Sommario

  • Nell’editoriale di Nautica del numero di giugno, a cura di Lucio Petrone, si riflette sulla situazione del mercato dell’usato. Una situazione statica che di riflesso coinvolge anche il mercato del nuovo, e che può essere smossa solo se ci sarà la volonta di studiare una soluzione, magari su più fronti.
  • La preparazione stagionale. Il risveglio della barca. Con la bella stagione torna anche la voglia di riprendere il mare. Ma per molti diportisti si ripresenta la solita scoperta: la barca non è pronta. Ecco dunque le principali operazioni per farla tornare efficiente e sicura.
  • Impiantistica a bordo – 3. Realizzazione e applicazione dei supporti. Una volta acquistate, molte apparecchiature hanno la necessità, per essere collocate nei vari punti della barca, di essere sostenute da supporti spesso studiati e realizzati per un sicuro e stabile fissaggio. Vediamo insieme alcuni suggerimenti per la soluzione dei problemi che si presentano nel rendere operative le nuove dotazioni.
  • Quando l’elettronica garantisce la nostra sicurezza in mare. Le dotazioni a modo mio. Se dici sicurezza pensi a zattera, giubbotti, razzi, le cosiddette “dotazioni”. Oggi tuttavia anche in barca il concetto si amplia a 360°, tende a trovare punti di contatto con quello di comfort e interessa soprattutto l’elettronica e la connettività. Ecco ciò che è bene avere a bordo ben oltre il minimo delle prescrizioni di legge.
  • Il mondo dei motori – 1. Honda. A partire da questo numero di “Nautica”, presentiamo una serie di monografie dei principali brand motoristici che operano nel settore della nautica, iniziando da Honda, il marchio “nobile” del motorismo internazionale. In tutti i settori in cui si è cimentata lo ha fatto con soluzioni tecniche prestazionali e d’avanguardia, ma senza mai perdere di vista le vere esigenze dell’utente finale.
  • Catch & Release. Vivi e lascia vivere. Sempre più caratterizzata da un criterio di responsabile rispetto per l’ambiente, la pesca sportiva e ricreativa sta oggi vivendo nuove interpretazioni, e fra queste cresce la tendenza a rilasciare le proprie prede, ovviamente quando possibile e consigliabile.
  • Alle regate di “Santa” tanta pioggia e poco vento. Pirelli da bagnato. La pioggia fa di tutto per affondare la Coppa Carlo Negri, che rimane, anche in condizioni meteo veramente negative, uno degli appuntamenti più divertenti e affollati della stagione, con ben 102 barche iscritte. E quest’anno da ammirare c’erano anche due Extreme 40 che si sono sfidati davanti alla spiaggia. Con “Red Bull” che ha prevalso su “Alinghi”. La Coppa Carlo Negri è invece appannaggio di “Botta Dritta 2”.
  • Il refitto di un’oneraria romana nel mare di Trapani. La nave di Marausa. Lungo la costa tra Trapani e Marausa, è stato scoperto un relitto romano dalla struttura lignea miracolosamente intatta. Per la prima volta, è stato deciso di eseguire il recupero sotto la direzione dei restauratori. Il legno sarà trattato e la nave rimontata in un museo.
  • Sulla scia delle regine dei mari. Whale watching nel mondo.Nonostante i veloci cambiamenti degli ambienti marini in tutti gli oceani del nostro pianeta, gli incontri ravvicinati con i cetacei che li popolano a ogni latitudine, conservano un fascino immutato, regalando ataviche sensazioni a tutti coloro che si troveranno a tu per tu con queste meravigliose creature. Il loro avvistamento, talvolta frutto del caso, può essere però il risultato del farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
  • Crociera nel Gargano. Lo sperone d’Italia. La pronunciata penisola che si protende nell’Adriatico è un autentico “sperone” roccioso, ricco di boschi, grotte, pareti a picco e recondite spiagge.
  • “Strambate”. In questo numero, a cura di Roberto Neglia, si critica la scelta di sacrificare il windsurf per fare entrare il kite nel novero delle discipline olimpiche del 2016
  • Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardanti la AC World Series di Venezia, la Volvo Ocean Race, la Roma per 2, la 200 Lombardini Cup.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni:
    Jeanneau Sun Odyssey 44 DS
    Sessa Marine F45
    Nautica Salpa 40 Gran Turismo
    Fiart Mare 33 Seawalker
    Jeanneau Cap Camarat 850 WA
    Cobalt Yachts 273
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.

