Il porto turistico di Marzamemi, nei pressi di Siracusa, rappresenta per il visitatore una piacevole scoperta. Situato alla punta meridionale della Sicilia, segna il punto di raccordo tra due mari: lo Jonio e il Canale di Malta. A una latitudine più bassa di quella  di Tunisi, Marzamemi è un borgo marinaro quasi confinante con Pachino.

La storia

Il suo nome è arabo, “Marsà al hamen”, baia delle tortore, o “Marsa memi”, porto piccolo. Intorno al IX-X secolo si deve la fondazione di una tonnara che per secoli diede nutrimento al piccolo borgo.

Nel 1700, sotto il dominio spagnolo, la famiglia Villadorata la rese più funzionale con la costruzione di piccole case in pietra per i pescatori. A queste si aggiunsero pure il palazzo di famiglia e la chiesa dedicata al patrono, S. Francesco di Paola.

Incantevoli i suoi paesaggi naturalistici, come la riserva di Vendicari, località nota per la sosta abituale degli uccelli migratori. Il porto turistico di Marzamemi, riparato da ponente e libeccio, risulta però scoperto a levante e a grecale. D’inverno le mareggiate possono durare da tre a sei giorni.

Purtroppo la protezione del bacino non è stata completata e i due bracci non sono stati ultimati. Lo scalo si trova, così, all’interno di due isolette: la piccola è stata utilizzata per la costruzione del braccio di sinistra, mentre l’isola grande è stata prolungata, ma non abbastanza da coprire interamente il braccio di destra. In realtà Marzamemi di porticcioli ne ha due: la Balata, il più pittoresco, e la Fossa.

Il meteo

In estate non ci sono grosse mareggiate e, a questo proposito, giova ricordare un aneddoto storico. Il grande ammiraglio Orazio Nelson, infatti, era solito dire, col tipico umorismo inglese, che i porti sicuri in Sicilia erano soltanto tre: “Siracusa, luglio e agosto (intendendo i mesi)”. Va detto, però, che la marineria locale, nei mesi invernali, è molto solerte nell’allestimento di catenarie e di quant’altro occorre per la protezione delle imbarcazioni.

I marosi, talvolta, hanno una tale violenza da spostare interi massi. Infatti, a causa dei bassifondali presenti, acquistano velocità e, superando i bastioni, si riversano all’interno del porto, perciò Marzamemi, più che un porto a tutti gli effetti, può essere considerato solo un rifugio. La maggior parte dei grandi pescherecci, infatti, preferisce ormeggiarsi nel vicino Porto Palo.

La regolamentazione dell’ormeggio

Per quanto riguarda la navigazione all’interno del porto va ricordato che, all’entrata, è necessario mantenersi al centro perché alcune rocce, che si trovano sul lato destro, hanno più volte provocato danni agli yacht. Le attrezzature per la segnalazione del pericolo ci sarebbero: ogni tanto viene posizionata una boa, ma se poi si stacca non viene ricollocata.

Il lato destro dello scalo, invece, dove c’è la Capitaneria, è soggetto a insabbiamento. È accaduto infatti che le acque di un torrentello che finivano direttamente a mare sono state, invece, deviate dentro il porto causando questo fenomeno. La capienza complessiva è di circa 300 imbarcazioni.

Partendo da sinistra, guardando verso il mare, c’è il Club Nautico Marzamemi, che ospita prevalentemente barche medio-piccole e gommoni perché il fondale risulta basso, mentre a disposizione degli yacht a vela rimangono solo una decina di posti.

Dove trovare ospitalità

È consigliabile a chi vuole risparmiare, dato che i servizi sarebbero da migliorare.  C’è poi lo Yachting Club, con l’unico circolo di vela FIV, presieduto da Guido Clima, che fa scuola di vela sia di altura sia di derive, mentre gli altri, i più vicini, si trovano a Siracusa o a Marina di Ragusa.

Lo Yachting Club è il più attraente, molto ben organizzato, offre buoni servizi, ma i prezzi sono un po’ più alti, anche se meno della media italiana. Ad esempio, se per un 12 metri qui si pagano 2000/3000 euro l’anno, al Nord, per una barca delle stesse dimensioni, la cifra va da 4000 a 8000.

Un’altra base nautica, adiacente allo Yachting Club, è il Nautilus, che ospita un buon club di diving.

La Società di noleggio Shark, ivi presente, offre ottimi prezzi e servizi. Continuando il giro, c’è la base nautica ‘U papa, chiamata così per l’abitudine del gestore di comandare i propri uomini dal balcone, infine, più avanti, c’è il Marina Marzamemi, abbastanza buono, piuttosto distante da raggiungere, ma che consente l’ormeggio anche a barche di considerevoli dimensioni, data la profondità del fondale.

Alle barche in entrata, per mezzo di un barchino, viene offerto anche il servizio di accompagnamento fino in banchina.

Nel porto sono presenti servizi di ristorazione presso il Nautilus, il Club Nautico Il Cacialote e, in estate, anche presso lo Yachting Club.

Le foto a terra sono di Iano Capodicasa