Questa sintetica panoramica prende in esame solo le ancore più diffuse nel diporto, tenendo presente che non esiste un’ancora universale in grado di lavorare bene su tutti i fondali, e che quindi il compromesso è d’obbligo. Senza dimenticare, dovendo affrontare una crociera, l’importanza di avere a bordo un’ancora di rispetto.

Grappino o rampino

È l’ancora tradizionale dei vecchi pescatori: non facile da stivare ma, se ben calata, offre una presa ferrea sulla roccia, a volte anche esagerata, data la facilità con cui riesce ad incagliarsi.

Scarsa per sabbia, fango e posidonia. Si usa prevalentemente sulle piccole barche, ma la sua versione richiudibile a ombrello, facilmente stivabile, risulta molto pratica per i gommoni, così come la versione che consente lo sblocco di una coppia di marre e la loro successiva rotazione sul fusto migliorando notevolmente lo stivaggio a bordo.

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CQR/Delta

Le ancore cosiddette a vomere come la CQR, che nacque nel 1933 come ancora per idrovolanti, la più recente Delta e le loro varie discendenze, sono fra i modelli più diffusi ed apprezzati avendo una buona presa su sabbia e fango un po’ meno sulla posidonia.

Se trovano la giusta presa tengono bene anche sulla roccia, ma possono poi avere qualche problema di incaglio. Per evitare un possibile spedamento sulla sabbia causa trazione laterale, è successivamente nata la Rocna, che grazie ad un piccolo roll bar consente un rapido raddrizzamento.

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Bruce

Appartenente alla famiglia delle ancore cosiddette a cucchiaio, quest’ancora fu studiata da Peter Bruce nel 1970 per l’ancoraggio delle piattaforme petrolifere, e lanciata a suo tempo per il diporto come ancora anti incaglio.

In realtà si incaglia anche lei, magari un po’ meno delle altre, e comunque risulta un ottimo compromesso un po’ per tutti i fondali.

La sua forma, inoltre, si adatta bene ai musoni delle barche, soprattutto di quelle a motore.

Danforth/Hall

Altra ancora storica, brevettata nel 1948 da Richard Danforth, è dotata di marre articolate che hanno un buon rapporto fra peso e tenuta e fanno ottima presa su sabbia e fango, un po’ meno sulla posidonia e meno ancora sulla roccia.

Per la sua facilità di stivaggio la Danforth può essere una buona ancora di rispetto. Alle ancore a marre articolate appartiene un’altra ancora tradizionale come la Hall, che però lavora più di peso che di forma, ma che risulta comunque comoda per i piccoli tender.