Sommario

  • L’editoriale di Nautica sul numero di febbraio, come sempre a cura di Lucio Petrone, fa un punto della situazione portuale italiana e della sua gestione, sia privata che statale, invitando tutti a seguire la terza Assemblea Nazionale della Portualità Turistica che si terrà al Big Blu di Roma, il prossimo 20 febbraio.
  • Uno sguardo attento al mondo degli open puri, quelli senza cabina. Package: a ognuno il suo… fuoribordo. In queste pagine vi presentiamo una panoramica delle imbarcazioni open proposte in package, ovvero motorizzate con i fuoribordo più adeguati, selezionati dai cantieri costruttori, e quindi subito pronte alla navigazione.
  • Ecologia nautica. Green Boat. Ecologica o semplicemente risparmiosa? Riducendo fabbisogno energetico e sprechi, oltre alle emissioni di ogni genere, è possibile rendere anche una barca di una certa età amica dell’ambiente. Vediamo come.
  • Le stazioni meteorologiche. Che tempo farà? La condizione meteorologica ha sempre condizionato l’attività dell’uomo; il marinaio più che mai ha necessità di conoscere l’evoluzione del tempo atmosferico. Grazie a Torricelli e alle successive scoperte scientifiche, oggi possiamo prevedere, con buona precisione e in tempo utile, come sarà il tempo nei prossimi tre giorni e oltre. Di seguito presentiamo una rassegna di stazioni meteo, analogiche e digitali, presenti sul mercato.
  • Dall’8 febbraio a Valencia, al meglio delle tre prove. Forse… Finalmente Coppa? Dopo due anni di liti in tribunale, tutto è pronto per il via alla sfida titanica tra i multiscafi di Oracle BMW e Alinghi, a partire dalla seconda settimana di febbraio. Ma dopo l’ennesima lite, il ritorno in acqua è sottoposto ancora alla decisione dei giudici.
  • La crociera dei due oceani. La regata del bicentenario. Da febbraio a giugno, otto navi scuola delle marine sudamericane, unitamente a quelle di Portogallo e Spagna, oltre un veliero argentino e uno olandese, circumnavigheranno il Sudamerica per festeggiare i duecento anni d’indipendenza di nove nazioni del continente (1810-2010).
  • Crociera lungo il Reno. Il fiume dei Nibelunghi. Una crociera lungo il Reno può essere un’esperienza unica per chi non è malato di frenesia. Navigare sulle sue acque è un pò come tornare indietro nel tempo, immergersi in un paesaggio romantico, caratterizzato da una natura opulenta e splendide cittadine, mentre in alto svettano castelli che paiono usciti dalle favole.
  • “Strambate”. In questo numero, a cura di Roberto Neglia, si parla di tutte le novità che si stanno delineando per le prossime Olimpiadi che Londra ospiterà nel 2012.
  • Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardo la Sydney-Hobart, Sodeb’O, il Campionato Mondiale 49er e l’Audi Sailing Series.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Fairline Squadron 65, Cantieri di Fiumicino Alfamarine 60 HT, Open Boat Italia Bluegame 60, Rio Yachts 46 Art, Aquanaut Yachting Holland Privilege 1250 AK, Bayliner 335 Cruiser, Capelli Cap 21 Open, Jeanneau Cap Camarat 505.
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker

Editoriale

Italia: patria dell’incertezza del diritto

CHE CAOS

Quello della mancanza di posti barca, lo ripetiamo per l’ennesima volta, è il problema di fondo della nautica italiana. Già prima della crisi che stiamo vivendo, numerosi cantieri non vendevano alcune barche anche di dimensioni medie, perché non si trovavano posti barca liberi sul mercato, ragione che aveva spinto i massimi costruttori italiani a crearsi delle darsene proprie, investendo milioni di euro – leggi debiti con le banche – che poi, il riferimento è generico, crollando le vendite, non sono stati ancora in grado di ammortizzare. Ma non esiste neanche una portualità alternativa, cioè quella in grado di ospitare a basso prezzo i natanti che costituiscono oltre l’80% delle unità da diporto nazionali. La questione si risolverebbe lasciando costruire ai privati i cosiddetti porti a secco o gli scivoli per la barca a rimorchio. Di porti a secco non se ne parla, anche perché le Soprintendenze alle Belle Arti non consentono costruzioni tecniche multipiano nei pressi delle spiagge, ma neanche nei canali che sfociano a mare. La realtà però, lo ripetiamo, è che anche ai Comuni italiani interessano solo i nuovi porti turistici, anzi, tutti lo sanno ma nessuno lo dice, gli appalti legati alla costruzione di tali strutture. E nella sostanza non vogliono che li costruiscano i privati, li vogliono pubblici per averne il diretto controllo: project financing, concorsi di progettazione, piani dei porti, piani territoriali, appalti di costruzione, appalti di gestione, obblighi civili dei costruttori e dei gestori, clientelismo nelle assegnazioni… un panorama in cui certamente abbiamo dimenticato qualcosa.
Ma lo Stato non si può accollare questo tipo di spese, in un certo senso voluttuarie. Sarebbe contraria una massiccia maggioranza dei cittadini. Devono farlo i privati, sarebbe la giusta risposta, ricavando profitto da posti barca e servizi. Nelle dichiarazioni pubbliche è così, nella realtà è l’opposto, perché i Comuni si sentono defraudati e consentono la costruzione solo a investimenti immobiliari, che certamente hanno margini per soddisfare tutti, o a iniziative locali, magari promosse da gente di rispetto alla quale non si può dire di no.

