Sommario

  • Nell’editoriale di Nautica del numero di agosto, Lucio Petrone riflette a 360° sulla crisi nautica italiana, aprendo l’argomento non solo alle scelte politiche ma anche alle condizioni sociali ed economiche degli italiani.
  • Inchiesta: i nuovi Porti Turistici Italiani-3. L’ultima puntata dell’indagine sulla portualità italiana giunge e si conclude occupandosi dell’arco tirrenico, spina dorsale della ricettività nautica del nostro Paese. Eppure anche qui incontriamo problemi e contraddizioni.
  • Alla scoperta del tipo di carena più diffuso della nautica-3. La planata. Nelle precedenti puntate abbiamo analizzato il principio di funzionamento di una carena planante partendo dall’esempio dello sciatore nautico, per arrivare poi a parlare di distribuzione della pressione sul fondo e delle forze che, complessivamente, permettono a un’imbarcazione planante di trovare un suo equilibrio dinamico. In questa puntata cercheremo di definire se una carena planante si trova effettivamente in planata oppure no e quando, invece, ci sembra si tratta solo di una sensazione.
  • Medicina e salute. La farmacia di bordo. Se correttamente commisurata a una serie di precise variabili, la dotazione di medicine da tenere in barca costituisce un fattore di grande tranquillità, oltre che di sicurezza. Il prontuario del diporto e consigli degli esperti.
  • Navigare con la massima attenzione. Dalla parte dei… subacquei. Siamo al culmine dell’estate e l’affollamento in mare è al suo massimo… natanti, barche, superyacht, ma anche bagnanti e appassionati del mondo marino, che devono essere rispettati. Per una volta mettetevi nei loro panni.
  • Mondiale 2011 al cardiopalmo. ORCa miseria! Succede un pò di tutto, tra tensione sportiva e decisioni dubbie, bonaccia e colpi di Bora, barche super performanti e qualche scafo di troppo. Alla fine a vincere sono spettacolo e polemiche, “Enfant Terrible” e “Low Noise”.
  • Le ultime sui parchi marini. Avanti adagio. Benché il ministero dell’Ambiente sia privo della Segreteria tecnica delle aree marine protette dal 2009, dando l’impressione che il ministro Prestigiacomo voglia abdicare alle prerogative di una gestione nazionale e in capo allo Stato dei parchi marini, il sistema delle AMP lentamente, ma progressivamente, continua a recepire i criteri individuati dal Protocollo per la nautica. Le ultime novità.
  • A spasso tra le isole di Stoccolma. Nell’arcipelago infinito. Svezia, il paese dai lunghi inverni e delle poche ore di luce. Inevitabile che i suoi abitanti amino il sole, sognando spiagge calde e lontane, e l’estate, quando possono andare nelle seconde case, a completo contatto con la natura. In particolare gli abitanti di Stoccolma sognano l’arcipelago per i fine settimana o le loro vacanze, quando la barca diventa come l’automobile per noi.
  • In crociera a Minorca. Un paradiso verde e azzurro. Oltre che per mare e spiagge dall’aspetto tropicale, le Baleari sono rinomate per affollamento turistico e movida infinita. Se ciò è vero per Maiorca e Formentera, non lo è però per Minorca. Qui gli abitanti hanno mantenuto antiche abitudini e tradizioni, e il turismo è più discreto. Accanto a spiagge bianchissime e fondali strepitosi, venti forti, per la gioia dei velisti, feste e sagre, troviamo un ambiente naturale incontaminato (nel 1993 Minorca è stata dichiarata dall’Unesco Riserva Mondiale della Biosfera), ricco di spettacolari sentieri dai quali ammirare panorami d’impareggiabile bellezza.
  • Le navi museo in Italia. Tra passato e futuro. Portaerei, sommergibili, transatlantici, velieri e imbarcazioni, finita la loro vita sul mare sono divenute navi museo in tutto il mondo. Alla scoperta di quelle esistenti e visitabili nel nostro Paese.
  • “Strambate”. In questo numero, a cura di Roberto Neglia, in attesa dell’America’s Cup si parla delle America’s Cup World Series, le regate di avvicinamento alla Coppa che si terranno a bordo dei più piccoli, ma sempre tecnologici, AC45. Non ci sarà, purtroppo, il ritirato Challenger of Records “Mascalzone Latino” di Vincenzo Onorato.
  • Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardanti la Volvo Ocean Race 2011, la RC44 Cup, le Extreme Sailing Series, la 59a Giraglia Rolex Cup, la Panerai Sailing Week, la Volvo Cup Melges 24.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Navitalia Star 73, Regal Boats 42′ Sport Coupé, Terra Nauta 40, Allstar Yacht Service Striking 38 Fly, Jeanneau NC11
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.

Editoriale

ANCORA UN MOMENTO DI LACRIME E SANGUE, DI SOPRAVVIVENZA ECONOMICA…

Ma è tutt’altro che vergognoso parlare di barche

Nessuno, tranne noi del settore, parla della crisi della nautica. Di fronte a tanti problemi, anche noi ci vergogneremmo a parlare di barche se alle spalle non ci fossero in ballo decine di migliaia di posti di lavoro diretti e altre decine di migliaia nell’indotto per circa complessive 130-140.000 persone, e quindi di sopravvivenza di altrettante famiglie. E per l’utenza è lo svanire di un sogno di libertà, l’andar per mare, cullato per anni.
Sotto la spinta della speculazione internazionale, lacrime e sangue significa che nella nostra economia non soltanto siamo stati subissati di tasse ma sono stati spazzati via i compratori non solo delle barche, ma di tutto. Anche chi potrebbe tranquillamente comprare, perché ne ha la possibilità – e sono qualche milione di persone – non compra più niente perché si sente sotto assedio. Comprano solo i giovani per i loro hobby e nient’altro. I pensionati – che nei paesi all’avanguardia, nell’economia di mercato sono quelli che spendono senza problemi – da noi sono alla fame.

