Sommario

  • L’editoriale di Nautica sul numero di febbraio, come sempre scritto da Lucio Petrone, parla della crisi economica del nostro paese e non solo, che ha influenzato notevolmente il settore della nautica e i suoi utenti, facendo una panoramica sulle cause e sulle prospettive.
  • 47ème Salon Nautique de Paris. Barche e cultura. Ben 271.000 sono stati i visitatori che hanno affollato i padiglioni della moderna sede espositiva di Port de Versailles, a Parigi, per assistere al Salon Nautique. Una rassegna giunta quest’anno all’edizione numero 47, alla quale hanno partecipato circa 1.200 espositori con più o meno 1.400 marchi rappresentati.
  • Il trattamento dell’opera viva. Togliamo il freno alla carena. Molti interventi di manutenzione non hanno una scadenza fissa: possono essere rimandati ad altri momenti. Ma uno, il più classico, quello sulla carena, impone una periodicità che, se non rispettata, fa correre all’imbarcazione il rischio, se non la certezza, di vedersi trasformare in una raccolta concentrata di flora e fauna; causa, oltre al progressivo danno materiale, della sensibile riduzione delle prestazioni del mezzo. Vediamo insieme alcuni degli aspetti strettamente connessi a questa problematica.
  • L’energia del sole per la nautica. Arriveremo alle vele orizzontali? Visto che solamente le barche ecologiche (a vela, a remi o con motori elettrici) sono ammesse nelle aree marine protette, certamente i siti più belli che il mare può offrire, e che i prezzi dei carburanti continuano ad aumentare senza sosta, è giunto il momento di prendere in seria considerazione le energie alternative. In questo articolo esaminiamo i pannelli fotovoltaici, facilmente adattabili alla nautica, i quali, seppure non in grado di soddisfare gli amanti della velocità, risultano ideali per tranquille crociere familiari.
  • Sotto esame due dei migliori italiani. Cruiser-Racer, che passione. Bello, adatto all’uso familiare, in grado di regatare regalando grandi soddisfazioni: è l’idea del cruiser-racer, moderno e tecnologico nella costruzione, comodo e accogliente negli interni. Per valutare lo stato dell’arte, anche alla luce del nuovo regolamento di stazza ORC International, siamo andati a vedere i campioni delle ultime stagioni.
  • Campionato Mondiale Powerboat P1: un ottimo banco di prova. L’offshore come la Formula 1. Il Campionato Mondiale Powerboat P1 2007 si è concluso lo scorso anno a settembre, a Portimao, in Portogallo. Le 12 prove utili per l’assegnazione del titolo iridato si sono svolte in sei diverse località europee. Il trofeo, è stato conquistato rispettivamente da una barca americana in classe “Evolution” e da uno scafo del cantiere maltese “Chaudron”, pilotato da un team italiano, in categoria “Supersport”. Vediamo quali sono state le più importanti soluzioni tecniche apportate su alcuni scafi esordienti e quali le caratteristiche e le soluzioni che hanno contraddistinto alcune imbarcazioni e che, in futuro, come avviene nell’automobilismo con la Formula 1, potrebbe essere impiegata dai cantieri sulle veloci imbarcazioni di serie.
  • Propulsione elettrica. Ancora al palo. Contrariamente a quanto molti pensano, o sperano, la propulsione elettrica non ha prospettiva al di sopra di potenze limitate a qualche kilowatt, con i mezzi attualmente disponibili, e a meno di innovazioni straordinarie che non ci sembra siano prevedibile nel breve termine.
  • L’ARC e gli altri Rally for Cruise. Oceano internazional popolare. Sono sempre di più gli appassionati che dopo aver letto i reportage, sognato sui libri, passato nottate sulle carte nautiche, decidono di fare il loro oceano. In occasione dell’ARC vediamo quali e quando sono le manifestazioni più interessanti.
  • Il vino, il mare e la navigazione. In alto i calici. Conosciuto e apprezzato sin dall’antichità, il vino è sinonimo di aggregazione, allegria e, all’occorrenza, un sistema in grado di infondere energia e coraggio. Dai primi vini aciduli, ai quali venivano aggiunti miele ed essenze per renderli gustabili, si è giunti a prodotti di gran pregio, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Sino alla prima metà del secolo scorso, il trasporto è avvenuto prevalentemente via mare ed è per questo motivo che la sua storia s’intreccia con quella della navigazione.
  • Lungo le coste del Sudafrica da Cape Town a Hermanus. Il “Capo” dei due oceani. Il Sudafrica non è solo lo Stato dei grandi parchi safari, popolati da mastodonti e grandi felini, qui anche gli appassionati di mare possono trovare l’ambiente ideale per assecondare la loro passione.
  • All’interno della rubrica Strambate, a cura di Roberto Neglia, si parla della Sensini del suo 11° titolo mondiale appena conquistato, insieme al resoconto del Campionato svoltosi in Nuova Zelanda.
  • Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardo la Rolex Sydney Hobart, il 1° Moby Grand Prix Riva di Traiano 2007, la Ecover B to B, il tentativo di record sul giro del mondo di Thomas Coville, la Barcelona World Race e aggiornamenti dai campionati invernali.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Alfamarine/Cantieri di Fiumicino Alfamarine 72 – Carnevali Yachts Carnevali 68 – VG Shipyard Yacht VG 62 – Cantieri Estensi/Zeta Group 480 Maine – Cabo Yachts Cabo 38 – Rampage Fishing Yacht 33 Express- Chris Craft Catalina 29- Pro-Line 29 Grand Sport – BRP Sea Doo 230 Challenger Wake – Linder Sportsman 400.
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti, in più in allegato troverete “La borsa del nuovo” e “Marevivo”. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.

