Non sempre il trascorrere del tempo è sicura garanzia di progresso. Terrasini è stata un tempo una località economicamente molto vivace, soprattutto per la pesca e per l’agricoltura: una cittadina avvantaggiata anche dalla vicinanza al capoluogo e ben collegata alle altre località siciliane sia da terra sia dal mare. In tempi recenti la costruzione dell’aeroporto le aveva offerto ulteriori opportunità.

Il progetto

Tempo addietro, la Regione siciliana aveva avviato pure un progetto per il completamento e la sistemazione del porto che avrebbe dato certamente grande slancio all’economia locale. Purtroppo, i contrasti tra i due comuni limitrofi – Terrasini e Cinisi – lo bloccarono.  

Al momento, perciò, l’accesso allo scalo è consentito quasi esclusivamente a imbarcazioni di basso pescaggio che possono ormeggiare all’interno del bacino nella bella stagione (da maggio a settembre), presso i pontili di Nautica Viviano srl o di Evola, provvisti di colonnine per acqua e luce; gli yacht si ancorano in rada. Anche il transito è assicurato, sempre dai privati che riservano abitualmente qualche posto ai diportisti di passaggio, ma non esistono pontili del Comune.

Il servizio di alaggio e varo viene garantito da Nautica Viviano srl tramite una gru da 18 tonnellate. Purtroppo il porto di Terrasini, al momento, non offre nessun servizio per chi volesse imparare ad andare a vela: non c’è un circolo velico né la possibilità di ottenere uno spazio all’interno del porto per crearne uno.    

porto di Terrasini
porto di Terrasini

Fino a un paio d’anni fa, nel bacino erano presenti anche altri pontili, come quelli della “Rosa dei venti”, che erano posizionati in una zona del porto con più fondale e potevano accogliere imbarcazioni con maggiore pescaggio, ma erano esposti ai venti da Nord/Nord-Est. A questa criticità si aggiunse pure la chiusura del distributore, per cui questi pontili furono tolti del tutto e ora chi ha bisogno di carburante deve recarsi nel centro abitato con una tanica.

Come è composto lo scalo

Lo scalo è composto da un molo di sopraflutto a tre bracci e da un molo di sottoflutto rettilineo. All’interno del porto c’è un bacino chiuso, con fondale di circa un metro, occupato da barche a basso pescaggio.

Occorre fare particolare attenzione in fase di accesso, transito e precedenza nelle manovre di uscita dall’area, specie a causa dei periodici insabbiamenti o quando il vento proviene dal IV quadrante.

Al moletto interno si trova una zona completamente dedicata ai mezzi navali della Capitaneria di Porto. Zona nella quale,  ovviamente, è vietato l’ormeggio alle imbarcazioni non autorizzate.

Nonostante gli stravolgimenti dovuti alla modernità, l’approdo non ha perso la sua originaria bellezza: il blu intenso del suo mare, infatti, crea un particolare contrasto col bianco della salina e della roccia. Così, ancora oggi, Terrasini mantiene intatto il suo fascino particolare. Il porto nasce come approdo peschereccio, ma in passato ha svolto anche un’attività commerciale per il trasporto di prodotti agricoli e vinicoli.

Distante circa 15 miglia dal portodi Palermo, guarda in direzione dell’isola di Ustica da cui dista 38 miglia. Terrasini, col vicino Capo Rama, costituisce una delle due punte del Golfo di Castellammare (l’altra è San Vito Lo Capo) e, con la vicina spiaggia di Magaggiari e la famosa Cala Rossa, vanta splendidi litorali e importanti testimonianze storiche.  Per la sua vicinanza alla città di Palermo e soprattutto all’aeroporto di Punta Raisi, oggi chiamato Falcone-Borsellino, è facilmente raggiungibile non solo per via aerea ma anche tramite autostrada o ferrovia. Nei pressi del porto c’è anche un parcheggio per le auto.  

Il castello

Terrasini, un tempo terra sinus, cioè “terra del golfo” rappresenta l’estrema propaggine sul mare di un rigoglioso pianoro. Borgo di origine feudale, appartenuto dal XVIII secolo ai principi La Grua Talamanca, passò poi ai Grifeo di Partanna, il cui castello fu acquistato nel XIX secolo dal duca Henri d’Aumale, figlio del re di Francia Luigi Filippo d’Orleans, soprannominato Filippo Egalitè per le sue simpatie rivoluzionarie.

Oggi il castello è sede del Museo Regionale. Il duca d’Aumale, intelligente e versatile, eccelleva nei campi più diversi: condottiero valoroso, imprenditore geniale nonché cultore delle arti e delle lettere, dai vigneti dello Zucco, località agricola nell’entroterra terrasinese, seppe ricavare un ottimo vino da esportazione. In tal modo, inoltre, diede lavoro e prosperità a molte famiglie della zona.

Capo Rama, Cala Rossa

Tra le località vicine, che si consiglia di visitare via terra, si segnalano la riserva naturale di Capo Rama, Cala Rossa, oltre alle spiagge di Isola delle Femmine, di Trappeto e di San Cataldo, situata nei pressi della struttura alberghiera chiamata Città del Mare. Per i bambini sarà inoltre di particolare interesse anche la visita al Bioparco di Carini.

Dal mare, invece, navigando in direzione Ovest, sono raggiungibili dei buoni ormeggi a Balestrate, Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, Trapani, Marsala e alle vicine Isole Egadi. Andando invece in direzione opposta, verso Est, si potranno raggiungere altre località famose come Palermo, San Nicola L’Arena, Cefalù, le isole Eolie e così via.