Sommario

  • Nell’editoriale di settembre Lucio Petrone torna a parlarci dell’imminente entrata in vigore del Codice della Navigazione da diporto e sulla polemica che si è innescata con il dibattito sulla nuova normativa. Come di consueto il nostro editorialista ci offre una panoramica sullo stato di avanzamento dei lavori e su quanto a breve sarà legge.
  • L’Utenza. Il nostro Franco Bechini ci ripropone il tema della proposta per un sondaggio dell’utenza nautica che però, sulle nostre pagine, non ha avuto il risultato auspicato. Come di consueto trae spunto dallo scritto di un lettore, il quale manifesta il suo sconforto nell’apprendere che l’utenza nautica è poco sensibile a iniziative simili. Sempre sull’argomento intervengono altri due lettori, i quali manifestano, a torto o a ragione, le loro idee in merito all’editoria.
  • Le inchieste di Nautica. Osmosi, quanto mi costi? Preventivo: è vero che se c’è una parola troppo spesso ripudiata della cantieristica nautica è proprio questa? Che la difficoltà maggiore nell’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria è proprio sapere a priori quanto costeranno? Sotto mentite spoglie ci siamo rivolti a 11 operatori del settore, chiedendogli di definire i costi e il tipo di interventi per l’antiosmosi, il trattamento del bulbo, la sostituzione delle prese a mare. Eccome com’è andata.
  • La preparazione invernale. Verso il grande sonno. La maggior parte delle imbarcazioni è già rientrata dalla crociera estiva. Ha inizio ora quel periodo di transizione durante il quale è necessario seguire alcune procedure atte a evitare la sorpresa di scoprire – con il ritorno della bella stagione – che, durante il suo letargo invernale, la barca è diventata inservibile.
  • Il motore ausiliario. Installazione e utilizzo. Completiamo l’articolo sui motori ausiliari, pubblicato sul numero di agosto, valutando le staffe in commercio per l’applicazione sullo specchio di poppa, quando non è possibile inserirli direttamente sul bordo superiore della stessa, a fianco del propulsore principale. Seguono alcuni consigli per la corretta gestione e manutenzione ordinaria, utilea garantire la costante efficienza del nostro ausiliario.
  • Materiali compositi/4. Delaminazioni e fratture. La nostra attività di analisi non distruttive sulle imbarcazioni, ci offre un punto privilegiato di osservazione di ciò che concerne tali strutture. Nella maggioranza dei casi si tratta di valutare situazioni di difetto esistente o sospetto. Possiamo dividere le anomalie osservabili su un’imbarcazione in tre categorie: derivanti dai materiali, dalla costruzione o causate dall’uso.
  • Rolex IMS World Championships. Vela Latina. Nell’inusuale campo di regata di Mahòn, un ulteriore dimostrazione della quasi assoluta appartenenza degli IMS alle flotte spagnola e italiana, che dettano legge, sia dal punto di vista agonistico che progettuale.
  • Origini e sviluppo delle vasche navali. Prove su modelli di navi. Il genio di Leonardo da Vinci aveva da tempo compiuto i primi studi sul moto delle acque; verso la metà del XVII secolo erano iniziate le prove sperimentali su modelli, per stabilire per quale forma di carena offrisse la minor resistenza; intorno al 1720, il teologo, filosofo e scienziato Emanuel Swedenborg effettuava esperimenti su modelli di navi nelle vasche a gravità; ma è solo nel 1871, dopo che William Froude formulò la sua “legge di similitudine”, un modello matematico per studiare la qualità delle carene, che venne costruita la prima vasca navale.
  • In allegato al numero di Nautica di settembre i nostri lettori troveranno l’edizione autunnale di Superyacht, la rivista internazionale interamente dedicata alle grandi barche, nella quale si alternano articoli tecnici e presentazioni di superyacht già naviganti e in corso di realizzazione. A completare l’opera, editata dalla nostra casa editrice ogni quattro mesi e distribuita in tutto il mondo anche in lingua inglese, articoli e opinioni dei più noti progettisti navali e architetti impegnati nel settore dei superyacht.
  • Porquerolles Port Cros Ile du Levant. Le isole d’oro. Tre isole, colonizzate dai greci già molti secoli prima dell’era cristiana, situate di fronte a Hyères, a poche miglia dalla costa francese, che nonostante il forte richiamo turistico esercitato dalla Costa Azzurra, hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche: fondali stupendi, infinite cale e baie, minuscole spiagge e venti costanti che le rendono un vero paradiso dei velisti.
  • Arcipelago delle Madeleine. La rotta delle balene. Nel Golfo del San Lorenzo, un gruppo di enormi colonne di sale che il vento, trasportandovi humus, ha trasformato in rigogliose isole è meta annuale di nutriti gruppi di balene di varie specie, che qui si radunano tra maggio e giugno, prima di affrontare l’estate artica, per banchettare con l’enorme quantità di plancton e krill presente alla foce del grande fiume canadese.
  • Vela libera. Paolo Venanzangeli dedica la sua pagina della rubrica Vela Libera alla presenza nella città di Roma di due maxi affissioni dedicata alla vela e che rappresenta sicuramente un modo diverso e innovativo di comunicare.
  • XV Giochi del Mediterraneo. Argento 3. Tre posti d’onore per gli italiani nella XV edizione dell’Olimpiade del Mediterraneo.
  • Moby Roma Giraglia. Altura estiva. Sulla scia della Moby Roma per due e per Tutti, per dare modo di consentire una regata di vera altura anche a imbarcazioni che non possono navigare al di fuori delle 12 miglia, ecco la Transtirrenica del Nord.
  • La rubrica dello sport è come sempre ricca di notizie dai campi di regata e dai circuiti di motonautica. Nelle pagine dedicate alle notizie sportive i nostri lettori troveranno informazioni relative alla vela e alla motonautica, in particolare Europeo Farr 40, Campionato First 36.7, Trofeo Jeep Challenge, XVII giro d’Italia a vela, Coppa Italia RAS 555 FIV e altre notizie in breve dal mondo dello sport.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Bénéteau First 44.7, Riviera Marine Riviera 51, Sessa Marine Sessa C52, Rio Yacht Rio 40 Art, Absolute Absolute 41, Moa Tecnica Platinum 40, Contender Boats 31 Cuddy, Sea Ray Boats 240 Sun Sport.
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci e affronta i seguenti argomenti: La borsa del nuovo il Charter scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Una normativa sollecitata da più parti, anche dagli inglesi, il che è quanto dire sulla sua impellente necessità…

