Volentieri pubblichiamo uno stralcio dell’articolo inviatoci da Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI Terra.

Le misure previste

Le misure previste dalle norme della Organizzazione Marittima Internazionale e quelle dell’Unione Europea del pacchetto Fit For 55, che mirano a uno shipping ad emissione 0 di anidrite carbonica entro il 2050, hanno sollevato numerosi confronti pubblici.

È IL 2035 l’anno che dovrebbe scrivere la parola “fine” accanto al concetto di motore endotermico. Da quel momento in poi, le strade saranno percorse perlopiù da veicoli che utilizzano motori elettrici o carburanti ecosostenibili. Uno scenario che non riguarda solo la mobilità su strada, ma anche quella su acqua e l’economia del mare in generale.

L’attenzione all’ambiente

L’attenzione all’ambiente non è più solo una moda, ma tutti gli attori della catena logistica sono consapevoli che il processo è irreversibile. Produzione di nuovi carburanti, quindi, ma prestando attenzione alla modalità che deve avvenire in modo sostenibile.

Tecnologia e nuovi materiali per rendere “green” la nautica, insieme alla riforma dei porti, sono gli obiettivi del futuro, guardando anche a chi è già sulla buona strada.

Un confronto pubblico, ad esempio, si è svolto a Genova il 6 giugno scorso in occasione della settima edizione del Forum Shipowern&Shipbuilding organizzato da Il Secolo XIX, dal The MediTelegraph e Ttm-tecnologie Trasporti Mare.

Il dibattito in merito ai carburanti è stato un punto focale del forum: il report di Transport & Enviroment, in particolare, ha fatto luce su una possibile speculazione nel settore dei trasporti con una ricaduta sui prezzi di alimentari e generi soggetti ad import export.

Lo Yacht Club de Monaco

La sostenibilità ambientale della nautica trova nel Principato di Monaco un alveo del più continuo confronto, anche laboratoriale. Il Monaco Energy Boat Challenge dimostra infatti l’ambizione dello Yacht Club de Monaco di essere un attore importante nella spinta verso la sostenibilità ambientale nel settore nautico.

Siamo alla decima edizione e ancora oggi rimane l’unico evento a riunire i principali attori del settore e studenti di ingegneria per far progredire le propulsioni alternative che, in maniera trasversale, portano a discutere in modalità “open source”.

Yacht-club-principato-monaco

In tema dell’edizione 2023, svoltasi ai primi di luglio, è stato ”New generation engineering the future of yachting”.

Lo stesso Club ha il merito di aver lanciato nel 2020, insieme al Credit Suisse, il SEA Index: uno strumento destinato a yacht di lunghezza superiore ai 40 metri in grado di valutare le loro emissioni di CO2 attraverso i sistemi di propulsione e i generatori. “L’idea è di andare avanti collettivamente nella stessa direzione. Oggi è uno di quei momenti in cui possiamo discutere insieme di idee e innovazioni e comprendere appieno le scelte che devono essere fatte”, ha affermato Natalie Quévert, Project Manager di Sea Index.

Al Monaco Yacht Show 2023

Parlando dei prossimi appuntamenti, in occasione del Monaco Yacht Show 2023 – che si svolgerà dal 27 al 30 settembre e del quale la nostra rivista Superyacht tratterà diffusamente – è prevista la seconda edizione del Sustainability Hub. Lo spazio di 200 metri quadrati, ospitato alla Darse Sud e sponsorizzato da Siemens Energy, si presenterà al pubblico di appassionati e di professionisti come un vero e proprio contenitore di soluzioni innovative ed ecologiche.

principato-monaco

Infatti, ai grandi marchi, produttori di tecnologie generalmente già testate a bordo delle imbarcazioni, verranno affiancate anche delle start-up. La selezione per poter rientrare nella rosa dei partecipanti è condotta in collaborazione con la Water Revolution Foundation, public benefit organization olandese nata proprio per promuovere la sostenibilità degli yacht.

Nicola Tavoletta (presidente nazionale di ACLI Terra)