Sommario

  • Nell’editoriale di gennaio Lucio Petrone ci parla delle potenzialità della nautica per il 2004, un nuovo anno con mercati ancora più vasti e con utenti sempre più numerosi. L’editorialista di Nautica ci parla dei dazi doganali e dell’annosa questione che sembra essersi risolta di recente. Il calo del Dollaro penalizza fortemente le nostre esportazioni verso i mercati americani, ma fortunatamente abbiamo dalla nostra la vivacità dello stile che in molti tentano di imitare. Lucio Petrone ci illustra le prospettive per il prossimo anno e ci svela alcuni particolari che ci permettono di avere un quadro chiaro delle potenzialità della nautica italiana.
  • Con Nautica n. 501 i nostri lettori troveranno in allegato il nuovo numero di Superyacht, che diventa internazionale e che sarà presentato in occasione del prossimo salone di Dusseldorf, come rivista a sé stante e in lingua inglese. L’edizione internazionale di Superyacht sarà distribuita in 36 paesi ed è la stessa che in italiano Nautica offre in omaggio ai suoi lettori italiani.
  • L’Utenza. Franco Bechini sul numero di gennaio ci parla del fai da te, ossia della possibilità di realizzare la propria barca con le proprie mani. Naturalmente questa bella attività cela una serie di complicazioni legate principalmente alla burocrazia, proprio per questo il Bechini ha voluto mettere a confronto le difficoltà di un appassionato nel nostro paese con quelle che avrebbe incontrato in un altro paese europeo, per verificare e purtroppo arrivare a dimostrare, che noi non perdiamo mai l’occasione per interpretare le norme in modo repressivo. Bechini con il suo consueto sarcasmo affronta il tema del fai da te e ci offre una panoramica sulla situazione attuale.
  • L’accessorio si mette in mostra. METS 2003. Tutti i numeri son in crescita per questa sedicesima edizione del Mets di Amsterdam, un salone che ha ribadito la centralità del settore accessori per la nautica e che, soprattutto, ha confermato, una volta di più, l’importanza dell’accessoristica italiana, la quale ha raggiunto livelli di assoluta di assoluta rilevanza in campo mondiale, anche in senso numerico, quantomeno raggiungendo se non superando, nazioni che storicamente sembravano irraggiungibili.
  • Nuove leggi, nuove economie, nuove architetture. Comodità e risparmio. Chi non è ossessionato dal mito della velocità, dal lusso a tutti i costi e non vede la barca solo come uno “status symbol”, leggendo questo articolo si renderà conto di come sia possibile coniugare al meglio ampi spazi a bordo, sia sopra che sotto coperta, cono ridottissimi costi di esercizio. È proprio questo, infatti, lo scopo che l’autore si prefigge di raggiungere con il suo Caber 33, una barca di lunghezza contenuta entro i 10 metri, adatta per le famiglie numerose e ideale per il charter.
  • Nuovi sviluppi nella progettazione delle carene. Sempre più veloci. Molti progettisti si dedicano alla ricerca di nuove forme di carena in grado di assicurare velocità estreme e molti sono i prototipi che hanno raggiunto con successo tale scopo, tuttavia, il mercato non sembra offrire spazi a queste innovazioni e continua ad affidarsi a modelli più collaudati.
  • “I Venturieri” stabiliscono un singolare record di costruzione: la barca in quattro giorni. “I Venturieri”, Associazione per la diffusione della marineria velica, e l’architetto Rodolfo Foschi scommettono di costruire una barca in quattro giorni a Navalis e incredibilmente ci riescono.
  • Parliamo dell’elica. I pneumatici della barca. Come le ruote servono per muoversi scaricando a terra la potenza del motore, l’elica deve trasformare in spinta la coppia motrice. In questo articolo Alfredo Gennaro ci illustra tutti i segreti dell’elica e le ragioni dinamiche che concorrono a produrre una spinta efficiente.
  • La sicurezza in mare – 3. Sopravvivenza. Qualunque momento da trascorrere in mare non dovrebbe mai prescindere dalla necessità di essere preceduto dall’adozione di tutti i più validi accorgimenti, precauzioni e rispetto delle norme di sicurezza. Quando si affrontano situazioni estreme, le dotazioni devono rispondere a requisiti tali da garantire la sopravvivenza anche nelle condizioni ambientali più avverse.