INTERNATIONAL YACHTING LAW… QUALE LEGGE?

L’imminente entrata in vigore del Codice della Navigazione da diporto non ha fermato il dibattito sulla nuova normativa. I marittimisti, cioè gli studiosi e i docenti della materia nelle università italiane, la concepiscono in un modo e gli assertori di un distacco della navigazione da diporto da quella delle navi in un altro, più autonomo, turistico e di tempo libero.
È evidente che è in atto uno scontro concettuale, espressosi in modo chiaro attraverso il drastico ridimensionamento della bozza iniziale del provvedimento di delega governativo – predisposta dagli Uffici del Dipartimento della Navigazione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – praticamente dimezzato, e la revisione dell’art. 1, “Finalità e ambito di applicazione” (del Codice n.d.r.), quello che, per volontà politica, liberava chiaramente la navigazione da diporto da ogni riferimento al superiore Codice della Navigazione Marittima e Aerea.

I parlamentari hanno sbagliato, sono andati oltre il loro mandato? Dipende dai punti di vista. Certamente sì, pensano i marittimisti, rispetto al quadro normativo vigente; un’importante innovazione politica, dicono i parlamentari, se visto, invece, in una prospettiva di sostegno allo sviluppo del settore imprenditoriale della nautica da diporto, che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, senza sovvenzioni da parte dello Stato, stimola le economie locali e crea molti posti di lavoro proprio in aree costiere depresse.

Si potrebbe dire che i marittimisti hanno corretto il Parlamento e rimesso le cose a posto, anche se non sono rimasti completamente contenti del nuovo testo dell’art. 1, che avrebbero voluto più deciso. I sostenitori della nautica, da parte loro, auspicano che nell’anno di tempo che la su citata delega lascia al Ministero per ulteriori aggiustamenti, possano essere apportate al testo le indispensabili modifiche per non danneggiare una parte dell’utenza, (quella degli armatori delle unità non CE), e che ciò possa avvenire anche attraverso un costante dialogo fra tutti gli interessati.

