incitamento a progredire su questa strada. Il numero 499 ha avuto in copertina uno dei nostri giovani equipaggi vincitori di un campionato del mondo: una gratificazione per i nostri atleti ma anche la segreta speranza di vedere tante altre copertine con altrettante splendide vittorie della vela azzurra. Complimenti e auguri.
Sergio Gaibisso (Presidente della Federazione Italiana Vela)

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
L’insostenibile leggerezza della vita da vagabondo
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 196

2
Porto Bruno Manfredi
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 196
3
Ridotta la distanza tra la Campania e la Sicilia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 194
4
Cinquecentesimo numero della rivista : 1962-2003: “Nautica” rivista europea
rubrica: Attualità | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 75
5
Respinta la causa miliardaria intentataci dal Parco de La Maddalena: Una brillante vittoria
rubrica: Attualità | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 75
6
VW Touareg: Off-road e limousine
rubrica: Autonautica | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 200
7
Nautilia, sempre più interessante
rubrica: Broker & Charter | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 274
8
Ars Monaco e Aquamarine insieme per il futuro
rubrica: Giri di bussola | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 184
9
C.S. Nautica a Olbia
rubrica: Giri di bussola | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 192
10
Freccia Rossa: anima corsaiola
rubrica: Giri di bussola | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 192
11
Geonav 4C per mare in inglese
rubrica: Giri di bussola | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 182
12
Intermare: progetti e novità
rubrica: Giri di bussola | annata: 2003 | numero: 500 | pagina: 184

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