Editoriale

PER CONSENTIRE LA RIPRESA

L’usato, un problema da risolvere

Con la prepotente irruzione del leasing sul mercato nautico, avvenuta in maniera massiccia sostanzialmente con l’avvio del millennio, vendere una barca usata è divenuto quasi impossibile. Ciò è vero particolarmente per le barche datate (ma solo vecchie, senza velleità d’epoca), che rimangono abbandonate nei rimessaggi anche a scapito dei gestori sia per carenze progettuali evidenziate dall’uso sia per mancanza della necessaria manutenzione. Si tratta di oltre la metà, forse i tre quarti dell’usato nazionale, che ormai da anni tutti i broker si rimpallano senza fortuna. Non si vende neanche a regalarlo e come accade ormai per le auto e le anticaglie di casa si dovrebbe pagare qualcuno per disfarsene, ma è impossibile, perchè le barche sono considerate inquinanti, non si possono rottamare nè esiste ancora un sistema, cioè aziende specializzate, per il loro riciclo. Grave il problema per il privato, perchè se non vende la barca vecchia non può comprare la nuova, gravissimo per i cantieri, fin quando sono stati costretti loro malgrado ad accettare supervalutandolo il ritiro dell’usato. Una catastrofe. Per fortuna dei cantieri e sfortuna degli utenti, a un certo punto è arrivato il leasing, prima estero e poi italiano, che ha risolto brillantemente per un certo periodo il problema delle vendite, ma ha accresciuto in maniera enorme il parco barche dell’usato invendibile. Lo zoccolo duro dei diportisti, quello dei veri appassionati, abituati – ne conosciamo tanti – a partire da un natante per crescere poi dimensionalmente in funzione delle esigenze familiari, sempre aggiungendo qualcosa al gruzzoletto ricavato dalla barca usata, si è trovato davanti un muro invalicabile. Sull’altare della loro passione, coinvolgendo moglie e figli, hanno sacrificato altri consumi e altri ne sacrificherebbero anche adesso se riuscissero a vendere il loro usato. E’ una storia antica, che i nautici conoscono ma l’Agenzia delle Entrate si ostina a ignorare.

Ai cantieri rimangono gli acquirenti senza permuta, specie in estinzione, che logicamente si rivolgono ai vantaggi offerti dal leasing, un mercato dal quale peraltro proprio gli istituti di credito stanno fuggendo. In questo momento è scattata un’ulteriore minaccia per le nuove produzioni e quindi per la vita dei costruttori e importatori. Essa è costituita da alcune migliaia di leasing abortiti di cui le banche stanno cercando di liberarsi svendendo le unità (che costano e si svalutano), mentre cercano di recuperare in tutti i modi gli alti valori a bilancio – che testimoniano anche una gestione avventurosa delle risorse, di cui render conto – rifacendosi su garanzie e fideiussioni ricevute al momento degli acquisti. Se a queste si aggiunge il nuovo rimasto invenduto degli ultimi tre, ma anche quattro anni,  chiaro che è impossibile produrre ed è inutile partecipare ai saloni nautici, come, tra l’altro, dimostrano l’annullamento del Nauticsud, l’abbandono della barca da parte di tanti diportisti e la giustificata angoscia degli associati Ucina, senza parlare dell’editoria nautica.

Insomma, c’è una nautica incartata che rischia l’immobilismo, ma nella difficoltà del momento con controlli fiscali che invece di diminuire prendono di petto la nautica quasi come responsabile unica del dissesto economico, è quasi impossibile dare consigli. Frattanto, nella prospettiva di un acquisto si deve aiutare l’utente a liberarsi almeno dell’usato invendibile, magari approfittando della convenzione 2009 di Hong Kong sullo smaltimento delle unità navali, anche quelle militari man mano radiate, che lo Stato italiano dovrebbe approvare al piÙ presto. Alcuni stati americani con le barche da eliminare fanno spesso scogliere subacquee per il ripopolamento ittico, da noi non è possibile, come del resto la rottamazione, inquinante, nè, almeno per il momento, il riciclo (studiato già da qualche anno da Ucina perchè sia ecocompatibile) per una questione di costi. Ma se si vuol far ripartire il mercato interno, qualcosa bisognerà studiare e anche a breve, magari su piÙ fronti, altrimenti è la stasi.

Lucio Petrone

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Mescal 818
rubrica: Barche d’epoca | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 197

2
Mochicomar 1000
rubrica: Barche d’epoca | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 196
3
Legno solo legno per gozzi famosi
rubrica: Barche e cantieri | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 192
4
Honda
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 66
5
Il risveglio della barca
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 50
6
Le dotazioni a modo mio
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 62
7
Realizzazione e applicazione dei supporti
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 56
8
Un Punto d’incontro
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 60
9
Vivi e lascia vivere
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 70
10
Fisica d’altura
rubrica: Esperienze di bordo | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 138
11
Cat C32, potenze elevate e ridotte dimensioni
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 129
12
Eliche Mercury in offerta
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 602 | pagina: 128

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