Il recente riconoscimento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Confindustria Nautica durante l’Assemblea annuale ha sottolineato l’importanza del settore nautico come pilastro del Made in Italy. Il Governo Meloni ha adottato misure concrete per promuovere la nautica, come il Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto, il DDL Made in Italy e la legge sulla Risorsa Mare. Meloni ha definito la nautica “uno dei settori trainanti del nostro Made in Italy”, un segnale positivo per le imprese del settore.

Tuttavia, il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, ha evidenziato una grave incongruenza: il Ministero della Salute sta bloccando l’emissione dell’attestato sanitario necessario per l’accesso al corso di formazione per il nuovo titolo professionale di Ufficiale del diporto di II Classe. Questo blocco impedisce a circa 3.000 potenziali professionisti di accedere a una carriera nel settore nautico, nonostante la riforma del 5 febbraio 2024 che ha introdotto questa nuova figura, mirata a regolamentare il comando delle imbarcazioni di medie e piccole dimensioni, separando questa funzione da quella dei superyacht.

Cecchi ha sottolineato che “è impensabile che si facciano prevalere decreti precedenti a leggi più recenti, come quella che istituisce il nuovo titolo professionale, una misura che avrebbe offerto nuove opportunità a un numero significativo di giovani”. Il Presidente ha anche denunciato il “silenzio assordante” dell’Agenzia delle Entrate, che non ha fornito risposte alle richieste avanzate oltre un anno fa.

Questo impasse burocratico rischia di limitare il potenziale di crescita del settore della nautica da diporto e di privare molti giovani di un’importante opportunità di entrare in un mercato in forte espansione. La nautica, infatti, non è solo un simbolo di eccellenza italiana ma anche un settore strategico per l’economia, capace di creare occupazione e sviluppo.