IN COPERTINA

Jeanneau Sun Odyssey 410. Lo abbiamo provato per voi lungo la rotta Scarlino-Barcellona. Il long test apagina 78

Perché si allunga la barca

Una barca non si accorcia mai, piuttosto la si allunga. Un’operazione che riguarda la carena e che dal punto di vista idrodinamico e di efficienza della propulsione si può rivelare in alcuni casi estremamente vantaggioso.

Mets 2018

Dietro le quinte dell’accessorio si nasconde un vasto panorama di componenti dell’universo barca dedicati per lo più alla cantieristica ma che si possono rivelare interessanti anche per il semplice diportista.

Gli insegnamenti della super mareggiata

Porto Carlo Riva. Non un marina qualunque, ma un simbolo. Il primo porto turistico e quello ad aver subito i maggiori danni dal ciclone del 29 ottobre scorso. Un simbolo, per la volontà di ricostruire e anche per le questioni giuridiche che quella vicenda solleva.

I 40 anni della Route du Rhum

Nel 1978 la prima solitaria francese rompe le regole della britannica Ostar e porta il vento della trasgressione nella vela oceanica. Passione, tecnologia e avventura per 11 edizioni in cui il tempo del vincitore è sceso da 23 a 7 giorni e la velocità si è moltiplicata più di 3 volte.

Il Colombo viaggiatore

“Buscar el levante por el ponente”, fu il sogno mai avverato di un personaggio di cui tanto si è detto e tanto si è scritto, spesso con dati approssimativi e fonti incerte, lasciandolo avvolto in una nebbia storica che, tuttavia, anziché togliere, aggiunge fascino al personaggio.

Laska: penisola del Kenai

Siamo stati nella penisola del Kenai, a vivere la bellezza dei fiordi e delle foreste che qui primeggiano in un paesaggio incontaminato dove non è difficile incontrare yacht in esplorazione.

Norvegia settentrionale

Una settimana a bordo dell’ex peschereccio M/V Malmoe per nuotare con orche e megattere nelle gelide acque del Nord muniti di muta stagna, maschera, boccaglio e pinne.

Nuova Caledonia

Spersa nell’immensità dell’Oceano Pacifico, la Nuova Caledonia vanta una laguna tra le più grandi del pianeta, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, una pletora di isole e isolette con spiagge magnifiche, una capitale cosmopolita con moderne marine e uno stile di vita affascinante, sintesi delle culture melanesiana e francese.

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Non solo digitale

Se vuoi acquistare la rivista in formato cartaceo naturalmente puoi recarti in edicola oppure scegliere un comodo abbonamento. Se invece hai perso un numero di Nautica e vuoi acquistarlo richiedi il numero arretrato, infine se desideri leggere la prova in mare di una barca puoi cercarla nel nostro database e richiederla sia in formato cartaceo, che ti verrà spedito a casa o in formato pdf.

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Editoriale

Vele al Vento

Innanzi tutto, un sentito Buon Anno a tutti i nostri lettori: dagli appassionati senza barca agli armatori di vecchia data, dagli abbonati agli operatori, dagli affiliati di Ucina Confindustria Nautica a quelli di Nautica Italiana. Il nostro settore continua a crescere, a prescindere dalle bandiere.

Lo fa, ininterrottamente e, pur senza esagerare, in modo comunque esponenziale da circa quattro anni, lungo una rotta assolutamente nuova e, perciò, sostanzialmente inesplorata, in quanto non può ripercorre i passi della florida congiuntura ante-2008, semplicemente perché questa appartiene alla storia di un mondo che non esiste più. Sarebbe come voler tornare all’Egitto di Cheope o alla Roma di Augusto. D’altra parte, le opportunità che il mondo attuale ci offre non sono affatto da sottovalutare. Persino in Italia, Paese tendenzialmente più lento della maggior parte dei suoi cugini europei, i semplici segnali positivi di qualche tempo fa sono diventati “mercato” a tutti gli effetti.

Un indicatore estremamente importante di questo andamento è costituito dal settore della vela, storicamente più sensibile alle fluttuazioni interne e meno aperto a quegli sfoghi esterni che, sotto forma di export, permettono invece al settore del motore di prendere ampie boccate di ossigeno. Ebbene, lo vediamo non solo nelle cifre ufficiali, ma anche nei saloni e all’interno dei cantieri; lo leggiamo nelle mail che ci giungono in redazione; lo ascoltiamo nelle parole degli operatori che, con misurato entusiasmo, ci raccontano dei loro programmi: la vela è tornata sulla scena. Ci piace pensare che, in qualche misura, sia un po’ anche merito di questa rivista che, persino negli anni più bui, nel fuggi-fuggi generale di un’editoria di settore ormai asfittica e – diciamo la verità – anche un po’ cinica, ha pervicacemente continuato a lavorare controcorrente, mantenendo accesa la passione: quella sua, quella dei suoi lettori e quella degli addetti ai lavori. Anche per questo continuiamo a essere premiati.

Dallo studio “Italia Yachtsman Portrait”, presentato a Pescara poche settimane fa da Assonautica, risulta che a leggerci è il 35 per cento del pubblico dei diportisti: 12 punti percentuali in più rispetto alla nostra ottima concorrente “Bolina”, seconda classificata. Ora, nell’ottica del più sano reporting, Nautica sente il dovere di seguire con estrema attenzione questa nuova fase, che è ricca di promesse progettuali e tecnologiche.

Lo fa a partire proprio da questo numero, offrendo ai suoi lettori il primo frutto di un programma che, tra le diverse sue articolazioni, ne ha una particolarmente ambiziosa: il long-test. Si tratta di una super-prova che, anziché svolgersi nell’arco di qualche ora e di qualche manciata di miglia, sufficienti a registrare i dati fondamentali relativi alle prestazioni di un’imbarcazione, si protrae per almeno due giorni continuativi e per centinaia di miglia, al fine di poterne ricavare sensazioni, atmosfere, caratteri, sfumature; quell’insieme di fattori meno appariscenti – ma spesso molto più importanti – che soltanto una vera e propria esperienza di navigazione permette di scoprire.

Corradino Corbò