  • Genova 2003, il trionfo del gadget elettronico. L’importante è stupire. Gadget elettronici, joystick per la guida, sensori di banchina per le manovre, controllo remoto della barca, stabilizzatori anti-onda, ongi sorta di comando a distanza, telefonia di tipo terrestre. Al Salone Nautico la barca tecnologica ha superato la fantasia.
  • Conosciamo il teak. Il legno per il mare. Per robustezza, eleganza e capacità di resistere egregiamente agli attacchi dei raggi solari e dell’ambiente marino, il teak risulta il legno principe nella realizzazione di rivestimenti di coperte e sovrastrutture navali. Un bene da gestire al meglio per evitarne la scomparsa.
  • Volvo Ocean Race. Evoluzione della specie. Nuova barca e nuovo percorso per il giro del mondo in equipaggio che, insieme alla Coppa America, rappresenta l’avvenimento mediatico più importante della vela. Paolo Venanzangeli ci aiuta a ripercorrere la storia di 30 anni di tempeste vissute all’insegna della competizione a Capo Horn.
  • Un museo per il mare, un museo per il fiume. Con i piedi nell’acqua. I sudditi della Regina Elisabetta hanno da sempre un profondo rapporto con il mare e con tutte le attività ad esso legate ed è per questa ragione che l’Inghilterra è ricca di musei a carattere marinaro. Vediamo insieme cosa offrono ai visitatori gli ultimi due recentemente istituiti.
  • Nautica è andata alla scoperta di Baja California. Tra deserto e mare. In crociera nelle acque del Mare di Cortez, lungo le coste della “Bassa” California messicana, tra isole in cui il tempo si è fermato, per ammirare stupendi paesaggi marini e terrestri che portano alla mente le immagini cinematografiche che hanno fatto grande l’epopea del West.
  • I porti turistici al 43° Salone di Genova. Italia fanalino di coda. Come avevamo già anticipato sul numero di novembre 2003, a pagina 179, la presenza dei porti al 43° Salone di Genova era massiccia, ma con andamento a pelle di leopardo: in aumento Sardegna e Turchia, in calo Toscana e Sicilia, assente la Corsica. Quanto alle tariffe di ormeggio nostrali, come abbiamo anticipato sul numero di novembre scorse, molte gestioni invitavano a visitare il sito internet del marina, che, dicono, le riporterebbe. Provate. Cominciamo come di consueto, dalla Regione ospite. Franco Bechini ci propone una delle sue consuete indagini sulla portualità, scaturita dall’analisi delle presenze dei porti al salone genovese 2003.
  • Nella rubrica Vela Libera, Paolo Venanzangeli ci parla della prossima edizione della Coppa America e dei sindacati italiani che vi prenderanno parte. Inoltre, Venanzangeli ci svela i segreti della versione 5 della Classe Coppa America e delle decisioni prese dopo mesi di consultazioni con progettisti, velisti e team che prenderanno parte alla grande sfida. La sede della prossima Coppa sarà come noto Valencia, in Spagna, inoltre, sono state rese note le date delle regate della 32esima sfida che si svolgerà dal 23 giugno del 2007 al meglio delle nove regate.
  • Venanzangeli nella rubrica dedicata allo sport ci parla ancora di Coppa America, in un articolo dal titolo “Brocca e paella”. La XXXII edizione della sfida per la Coppa America si svolgerà nella ventose acque di Valenza. In questo articolo l’autore ci illustra il porto spagnolo e le sue strutture, oltre a parlarci di tutte le novità della Coppa e dei team che vi prenderanno parte.
  • Sempre nella rubrica dello sport Venanzangeli ci propone il resoconto delle seguenti regate: Europeo Etchells, Farr Monotipi, Campionati Mondiali Militari, Il trofeo Toyota città di Viareggio, l’Autumn Cup, la Nations’ Cup, i Campionati invernali.
  • Come ogni anno Nautica sul numero di gennaio propone ai suoi lettori l’indice dell’annata, grazie al quale è possibile rintracciare tutti gli articoli che Nautica ha pubblicato nel corso del 2003.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Alliaura Marine Privilege 585, Azimut Yachts Azimut 68 S, Gianetti Gianetti 58 HT, Astondoa A 54 GLX, Sunseeker Portofino 46, C.N. Costa d’Argento Costa d’Argento 940, Contender Contender 25, Asso-Italmarine Asso 23
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci, affronta i seguenti argomenti: il charter: agenzie e proposte di noleggio e itinerario in barca scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Un anno nuovo con mercati ancora più vasti e con utenti sempre più numerosi