Editoriale

SOLE ULTIMA SPES

HA DA PASSÀ ‘A NUTTATA

Mentre si attendono le novità, se ve ne sono, del decreto “Milleproroghe” in corso d’esame in Parlamento, a conclusione della legge finanziaria 2008, assistiamo esterrefatti agli eventi politici e ambientali che proiettano un’immagine sempre più triste di questa nostra Italia verso l’estero. Povera Italia. Come si può comprare un prodotto italiano quando la credibilità del Paese è andata ormai alle ortiche? Non sappiamo ancora se il referendum, dichiarato ammissibile dalla Corte Costituzionale ci richiamerà alle urne in aprile, non sappiamo se ci sarà un accordo tra i partiti della maggioranza e dell’opposizione per superarlo, non sappiamo se fra qualche tempo, più o meno breve, avremo un nuovo Governo. Anche se la mattina siamo abituati a svegliarci positivi, gli elementi di sconforto sono tanti, troppi e lo scollamento della classe politica dalla realtà del Paese diventa sempre maggiore.
L’economia italiana è a rischio, perché da una parte il fatto che servono quasi 1,50 dollari per acquistare un euro rende problematiche le nostre esportazioni, mentre dall’altra l’impoverimento degli italiani sta uccidendo il mercato interno in tutti i settori. Stanno drenando tutti i nostri quattrini con una pressione fiscale che tra barili di petrolio a 100 dollari e tasse regionali e comunali, dirette e indirette, in continua crescita, si avvicina minacciosamente al 50%. In questa situazione, che accadrà delle barche? Chi avrà la disponibilità di spendere come minimo 80-100 euro per un’uscita in mare con una barca a motore? Chi avrà il coraggio di comprare anche un natante con la minaccia del redditometro? Perché qualcuno parla di abolire il leasing per le barche e chiedere indietro le agevolazioni? Perché siamo sottoposti spudoratamente a leggi con effetti retroattivi? Il domani è veramente fosco! Eppure la scorsa stagione aveva ancora una volta testimoniato l’atipicità del mercato di questo settore, consentendo agli operatori e agli utenti tutto sommato una buona stagione. Chi legge le nostre interviste e i servizi dai Saloni italiani ed esteri, si rende però conto che questa volta la situazione è più pesante, il mercato è fermo o quasi e dobbiamo sperare solo nel ritorno del sole e del buon tempo perché prevalga il pensiero del Magnifico Lorenzo con il famoso verso “Chi vuol essere lieto sia, di doman non c’è certezza”.

E invece la nautica italiana è una certezza. Per prima s’è creata un mercato globale e lo stile di progettisti e costruttori ha incontrato da alcuni decenni l’incondizionato favore di acquirenti più o meno ricchi.

L’ha riconosciuto il Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino, all’Assemblea della nautica organizzata a ragione da Ucina, il 12 dicembre scorso a Roma, per una valenza politica che comunque rimane confermata.

Ma la Bonino è stata la sola, i politici si sono defilati in molti, compreso il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, che lo scorso anno aveva sostituito i suoi no abituali con promesse, poi non mantenute, di un nuovo regolamento delle aree marine protette, che sono, in compenso, in continuo aumento.

Ma non parliamo dei verdi e del danno economico e sociale fatto al Paese con la loro politica integralista e quindi alla fine ottusa, sostenuta dalla strategica importanza dei loro voti per mantenere in vita l’attuale Governo.

Per quanto riguarda direttamente il nostro settore, ci hanno impedito con grave danno la costruzione di quelle strutture di portualità turistica strategiche per favorire il mercato interno e il turismo nautico, in nome di un inquinamento esistente solo in chiave di demagogia politica.

Ma è inutile piangere, come si dice, sul latte versato: è necessario che cambi la mentalità.

Purtroppo, e non solo in Italia, il bene barca si è allontanato dalla portata delle borse di gran parte di noi e anche le navi da diporto per i miliardari, con l’euro che deve competere con un dollaro tanto svalutato, incominciano a trovare difficoltà. Questo Governo, alla fine, con il clima d’incertezza e di sfiducia che ha creato, è stato capace di fermare uno degli unici settori produttivi che ancora tiravano. Clima che a parte le leggerezze di chi ha preparato l’entrata in borsa di Aicon, ne ha certamente complicato il collocamento, costringendo il cantiere a riacquistare direttamente una parte delle azioni immesse sul mercato. Speriamo in un recupero, perché il danno sarebbe alto per tutta la nautica italiana.

Gli ultimi Saloni europei hanno vissuto un pò alla giornata, vedremo il Boot, Miami e poi la parola passerà ai Saloni di primavera, con in testa il Big Blu di Roma. Non ci resta che dire, come il grande Edoardo: Ha da passà ‘a nuttata.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Marina di Izola
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 204

2
Marina di Olbia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 204
3
Ai Caraibi con Rigo Yachts
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 283
4
Il Mediterraneo con “Deriya Deniz”
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 283
5
Proposte invernali Equinoxe
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 282
6
The Aloha State
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 280
7
Yacht Airon a noleggio
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 282
8
Ancora al palo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 100
9
Arriveremo alle vele orizzontali?
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 102
10
Cruiser-Racer, che passione
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 108
11
L’Offshore come la formula 1
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 116
12
Togliamo il freno alla carena
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2008 | numero: 550 | pagina: 90

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