Altro che comprare barche, come fanno i loro colleghi occidentali. Devono fare i salti mortali per arrivare a fine mese e non tutti ci riescono. I veramente ricchi, man mano che aumenta la pressione fiscale si trasferiscono in paesi più convenienti, dove la ricchezza non è un peccato come suona il teorema di certe ideologie di massa. La classe media, quella che per livello culturale è la maggiore protagonista del diporto nautico, di anno in anno vede assottigliarsi se non addirittura scomparire le sue risorse.

Ci dicono, spendete al di sopra delle vostre possibilità, ma poi nella realtà paghiamo le ruberie dei farmaceutici che con la connivenza di certa burocrazia hanno instaurato un sistema di sfruttamento del pubblico che costituisce il 90% e più del nostro debito pubblico, paghiamo le spese della politica, specialmente quelle dei partiti, che anche quando non rappresentano nessuno pescano a mani basse nei forzieri parlamentari, paghiamo i danni della speculazione internazionale, quelli delle banche – specie tedesche, francesi e britanniche – il debito pubblico americano… e poi ci dicono che viviamo al di sopra delle nostre possibilità: vergogna!

E così, dopo una vita di sacrifici, cercando di non fare mai il passo più lungo della gamba, mettendo “al pizzo” il più possibile, prima di tutto per avere una casa dalla quale non essere scacciati, noi che abbiamo la passione del mare e della barca non siamo in condizione di utilizzarla perché anche tenerla vicino all’acqua – in una spiaggia attrezzata e non in un porto – ci viene a costare più del valore della barca stessa. E va a spiegare all’Agenzia delle entrate i sacrifici che fai per permettertelo… Sei un ricco e ti conviene pagare se non vuoi accertamenti.

Ecco perché andate al mare e vedete navigare soltanto pochissime barche. Ecco perché la gente si allontana dalla nautica e preferisce altre attività di tempo libero. La barca, anche piccola, è un coacervo – e che concentrato – d’invidie e gelosie. Viene visto solo come un’espressione di élite, dimenticando che in essa, per noi italiani, parla un retaggio di marineria, di passione innata. Non a caso era il mezzo più rapido e sicuro per traferirsi nelle varie regioni del nostro paese, cosa ancora oggi difficile, e anche per fuggire da una dominazione, da una tirannia.

Siamo nazione da 150 anni, mentre i paesi a Nord e a Ovest hanno avuto più tempo per maturare il loro senso civico. In questo c’è anche il loro rispetto per l’andare in barca, che da noi è ancora sconosciuto, nonostante abbiamo, com’è noto, la seconda industria al mondo per la nautica da diporto e restiamo, nonostante tutto, la prima per i superyacht.

Una volta i nostri padri sacrificarono le fedi nuziali, noi stiamo sacrificando molto di più, tutta una serie di attività artigiane e piccolo industriali che poi sarà quasi impossibile recuperare. La nautica è tra di esse. Sta a noi del settore lottare perché ciò non accada.

Per questo abbiamo chiesto, nel precedente editoriale, che la Fiera di Genova non aumentasse le tariffe espositive del Nautico del prossimo ottobre. E l’attacco non era diretto personalmente al Presidente e all’A.D. alla Fiera di Genova, che partecipano da sempre anche dei problemi degli espositori, ma al Consiglio Direttivo espressione di una città – lo ripetiamo da decenni – che ha sempre solo preso dalla nautica.

Ora manca anche della sensibilità politica di comprendere che gli aumenti decisi accrescono la criticità del momento per la gran parte dei costruttori. “Ma hanno confermato quasi tutti la loro presenza” – ci dice Ucina. E come poteva essere diversamente, visto il meccanismo dell’operazione?

Anche noi ci auguriamo che il Nautico riesca pienamente a rilanciare il settore, ma un ritorno alle precedenti tariffe – sempre possibile se il Presidente della Regione e le altre autorità politiche liguri volessero dare un segno di comprensione – anche se ormai non fondamentale, visto che la situazione è sempre più critica, sarebbe molto apprezzato.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Boccadarno Porto di Pisa
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 166

2
La vera Marina d’Arechi
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 166
3
Potenzialità del nuovo Marina di Loano
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 164
4
Santa Benessere & Social
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 162
5
Avanti adagio
rubrica: Attualità | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 84
6
Dalla parte dei subacquei
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 74
7
La farmacia di bordo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 68
8
La Planata
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 60
9
Pronti al decollo
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 62
10
Aicon: piano di ristrutturazione
rubrica: Giri di bussola | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 158
11
Anteprima Riva Iseo 27
rubrica: Giri di bussola | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 160
12
Dalla Pietà Yacht, una nuova alba
rubrica: Giri di bussola | annata: 2011 | numero: 592 | pagina: 152

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