UN 2004 RICCO DI NUOVE POTENZIALITA’ PER LA NAUTICA

I saloni nautici di Fort Lauderdale e Barcellona e quello professionale dell’accessorio di Amsterdam, il Mets, hanno confermato che la nautica è poco influenzata dagli eventi di terrorismo, anche se catastrofici e luttuosi; che attualmente gran parte dei cantieri in tutto il mondo costruisce a buon ritmo; che l’attenzione dell’utenza è costante e globalmente alta. Addirittura nella Cina comunista, che, passata di fatto all’economia di mercato, sta conoscendo il boom economico più stupefacente dei nostri tempi, con la seconda casa al mare e relativi porti turistici. È certamente un quadro più che positivo per il settore a livello globale, che lascia perciò ben sperare per il futuro, sempre che le politiche economiche e sociali dell’Unione Europea, degli Usa e dei vari paesi dove il fermento nautico trova le condizioni ambientali più favorevoli, sappiano quanto meno non ostacolarne la crescita.
Che la nautica possa solo crescere è fuor di dubbio. Il fenomeno nautico è trandy, aumentano anno dopo anno gli appassionati europei, mentre milioni di persone dei paesi in via di sviluppo vi si avvicinano. Per quanto riguarda la Comunità, ormai il mercato UE – anche se soffre di quegli squilibri di crescita che potranno sparire o quanto meno attenuarsi solo con quell’effettiva unione politica che dovrebbe scaturire dall’imminente Costituzione europea – con tutti i paesi che ne stanno entrando a far parte, è anche più grande di quello americano. Italia, Gran Bretagna, Francia e Paesi Scandinavi, specializzati e all’avanguardia tecnologica nella costruzione di barche, se lo contenderanno, ma senza tralasciare comunque gli Usa che rimangono la meta di molte nostre esportazioni e sicuramente delle barche di maggiori dimensioni.

Se si risolve il problema dei posti barca, l’Italia è però avvantaggiata, perché può offrire anche il più idoneo mare del mondo a navigare per diporto.

In Italia, poi, si attendono gli effetti della legge sulla nautica entrata in vigore quest’estate, del leasing italiano, del nuovo registro per i superyacht che dovrebbe portare nel nostro paese molto nuovo lavoro in questa che è la fascia più industriale del settore. Com’è noto, grazie all’Azimut-Benetti di Paolo Vitelli, al Gruppo Ferretti, a Perini Navi, al Gruppo Rodriguez Yachts, a San Lorenzo, al Gruppo FIPA, ma anche a Cantieri di Pisa, Arno, Baglietto, Wally, Codecasa, Mondomarine, Overmarine, Rizzardi, Canados, Baia e altri, siamo primi a livello mondiale. Questo è un mercato che non conosce crisi, anzi c’è una tendenza a costruzioni sempre di maggiori dimensioni e addirittura ci sono aree portuali che si stanno attrezzando, come

La Spezia, Genova, Livorno, Venezia, Gaeta, l’area napoletana, proprio in funzione di questo lavoro al servizio di tutta l’Europa e il Medio Oriente, ma anche della clientela americana in visita al Mediterraneo. L’importante è che cadano le barriere commerciali e si sviluppino gli scambi, come sta accadendo attualmente.

C’era stata, di recente, sugli scambi commerciali tra Europa e Usa la spada di Damocle dei dazi doganali (ricordiamo in proposito l’interessantissimo convegno organizzato al Nautico di Genova dal Propeller Club, Port of Italy presieduto dall’avv. Scognamiglio), ma il problema sembra essersi risolto.

Tutto era nato dalla decisione del governo statunitense di imporre, nel marzo 2002, dazi protettivi su alcuni tipi di acciai europei e asiatici, (migliori per qualità e prezzo rispetto a quelli nazionali) e della quasi immediata ritorsione europea su un primo elenco di merci, non solo acciai, importate dagli Usa. Era stato investito del problema il WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, e per farla breve, se l’America non ne avesse accettato il parere finale (dazi Usa illegittimi), a partire dal 15 di dicembre 2003 da parte comunitaria era prevista una maggiorazione del 30% anche sulle barche importate dagli States, comprese in un annunciato secondo elenco di beni.

Insomma, ci sarebbe stata un’escalation e ciò avrebbe comportato certamente ulteriori ritorsioni da parte americana, anche sulle barche europee.

Ma, come in ogni buon film western, tutto si è risolto al meglio improvvisamente. Dopo la doppia dichiarazione di illegittimità dei dazi americani da parte del WTO, di cui fanno parte gran parte degli stati di tutto il mondo, il presidente Bush ne ha preso atto e li ha aboliti.

