L’Autorità portuale di Palermo, che sovrintende anche ai porti di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, sta investendo anche nella valorizzazione dello scalo di Porto Empedocle. Situato sulla costa meridionale della Sicilia, si trova tra la Scala dei Turchi e la Valle dei Templi di Agrigento, cioè in una posizione privilegiata dal punto di vista turistico. Infatti, si sono già avuti degli “overnight”, cioè delle soste notturne delle navi da crociera.

Le nuove opere lo renderanno idoneo all’attracco sia delle navi da crociera sia degli yacht.
Il porto è protetto da due lunghi moli (ponente e levante). Quello interno, chiamato Francesco Crispi, divide il porto in due zone: Avamporto e Porto Vecchio. Esternamente al molo di levante esiste una scogliera di protezione con andamento SW, segnalata in testata da un fanale posto su di un palo cardinale Sud.

Il progetto prevede, invece, nella parte esterna della diga del Molo Crispi, dove attualmente c’è una mantellata, la sua sostituzione con l’ampliamento della banchina stessa, che verrà anche allungata per l’attracco di navi da crociera di lunghezza fino a circa 250-300 metri.

Verrà realizzata anche una stazione marittima per l’accoglienza (attualmente non ci sono arrivi di navi da crociera) del tutto nuova, mentre gli edifici già esistenti (oggi in condizioni pessime, alcuni addirittura distrutti) saranno abbattuti e i magazzini dei pescatori saranno spostati all’interno del porto.

Di conseguenza, sarà creata anche la viabilità necessaria, con i relativi parcheggi, per consentire ai turisti di muoversi con taxi, pullman o mezzi propri.
I traghetti per le isole attraccano al molo di levante, come pure alcune navi mercantili.
Il progetto preliminare è della Sigma Ingegneria, ma occorre poi che vi faccia seguito anche il Progetto esecutivo, da verificare con l’Autorità portuale.

Non occorre dire che l’attuazione e il completamento di tali opere darà grande impulso alle attività produttive locali e siciliane in genere. Lo sviluppo dell’area mediterranea, anche se rallentato da crisi e difficoltà di vario genere, data la contemporanea crescita dei paesi frontalieri, non potrà certo essere bloccato.

Lydia Gaziano Scargiali