I progetti di finanziamento

La svolta per il porto turistico di Lavagna – a 50 anni dall’essersi imposto come marina più grande del Mediterraneo, con 1500 posti barca – avviene sulla rotta della ristrutturazione perseguita dal Comune attraverso il project financing, alla ricerca dell’integrazione con la città e dell’ottimizzazione dei benefici economici.

Sette mesi dopo la pubblicazione dell’avviso per raccogliere   manifestazioni di interesse da parte di operatori privati, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Lavagna Gian Alberto Mangiante – ricandidato alle elezioni amministrative dell’8-9 giugno prossimi, ancora alle prese con lo stato di dissesto finanziario ereditato nel 2019 – ha scelto il progetto da porre come riferimento per la gara europea finalizzata al rilancio della struttura.

Gian Alberto Mangiante, sindaco di Lavagna

L’iter burocratico

Giochi aperti dunque, ai sensi del Codice degli appalti che regola la speciale procedura di aggiudicazione – posta in capo alla Regione Liguria con uffici strutturati per istruirla – ma prelazione assicurata per la F2i SGR (acronimo di Società di Gestione del Risparmio).

Si tratta del maggiore gestore indipendente italiano di fondi per gli interventi infrastrutturali che ha tra i propri soci fondazioni di origine bancaria, istituzioni finanziarie estere, primari istituti di credito, casse di previdenza e istituzioni pubbliche, come la Cassa depositi e prestiti. Al timone c’è Renato Ravanelli. La proposta di F2i (che in tema di portualità vanta esperienze nel campo mercantile ma non nautico) ha prevalso su quella dell’attuale società concessionaria Porto di Lavagna S.p.A. 

La scelta del Comune

La scelta è avvenuta con riferimento ai ‘paletti’ posti dal Comune dopo gli screening giuridici, ingegneristici ed economici svolti da consulenti esterni. Occorre puntualizzare che l’attuale concessionario, all’esito di una contesa legale trascinatasi per anni sulle responsabilità dei deficit strutturali del compendio, vanta un credito di 5 milioni di euro dal Comune.  

L’impegno al ripianamento dell’esposizione certificata era una condizione sine qua non per le manifestazioni di interesse; F2i è andata oltre prevedendo di fronteggiare pretese (che si rivelassero dovute) fino a 7 milioni di euro. “La messa in sicurezza del nostro bilancio è un obiettivo cardine che si unisce a quello della riqualificazione dell’area della cosiddetta piastra, la copertura piana del complesso edilizio contenitore degli esercizi commerciali asserviti al porto” precisa il sindaco richiamandosi alla delibera apripista della svolta.

L’intervista a Gian Alberto Mangiante, Sindaco di Lavagna

Cosa prevede a proposito F2i?

“La realizzazione di un parco pubblico (con aree verdi, giochi e spazi per eventi) che andrebbe a saldarsi all’area di piazza Milano, anch’essa da riqualificare”.

Cosa propone il candidato sul fronte degli ormeggi?

“La riduzione a 1370 per perseguire l’ospitalità di imbarcazioni fino a 60 metri di lunghezza e un giga yacht da a 100 metri; ciò avverrebbe con una rimodulazione dell’assetto del primo bacino che prevede la rimozione dei pontili”.

Piccoli diportisti tagliati fuori?

“No, assolutamente: il progetto prevede anche un porto a secco per 200 barche fino a 10 metri di lunghezza”.

Investimento prospettato?

“Pari a 74 milioni di euro al netto dell’Iva, con risorse  finanziarie proprie senza fare ricorso a terzi (una garanzia). La prospettazione comprende l’immediata corresponsione al Comune (all’atto dell’aggiudicazione) della somma corrispondente all’esposizione debitoria maturata dall’attuale concessionario”.

Qual è l’ammontare del canone concessorio offerto?

“200.000 euro l’anno da aggiornare in relazione all’indice Istat con l’ulteriore  previsione di riconoscere al Comune proventi derivanti dalla gestione di 170 posti barca. Anche quella delle entrate extra-concessione era tra le condizioni poste dall’avviso”.

Quale pretesa di durata della concessione?

“50 anni”.

E vi starebbe bene blindare il porto per mezzo secolo?

“L’analisi economica effettuata dagli esperti certifica la congruità della durata della concessione in relazioni ad investimenti: è la base di partenza della gara”.

Previsione di affidamento?

“A fine anno”.

A quando la conclusione dei lavori della radicale ristrutturazione?

“Nel 2029”.

Durante gli interventi strutturali, gli operatori resteranno privi dei locali fruiti. Chiedono garanzie di mantenimento, al pari degli utenti.

“Il tema sarà oggetto di confronti che ci auguriamo virtuosi alla luce della posta in gioco: portare il porto di Lavagna al top di gamma, superare la frattura urbanistica con la città, realizzare un grande polmone verde per la socialità, gli eventi e la riqualificazione turistica e, non ultimo, incrementare la linfa economica sul territorio connessa alla cura delle barche e quindi i posti di lavoro”.