Considerando che le aziende statunitensi dell’acciaio sono anche tra le maggiori sostenitrici elettorali di Bush, molti si aspettavano una linea dura da parte della Casa Bianca, invece è prevalso il buonsenso. C’era il rischio di una pericolosa guerra commerciale con l’UE, proprio nel momento in cui il presidente americano cerca alleati politici oltre Atlantico per risolvere l’incancrenita situazione afgana e irakena, e per continuare a combattere il terrorismo scatenato da Bin Laden e dall’estremismo islamico. Ma, soprattutto, c’era la necessità di non danneggiare la nuova politica monetaria del Presidente americano, che sta lasciando diminuire il valore del Dollaro Usa per favorire le esportazioni del suo paese. E così il biglietto verde continua a deprezzarsi rispetto all’Euro, senza che la Federal Riserve prenda provvedimenti, tanto che alcuni analisti prevedono possa scendere anche a un rapporto di 1,30 (pari, tanto per avere un valore di paragone, a Lire 1.423,72, mentre prima dell’Euro il cambio aveva superato le 2.200 Lire). Né, da parte della Banca Centrale europea, almeno per il momento, c’è alcuna volontà di intervenire.

Purtroppo in questo nostro mondo, c’è sempre da fare i conti con le campagne elettorali dei premier e dei loro antagonisti, si chiamino Bush, Chirac, Shcroeder, Putin, Berlusconi o Prodi e così via. E noi, incolpevoli cittadini del mondo, a prenderle un pò da tutti.

Sono i pregi e i difetti della democrazia.

Ma torniamo alle barche. Il calo del Dollaro penalizza fortemente le nostre esportazioni verso quel mercato. Fortunatamente abbiamo dalla nostra la vivacità dello stile, invano imitato dai nostri concorrenti, di alcuni progettisti e designer d’interni veramente d’eccezione, che sanno dare alla barca italiana quel tocco in più, quell’eleganza raffinata che influenza le scelte.

Poi, come ben sanno i nostri maggiori costruttori, occorre la disponibilità a soluzioni custom, cioè a scelte di personalizzazione del cliente, che, sostenuto dai suoi surveyor, pretende sempre la massima qualità. Fortunatamente abbiamo pochi concorrenti tra i costruttori Usa, che preferiscono impegnarsi in costruzioni strettamente di serie di migliaia di unità medio-piccole e piccole. Ma proprio queste, eliminato il problema dei dazi, possono tornare a costituire una minaccia per i costruttori europei delle stesse fasce.

Il problema si porrà già quest’anno, ma si accrescerà con l’arrivo degli stock del 2004 per il 2005. E non sarà possibile erigere dazi comunitari protettivi o leggi protezionistiche come ancora avviene in Spagna.

Ferma restando la massima qualità, senza la quale si è esclusi di fatto dai mercati, la soluzione va cercata solo negli incrementi di produttività che consentono di abbassare i costi. Questa volta però i nostri costruttori sono più agguerriti, tecnologicamente avanzati e commercialmente preparati. L’Europa, anche in questo, non è più terra di conquista, anzi va a conquistare come si evidenzia dal fenomeno dei nostri imprenditori che aprono stabilimenti del made in Italy, (comprese le barche) all’estero, nei paesi in via di sviluppo, dove la manodopera e i quadri costano di meno. Esportano però anche un prezioso know how.

Non sarebbe meglio che fossero stimolati fiscalmente a rimanere in patria? O si preferisce la stupidità che ci ha fatto perdere migliaia di miliardi di lire di entrate fiscali, per aver assurdamente combattuto il leasing italiano?

Ecco, dunque, cosa ci propone il nuovo anno: sviluppo di mercati e perciò commerci in espansione, con un benessere sempre più diffuso ovunque regnerà la pace. Già, la pace… ma non affrontiamo un argomento che esula da questa disamina. Noi che abbiamo conosciuto la guerra sappiamo quanto vale la pace. Le armi molto spesso sono necessarie per difenderla, ma la si potrà ottenere solo con la diffusione della cultura e il benessere che può crearsi ovunque con l’abbattimento delle barriere politiche e religiose, con gli interventi sociali a favore dei più deboli, popolazioni e individui. E il grande, libero, pacifico mercato mondiale può essere il primo passo per un mondo migliore… anche dando a tutti il tempo libero necessario alla pratica della navigazione da diporto, scuola di vita, di responsabilità e di pace.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
I porti turistici al 43° Salone di Genova: Italia fanalino di coda
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 178

2
Un 2004 ricco di nuove potenzialità per la nautica
rubrica: Attualità | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 68
3
Il mare d’inverno
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 249
4
Isole magiche
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 246
5
La Sicilia vista dal mare
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 248
6
Navigare sul Tirreno
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 249
7
Yacht & Golf in Spagna
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 248
8
Conosciamo il teak: Il legno per il mare
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 94
9
Genova 2003, il trionfo del gadget elettronico: L’importante è stupire
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 104
10
I Venturieri stabiliscono un singolare record di costruzione: La barca in 4 giorni
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 86
11
La sicurezza in mare – 3: Sopravvivenza
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 96
12
Nuove leggi, nuove economie, nuove architetture: Comodità e risparmio
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 501 | pagina: 78

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