Quale la linea di “Nautica”? Ben venga il nuovo Codice che recepisce tante delle richieste fatte dalla rivista in questi ultimi anni, dal libero uso del VHF per fini di sicurezza, alla riduzione degli Uffici marittimi che possono emanare ordinanze, all’abolizione della tassa di stazionamento per tutti, all’abolizione della confisca per le unità che entrano per errore nelle aree marine protette, alle indicazioni di delimitazione delle stesse, alla riduzione degli importi delle multe, all’abolizione del certificato di omologazione dei motori ecc. ecc.

Come passo ulteriore, ci impegneremo affinché nelle norme che saranno emanate in futuro vi sia un salto di qualità nei confronti dell’utente:

Ci vogliono regole di respiro, partecipate, frutto di una costante politica per il settore, non norme tappabuchi o emanate sotto la spinta emotiva di eventi dovuti alla maleducazione della gente. Le leggi si fanno per la generalità delle persone normali, non per le eccezioni.
Le regole devono essere rispettate, da tutti, ma devono essere logiche e necessarie, per risolvere i problemi evidenziati da casistica e statistiche, senza andare a limitare la libertà del singolo quando non prevarichi la libertà degli altri.
Le circolari, com’è noto, non possono modificare le leggi. Invece, sia con le distanze di navigazione dalla costa sia per le visite di idoneità CE applicate alle unità regolate dalla legge 50/71, si è artatamente modificata la normativa vigente, recependo poi le circolari nella prima legge raggiungibile. La falsa esattezza della prima può ingenerare pericolosi eccessi di fiducia nel navigante poco esperto, la seconda, senza una base statistica che la motivi, sembra fatta apposta per incrementare il lavoro degli enti di certificazione. Ciò è contrario alla sicurezza e ai reali interessi degli utenti. È una prassi da eliminare.
In una società sempre più di servizi, questi devono essere svolti, anche a livello di pubblica amministrazione, recependo i concetti del moderno marketing, che è strategia di finalità e di rapporto col cittadino utente.
Dopo cinquant’anni di sviluppo della nautica in Italia, i tempi sono maturi per accettare e recepire le esperienze anglosassoni in questo settore, che lasciano al solo diportista la responsabilità penale e civile delle sue scelte gestionali e di sicurezza della navigazione, facendogli pagare i danni dei suoi eventuali errori.
È importante ribadire, quando si pone mano a una nuova norma per la nautica, che le direttive europee finora emanate non riguardano la navigazione da diporto, ma soltanto le caratteristiche costruttive e la libera circolazione del prodotto barca così come progettato, fabbricato e/o importato. Qualsiasi accostamento alla navigazione cercato per similitudine, per evitare l’addebito di eventuali colpevolezze o errori, è improprio e irresponsabile.
Obiettivo del legislatore e della pubblica amministrazione deve essere la “yachting satisfaction”, cioè l’impegno a ottenere lo sviluppo di questo settore realizzando le migliori condizioni per la pratica serena e sicura di tale attività di tempo libero e di turismo nautico.
Considerata la globalità della nautica, ogni nuova norma va vista in un quadro armonico e integrato, comunitario e internazionale. Specialmente per la pratica della nautica in Mediterraneo.
Ci impegneremo al massimo affinché siano costruiti nuove darsene e approdi, ecocompatibili, perché la nautica italiana senza queste strutture è strozzata, e nella costruzione di barche ecocompatibili, che possano navigare ovunque, anche nelle riserve e aree marine protette, rispettando le regole.
Tutto ciò è impossibile? Parliamone, ma non con intenti di difesa. L’innovazione e lo sviluppo devono essere le mete comuni. E ne abbiamo parlato a fine luglio, nel convegno “International Yachting Law… Quale legge?” – svoltosi in una sala del Senato, a Roma, organizzato dall’Associazione Parlamentari Amici del Mare e della Nautica, in collaborazione con la nostra rivista – al quale hanno partecipato personalità di spicco sia al tavolo dei relatori che tra il pubblico, attentissimo per tutte e quattro le ore della sua durata. Se ne potrà leggere ampiamente sul prossimo fascicolo di ottobre, di “Nautica”.

