NOLEGGI UE UN BOOMERANG PER LA FRANCIA?

L’Unione Europea è il primo produttore di unità da diporto al mondo, con l’Italia in prima fila, seguita da Francia, Olanda, Germania, Polonia. Il Mediterraneo, sponda sud dell’Unione, è una
delle mete preferite al mondo, scelta dal 70% della flotta di superyacht che navigano sotto qualsiasi bandiera. UK sta uscendo e si prepara a fare da piattaforma concorrenziale al resto del
Paesi UE. E la Commissione che fa? Prende di mira una delle sue eccellenze.

La procedura di infrazione sul noleggio a breve termine di unità da diporto aperta nei confronti di vari Stati membri – per l’Italia lo scorso 8 novembre 2018 – ha avuto un’evoluzione con il “parere motivato” dello scorso 25 luglio inviato al nostro Paese.

In questo atto ufficiale che segue la prima lettera di chiarimenti, la Commissione osserva che un’applicazione estesa dell’articolo 59bis della Direttiva IVA non può costituire la base giuridica di una normativa che prevede l’applicazione di percentuali forfettarie di navigazione al di fuori delle acque territoriali dell’Unione europea, senza che sia dimostrato in maniera puntuale il luogo di effettiva utilizzazione. Ricordiamo che l’applicazione di queste percentuali è volta a determinare la parte di imponibile da assoggettare a Iva.

Diversi Stati dell’Unione applicano questa norma della Direttiva Iva adottando criteri forfettari: tra essi la Francia, che al momento ha una riduzione forfettaria del 50% flat su tutti i contratti di noleggio a breve e lungo termine, Malta e la Grecia. Per tutti è stata aperta una procedura di infrazione, che tuttavia si è maggiormente accanita proprio contro Italia e Malta, che adottano un criterio forfettario progressivo legato alle dimensioni dell’unità. Come mai?

Giulio Andreotti, il politico italiano con il maggior numero di incarichi governativi nella storia della repubblica, diceva che “a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. Certo è che nella lettera che il commissario (francese) Moscovici ha scritto all’Italia, curiosamente la contestazione viene mossa per il noleggio a breve termine di unità sopra i 16 metri a motore e i 20 metri a vela: queste misure corrispondono perfettamente al taglio dell’abbattimento dell’imponibile del 50%. Al di sopra di quelle dimensioni i criteri applicati da Italia e Malta sono più favorevoli di quelli adottati dalla Francia. Al di sotto sono più favorevoli secondo la normativa di Parigi.

Solo che adesso l’Italia, chiamata suo malgrado per prima a individuare rapidamente una soluzione normativa, con le sue scelte aprirà una strada obbligata per gli altri Stati sotto procedura. A
cominciare dalla stessa Francia, oltre a Malta, Grecia e Cipro e tutti quelli che adottano criteri simili. Chissà che non sia un boomerang destinato a picchiare sulla Tour Eiffel.

Roberto Neglia

 

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