Testo e foto di Antonio Bignami

Sono passati ormai quasi dieci anni da quando il cantiere Azimut decise di
acquisire il cantiere navale Benetti di Viareggio: un’azienda che rappresentava
con pieno diritto un pezzo della storia del diporto italiano e il cui solo nome
bastava a rappresentarci nel mondo per quello che di meglio era il nostro stile
e il nostro patrimonio di artigianalità, creatività e innovazione
a livello di design e di tecnologia realizzativa nel settore delle grandi
imbarcazioni a motore dedicate al diporto più prestigioso. Da allora, il
discorso di logica e di stile non si è mai interrotto. Anzi, supportato
da una straordinaria imprenditoria commerciale, ha saputo coniugare in maniera
perfetta il passato, il presente e il futuro della cantieristica internazionale,
seguendo le richieste e le esigenze di un’utenza eccezionalmente difficile,
colta ed esperta.

In questo modo, il patrimonio che Benetti rappresentava e
rappresenta tuttora per la nautica viareggina (non dimentichiamo che per buona
parte della clientela internazionale dei maxi yachts Viareggio è il
sinonimo dell’italian yachting style), questo patrimonio si è via via
incrementato, e sta attraversando proprio in queste ultime, per molti versi,
difficili stagioni, un momento di straordinario consenso e successo. L’indotto
la-vorativo, la fisionomia aziendale di un cantiere che esce dagli stereotipi di
industria elitaria per collocarsi nelle dimensioni economiche di significativo
spessore, lo stile e le caratteristiche così inconfondibilmente italiane
eppure così internazionalmente accettate e celebrate, sono solo alcune
delle annotazioni a margine per tradurre sulla carta le ragioni di quel successo
firmato Benetti per l’anno 1997 e oltre, quasi ad un passo dall’impronosticabile
atteso terzo millennio.

Ma più delle parole, a parlare saranno le immagini che sono state
scattare da un minuscolo elicottero in lotta con il vento e a pochi metri dagli
spruzzi delle onde. Sono le immagini di uno straordinario Benetti FB 218, di
cinquanta metri in acciaio, una creatura semidislocante con il classico profilo
poppiero inclinato, piattaforma bagno integrata nello scafo, quattro ponti,
motorizzata con due MTU 12V396 TE 94 in grado di erogare 2262 HP ciascuno e di
far viaggiare le 330 tonnellate del mezzo (nella cui costruzione sono stati
impegnati 60 uomini al giorno per 24 mesi) ad una velocità massima di 18 nodi.

Costruita per un armatore dai gusti molto classici, la barca racchiude
tuttavia soluzioni tecnologiche e innovative che sono di grande spessore: una
piattaforma di atterraggio per elicotteri sopra al sun deck, un avveniristico
sistema anti incendio in grado di controllare tutti gli spazi interni, compresi,
naturalmente, la sala macchine e il garage poppiero, e un sistema di
monitoraggio continuo che segue, istante per istante, tutti i parametri dei
macchinari di bordo.

Mogano, marmi, accessoristica dorata: internamente il
Benetti FB 218 interpreta in maniera perfetta i gusti e le esigenze del cliente
per l’ebanistica e lo stile ai vertici della qualità, gusti ed esigenze
che l’architetto François Zuretti ha saputo seguire e indirizzare davvero
magistralmente. Scendendo nello specifico, è giusto ricordare che
l’ebanistica interna è stata realizzata in “boiserie” di mogano
rischiarato dalle pannellature in tessuto chiaro; moquette e rivestimenti sono
in avorio chiaro; tutte le porte interne sono realizzate con un design arcuato
nella parte superiore e hanno maniglie, viteria e serrature dorate; i bagni sono
tutti in marmo di colorazioni e venature diverse e le rubinetterie sono tutte
dorate, mentre per i ponti sono state selezionate, una per una, circa 1300 doghe
di teak di Burma della migliore qualità ed essenza.

La descrizione
completa di questa regina del mare sarebbe davvero impossibile e occorrerebbe un
numero della rivista interamente dedicato a lei: preferibile lasciare alla
fantasia del lettore le immagini di questo bellissimo yacht e trasmettere
telegraficamente solo alcuni spunti, alcune frettolose e ammirate annotazioni.

Il sun deck offre una piscina Jacuzzi e un bar completo di montavivande; nel
salone del ponte superiore (in cui risaltano quattro straordinarie piramidi di
cristallo nelle quali sono racchiusi preziosi oggetti raccolti dall’armatore) la
zona living è separata dalla zona pranzo (con un bellissimo tavolo ovale
in marmo e cristallo per 10 ospiti) da due porte scorrevoli a movimento
elettrico (su cui sono incise le mappe del vecchio e nuovo mondo ricavate da una
mappa originale conservata allo Stanford Museum di Londra).