Il bello è che tutto si svolge nella massima incertezza normativa. Dopo il famoso DPR 509 del 1997, che aveva escogitato la maniera di ridurre drasticamente le ingerenze “affaristiche” legate agli appetiti locali, impedendo il rinvio sine die delle pratiche attraverso la Conferenza dei Servizi, col passaggio delle competenze in materia dall’allora Ministero dei Trasporti e della Navigazione alle Regioni si è venuto creare un caos totale. Prima di tutto perché, tranne poche eccezioni, la materia è passata nelle mani di funzionari impreparati, che spesso si succedono, ai quali la soluzione più logica è sembrata la strada di una legge regionale, di proprio uso e consumo, che qualcuno ha già varato, altri vorrebbero e alcuni non sono interessati a varare. Che è successo allora alla 509? Alcuni, come la Regione Sicilia, l’hanno recepita nella legge regionale, altri, considerata la sua scomodità, l’hanno ignorata o meglio cassata. E hanno ignorato anche norme di semplificazione contenute nelle leggi Bassanini. Non parliamo, poi, della sentenza della Consiglio di Stato che ha riconosciuto la proprietà privata alle strutture costruite su terreni privati, che tutti si guardano ben dal recepire.

Siamo veramente sconfortati. Qualcuno parla ancora dell’Italia come la patria del diritto… forse era vero una volta, ora ognuno fa le leggi a suo uso e consumo e le fa approvare nelle varie sedi competenti, anche quando sono palesemente illegittime. “Frattanto facciamo come dico io”. Ma verranno ricorsi e spese per il pubblico e il privato, si obietta… “Sono problemi di chi viene dopo”. Per rimanere in tema, basta pensare alla Finanziaria del 2007 sulle concessioni demaniali e i danni che sta facendo al settore di cui scriviamo. Così c’è confusione normativa tra portualità turistica ricreativa e semplice portualità turistica. Per la prima, la durata massima delle concessioni dovrebbe essere di 6 anni, per l’altra di 20 anni, ma le nuove normative regionali consentono la massima creatività: trenta, cinquanta, novant’anni. E sono disposizioni che oltre tutto cozzano con l’indirizzo europeo in tema di appalti, in cui rientrano anche le concessioni demaniali. Che caos.

Alla base, manca una legge guida del Governo, concordata con la Conferenza Stato-Regioni, che dia un minimo di omogeneità alla materia sul territorio nazionale. L’avevamo suggerito a un paio di precedenti ministri dei Trasporti. Invano. L’unico che ha preso in considerazione le esigenze del settore è stato il Senatore e Vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo, che ha recepito la necessità di linee guida nel suo disegno di legge sulla portualità turistica presentata in Senato e alla Camera, in attesa di esame.

Ogni Regione è una repubblica a sé, sulle cui scelte non si può obiettare perché sacre, ora anche in nome del federalismo politico e fiscale. E l’interesse nazionale? Si è perso per strada. E se la confusione fosse voluta? Se le leggi fossero fatte e scritte male apposta, per avere sempre possibilità di rimettervi mano? Che caos.

Si può arrivare all’assurdo di avere l’approvazione di una concessione, ma nessuno è legittimato a firmarla perché l’intreccio delle competenze è tale da bloccare ogni richiesta. Altro che patria del diritto, patria dell’incertezza del diritto. Si può immaginare con quale stupore, timore e insicurezza guardano a noi gli investitori europei o internazionali. Solo chi ha interesse a una speculazione immobiliare ben compensata può rischiare i suoi quattrini in Italia.

Al momento della sua nomina, avevamo chiesto al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, di varare un programma di lavoro sulla legislatura per avviare a soluzione i troppi intoppi che impediscono a un paese con ottomila chilometri di coste di sfruttare, senza spese per lo Stato, le grandi potenzialità economiche e occupazionali della nautica. Ma non interessa, a nessuno. Che caos.

Se ne parlerà alla terza Assemblea Nazionale della Portualità Turistica, al Big Blu di Roma, il prossimo 20 febbraio.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Cala del Forte
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 150

2
Cinque stelle per il Marina di Varazze
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 152
3
Marinagri di nuovo al via
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 152
4
Che tempo farà?
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 70
5
Green Boat
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 62
6
Package: a ognuno il suo… fuoribordo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 47
7
A Marzo ritorna il Nauta
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 138
8
Abiti Suzuki per il tempo libero
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 146
9
Adventour by Emotion
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 140
10
Attiva Marine: ampliamento di gamma
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 140
11
I primi 35 anni dei Cantieri SE.RI.GI.
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 148
12
I VHF standard Horizon in Italia con Svama
rubrica: Giri di bussola | annata: 2010 | numero: 574 | pagina: 148

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