Per il momento, si può sintetizzare che da parte dei numerosi marittimisti presenti è stata espressa la volontà di difendere la diretta dipendenza del diporto dal Codice della Navigazione. Il Consigliere di Stato Gerardo Mastrandrea, Capo Ufficio Legislativo del Vice Ministro Tassone, estensore del testo finale del Codice della Navigazione da diporto, dopo averne spiegato le scelte di fondo, pur dichiarandosi sicuramente d’accordo con i suoi colleghi marittimisti, ha cercato di redigere un art. 1 più possibilista, trovando una via più “soft” per recepire anche la volontà politica espressa dal Parlamento, con l’approvazione e l’entrata in vigore della 172/03, unica legge dell’attuale legislatura votata praticamente all’unanimità. E ha indicato la strada da seguire per migliorare il nuovo Codice del diporto: fare proposte al Dipartimento della Navigazione, che saranno esaminate con attenzione, come ha confermato, assicurando anche la sua disponibilità, il Direttore Generale Massimo Provinciali.

La necessità di una normativa comune è stata illustrata dallo stesso Provinciali, mentre l’ing. Lorenzo Pollicardo ha parlato di ciò che si sta facendo e si può fare, anche a livello Icomia (l’associazione internazionale degli operatori di settore) per arrivare a tale normativa, assicurando la collaborazione sua e dell’Ucina. Il Capitano di Corvetta (CP) Aniello Raiola ha spiegato le necessità di una sicurezza comune e omogenea, il prof. Enzo Fogliani, ordinario di Diritto Marittimo all’Università di Udine, le aspettative dell’utenza (schierandosi, nel contempo, unitamente al prof. Michele Comenale Pinto, Ordinario di Diritto Marittimo all’Università di Sassari, a favore della priorità del Codice della Navigazione), Renato Marconi, Amministratore delegato di Italia Navigando, ciò che la società controllata da Sviluppo Italia sta facendo per una portualità eco-compatibile. Infine, il prof. Sergio Cherubini (Ordinario di Marketing all’Università di Roma Tor Vergata), prendendo spunto dai molti temi trattati dai relatori che l’avevano preceduto, ha spiegato in che consiste la yachting satisfaction in una normativa per la nautica da diporto adeguata ai tempi

Il sen. Mauro Cutrufo, esperto diportista e presidente dell’Associazione Parlamentari Amici del Mare e della Nautica, che ha aperto e concluso l’incontro, ha sottolineato l’importanza della volontà politica del Parlamento, che può innovare sotto la spinta di finalità di sviluppo che le norme esistenti potrebbero impedire o ritardare. Ha ricordato la normativa sulla portualità turistica da lui proposta e in discussione al Senato, che prevede, tra l’altro, la classificazione turistica delle darsene e l’adozione per le stesse, in quanto turistiche, dell’IVA al 10%. Ha anche auspicato che alcune modifiche al Codice della Nautica sollecitate possano essere recepite prima che termini l’attuale legislatura. “Partendo dall’esame giuridico del problema – ha detto tra l’altro il senatore – chiedersi quale possa essere il modo in cui arrivare a una normativa comune della navigazione da diporto e quali possano costituire i capisaldi di una futura legge europea e poi internazionale, significa indirizzare i legislatori e le strutture amministrative verso soluzioni sicuramente più efficaci di quelle che possono scaturire dai soli interessi nazionali”. E ha annunciato nuovi incontri sul tema.

Concludendo sull’oggetto del contendere, cioè il Codice della Navigazione da diporto dentro o fuori il superiore Codice della Navigazione Marittima e Aerea, ciascuno, dalla propria visuale, ha le sue buone ragioni. Entrambi, però, è opportuno sottolinearlo, si rendono conto delle giuste ragioni che muovono l’opposto schieramento e sono aperti a una serena discussione.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Bocca di Magra
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 228

2
Due nuove marine in Liguria
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 228
3
Marina di Ortona
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 228
4
Racon Phalcon 2000
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 224
5
Tre Baglietto d’epoca a Marina Porto Antico
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 226
6
International Yachting Law… quale legge?
rubrica: Attualità | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 114
7
Charter nella Laguna veneta: Navigando fra i canali
rubrica: Broker & Charter | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 332
8
Crociere in Adriatico
rubrica: Broker & Charter | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 334
9
Crociere in catamarano
rubrica: Broker & Charter | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 334
10
NelBlu a Portovenere
rubrica: Broker & Charter | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 334
11
Il motore ausiliario: Installazione e utilizzo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 128
12
La preparazione invernale: Verso il grande sonno
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2005 | numero: 521 | pagina: 122

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