Il layout del ponte
è a piena larghezza e non prevede camminamenti esterni (questo ha
permesso di ricavare ambienti e spazi impensabili); dalla plancia di governo e
timoneria, dotata di tutti gli strumenti e gli ausili di navigazione dell’ultima
generazione e rifinita in mogano e pelle scura, si accede ad un’area panoramica
a prua con divaneria semicircolare e tavolo tondo che poggia su una
straordinaria “rosa dei venti” creata dall’alternanza del teak chiaro e scuro.

Un locale decisamente sontuoso per il largo uso di marmo nero Portoro e rosso
Alicante, con una straordinaria scala in mogano collega i tre ponti e le varie
zone notte. Dalla lobby si accede alla suite armatoriale che (con il suo ufficio
privato, la cabina, due comode cabine-spogliatoi con accesso diretto ad un
grande bagno con vasca idromassaggio centrale e una doccia king-size con sistema
di vaporizzazione tipo bagno turco) sfrutta completamente la larghezza totale
del ponte.

Una annotazione sulle tecnologie costruttive a livello dei pesi a
bordo: i circa 300 mq di marmi preziosi utilizzati a bordo sono in strati di 8
mm e collocati su una base a nido d’ape per alleggerire al massimo i pesi delle
componentistiche di arredamento. Per gli ospiti abbiamo, nel ponte inferiore,
due cabine a proravia con due letti singoli, mentre a poppavia abbiamo due
cabine matrimoniali: anche in questi ambienti trionfano il gusto, la ricerca
degli abbinamenti e dei materiali preziosi, il comfort e la privacy.

La zona equipaggio è pensata per offrire una straordinaria e confortevole
sistemazione per 11 persone: l’armatore ha dedicato al suo equipaggio grande
attenzione.

Tutte le cabine sono dotate di bagno e doccia, la sala mensa è ampia e
luminosa, le attrezzature tecniche sono surdimensionate e di facile e comodo
utilizzo. La sala macchine, nella quale troneggiano i due imponenti propulsori
MTU, è equipaggiata con un sistema di monitoraggio totale dotato di
schermo a colori e sistema “a sfioramento” e di due generatori da 125 kW ognuno.
Nei locali tecnici di poppa (oltre al cuore del sistema antincendio “High Fog”
composto da 12 grandi bombole di cui 3 di azoto e in grado di controllare
qualsiasi principio di incendio in tutte le zone della barca) troviamo il grande
portellone posteriore che, quando è aperto, si integra perfettamente nel
design poppiero dello scafo e facilita le operazioni di sbarco e di discesa in
mare. Nel grande garage trovano logica e razionale sistemazione tutte le
attrezzature tecniche e marinaresche, gli equipaggiamenti subacquei, un tender
di sei metri e, se le condizioni del mare lo consigliano, le due moto d’acqua
che solitamente sono posizionate a prua.

E mentre l’FB 218 prende il largo, la leggenda del cantiere Benetti continua, i
sogni si dipanano in realtà progettuali e tecnologiche e proprio oggi,
calda giornata di inizio agosto in cui sto digitando queste note dedicate al
Golden Bay, è stato varato nello specchio d’acqua antistante il cantiere
viareggino un nuovissimo FB 219 da 54 metri in acciaio e inaugurato il nuovo
bacino coperto. Con questo nuovo bacino “a secco” (cioè a riempimento
programmato) le ambizioni e le sfide firmate Benetti arriveranno a progettare e
realizzare nuove creature fino a 70 metri.

La leggenda continua…

SCHEDA TECNICA

Costruttore: Benetti; 55049 Viareggio (LU); via Michele Coppino 104; tel.
0584/3821; fax 396232 (Azimut, 10051 Avigliana (TO), viale dei Mareschi 14; tel.
011/9367271; fax 9367270)
Lunghezza f.t.: m 49,95
Larghezza massima: m 9,00
Immersione: m 2,50
Dislocamento a pieno carico: t 330
Serbatoi carburante: l 57.000
Riserva carburante: l 8.000
Serbatoi acqua dolce: l 12.000
Motorizzazione: 2×2.262 HP MTU 12V 396TE94
Velocità massima: nodi 18,1
Autonomia a velocità di crociera di 12 nodi: miglia 3.400
Classificazione: American Bureau of Shipping Malta Cross A1 – AMS.