di Lydia Gaziano Scargiali

C’era una volta una città di mare, una città che guardava al suo mare e che da esso traeva linfa vitale. Ma a poco a poco, quasi inconsapevolmente, se ne era allontanata. Quella che i greci chiamarono “Pan ormos” (tutto porto) era finita per diventare quasi il suo contrario, da principessa era tornata cenerentola. Se il destino abbia poi voluto dare ragione a Vico, il filosofo napoletano teorizzatore dei “corsi e ricorsi storici”, non lo sappiamo. Di fatto, oggi Palermo risorge dal mare e torna ad essere l’Aziz, la splendente dei secoli andati.  

Oggi, il Molo trapezoidale, inaugurato in pompa magna a metà ottobre, è un’opera compiuta ma ha dovuto attendere almeno un paio di decenni per essere realizzata, un caso non certo raro in Sicilia. 

I progetti di riqualificazione del porto e del waterfront di Palermo già negli anni ’90 non mancavano, ma gli scontri tra Autorità Portuale e Comune ne avevano impedito la realizzazione. Con Pasqualino Monti, dal 2018 presidente dell’Autorità portuale del mare occidentale, cioè con poteri maggiori dei precedenti, e con il PRP finalmente approvato, le opere previste ebbero inizio.

Palermo
Vista notturna delle nuove strutture – ph. Attilio Taranto

Il Molo trapezoidale è un’area vastissima che comprende il Terminal Aliscafi, con bar e biglietteria, il Marina Yachting, con banchine di attracco e servizi anche per yacht di grandi dimensioni, un vasto giardino comprendente l’antico Forte della città, chiamato Castellammare, un laghetto, la fontana danzante Marina, attualmente la più grande d’Italia, che incanta gli spettatori con luci e suoni, e poi ancora ristoranti, caffè, negozi, un teatro, una sala conferenze oltre ad altri edifici destinati a vari usi. Resta aperto al pubblico ogni giorno dalle 6 del mattino fino alla 1:30 di notte; fino alle 2:30 nei fine settimana.

La risposta del pubblico è stata da subito molto positiva, con un afflusso di circa 40.000 persone nei primi due giorni. Si è così completato quanto previsto per l’area portuale dove già da qualche anno sono state realizzate varie opere: di dragaggio, di ampliamento e di messa in sicurezza.

Se motivi per apprezzare le tante opere completate certo non ne mancano, è pure vero che non è stato ancora realizzato il collegamento tra il porto e la circonvallazione cittadina, fondamentale per alleggerire la gigantesca mole di traffico creata dagli imbarchi e sbarchi di tir e auto. Un’altra pecca è costituita dai parcheggi, al momento ancora insufficienti. Infine, forse per la fretta di consegnare in tempo i lavori, si è un po’ sorvolato su alcune rifiniture, sui servizi pubblici e sulle panchine.

Palermo
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assiste al taglio del nastro – Ph. Attilio Taranto

Il giorno dell’inaugurazione, anche il meteo si è alleato con gli organizzatori offrendo un bel sole splendente e un cielo limpido per accogliere i tanti visitatori.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attorniato da ministri, sottosegretari, politici e giornalisti, ha assistito al taglio del nastro del “padrone di casa”, il presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti.

Il completamento di quest’opera rappresenta un segno visibile di cambiamento rispetto a un passato statico e rinunciatario tipico dell’Isola dei Gattopardi.

Dopo un secolo Palermo sembra, infatti, tornare la città dei Florio e della Belle époque, centro e non più periferia, luogo di crescita, non più di degrado, ma di arte e bellezza.  Sarà veramente così?

Certo non lo sappiamo, ma che qualcosa, sia pur lentamente, vada cambiando è già un segnale positivo.

Che il porto di una grande città mediterranea, come il capoluogo della Sicilia, sia oggi pienamente connesso con la realtà europea è un fatto significativo per tante ragioni, non solo economiche, ma certamente anche culturali e sociali.

Intanto, il Molo trapezoidale ha ricongiunto porto e centro storico, ricreando quell’antico legame tra terra e mare nella città che ha come nome “tutto porto” (Pan ormus).