a cura di Lydia Gaziano Scargiali

Il porto di Sant’Agata di Militello, chiamato anche Porto dei Nebrodi, nato con finalità turistiche ma non solo, fronteggia le vicine isole Eolie, le sette incantevoli perle siciliane. Perfetto anello di congiunzione tra mare e monti, arricchisce anche l’offerta turistica del comprensorio.

Con tale struttura, infatti, in parte funzionante fin dagli anni Ottanta, si era già stabilito un collegamento con l’arcipelago eoliano, ma esisteva solo un braccio di sopraflutto piuttosto corto, mentre il sottoflutto era del tutto assente. Inoltre, il bacino portuale si presentava alquanto insabbiato. Finalmente, però, dopo alcuni decenni e varie traversie, il molo di sopraflutto giunse a termine e i fondali dragati, ma non si era ancora alla completa messa in sicurezza perché mancavano il molo di sottoflutto e le opere interne.

Sant'Agata di Militello

Infatti, come spesso avviene per i porti siciliani, nel corso degli anni, non sono mancati né intoppi burocratici né difficoltà di vario tipo. Si pensi che i primi progetti per la realizzazione del porto risalivano ai lontani anni ’70.

Nel 2019, mancavano ancora 50 metri per il completamento del molo di sopraflutto e 610 metri per quello di sottoflutto. La data fissata in contratto per il completamento dei lavori era quella del 31 dicembre dello stesso anno e il collaudo delle opere si doveva effettuare non oltre sei mesi dall’ultimazione, ma i tempi non furono rispettati. Finalmente, però, i lavori ripresero e lo scorso mese di marzo (2022), entrambi i moli, sopraflutto e sottoflutto, risultavano ultimati, ma non si è ancora scritta la parola fine perché mancano tuttora parecchie opere interne.

Anche per il porto di Sant’Agata, come già per altri porti dell’isola, possiamo dire che una strega cattiva sembra aleggiare per rendere più complesso un iter che lo è già di sua natura.

Ad esempio, lo scorso mese di agosto, è scaduto il termine dell’ultima proroga per completare le opere restanti. Alla riunione, svoltasi alla presenza del RUP Basilio Sanseverino, dei rappresentanti della ditta appaltatrice (la AMEC), del sindaco Bruno Mancuso, del funzionario del dipartimento regionale infrastrutture ingegner Giancarlo Teresi e del direttore dei lavori Giuseppe Ferraloro, il sindaco ha ribadito la possibilità di rescindere il contratto per inadempienze. La Amec, infatti, era già stata diffidata lo scorso giugno ma i rappresentanti della ditta, dal canto loro, hanno ricordato quanto già evidenziato precedentemente in una nota con la quale avevano chiesto una proroga, in regime di consegna parziale dei lavori. La Amec, infatti, sostiene che a rallentare l’esecuzione dei lavori avrebbe contribuito la mancata consegna di alcune aree, come quelle relative ad alcuni espropri sul torrente Alessi e quelle del bacino portuale, che avrebbe causato il differimento delle operazioni di dragaggio.

Perciò, al fine di sbloccare la situazione occorre, ora, la presentazione di un nuovo cronoprogramma, la riduzione del tetto per liquidare gli stati di avanzamento lavori e la disponibilità dell’azienda a incrementare mezzi e personale in cantiere. Disponibilità per la verità già mostrata dall’impresa in più occasioni ma che di fatto non si è ancora tradotta in un concreto recupero del tempo perduto.

Nella sostanza, dunque, un rinvio del tavolo tecnico che potrebbe, però, non bastare a trovare soluzioni per colmare celermente i notevoli ritardi accumulati nell’esecuzione dei lavori.
Nonostante tutto, però, è giunta anche una notizia positiva: Sant’Agata di Militello intende diventare un esempio di lotta all’inquinamento marino. Il suo porto, infatti, è stato individuato nell’ambito della Missione dell’Unione Europea dedicata al risanamento di mari e oceani per la predisposizione di soluzioni che favoriscano la tutela e il ripristino degli ecosistemi e la biodiversità marina. Oltre all’attuazione di misure finalizzate al risparmio e all’efficientamento energetico, potranno così essere previsti mini impianti eolici e sistemi di recupero dei rifiuti.

Insomma, un’idea di porto green, accolta con entusiasmo dal sindaco Bruno Mancuso che ha, infatti, ricevuto proprio di recente la visita della dottoressa Elisabetta Balzi, capo dell’unità mari e oceani della Direzione generale della Ricerca e dell’innovazione della Commissione Europea, accompagnata dall’ingegnere Giancarlo Teresi, dirigente del servizio infrastrutture marittime e portuali della Regione siciliana. In questa occasione, il sindaco ha detto anche che “Riguardo i lavori in corso ci sono segnali di un’evidente accelerazione e monitoriamo quotidianamente l’andamento del cantiere, fiduciosi nel rispetto dell’impegno assunto dall’impresa. Con gli uffici della Regione siciliana, general contractor e finanziatore dell’opera, c’è un contatto costante e la massima collaborazione per accelerare al massimo verso la conclusione dei lavori”.

La struttura portuale prevede l’attività di trasporto passeggeri, la zona pescherecci, quella commerciale e quella per i diportisti.
Sulla banchina di riva si prevedono i servizi a corredo dell’attività nautica, un’officina da diporto, gli edifici per le attività commerciali di settore, un punto ristoro e la biglietteria aliscafi.
Si prevedono 900 posti barca e 50 dedicati specificamente ai pescherecci. Finora, però, a entrare in funzione in via definitiva è stata solo la nuova palazzina della Capitaneria. Un porto del genere in attività è senza pari per la valorizzazione sia dell’economia locale sia del territorio in genere. Va pure detto che non ne soffrirà la balneazione perché non mancano sia un bel tratto di spiaggia sul lungomare, che resterà libero, sia altri chilometri di arenile disponibili da ambedue le parti della cittadina.

In una prospettiva di sviluppo turistico della località si è di recente pensato che alcune opere di raccordo estetico, fra lungomare e porto, potessero impreziosirne maggiormente la bellezza perché la grande realtà sul mare, che integra la città di Sant’Agata con il suo porto, lo merita. Inoltre, all’interno del bacino portuale, saranno presenti delle novità rispetto al progetto iniziale. Soprattutto una struttura a “U” che comprende il molo di sottoflutto (braccio a Est come risulta dal rendering), allargato per garantirne la percorribilità, e un braccio interno che ospiterà un lungo edificio con più finalità. La vasca più grande, aperta verso l’esterno, ospiterà, invece, le imbarcazioni più grandi oltre al naviglio commerciale: piccole navi per passeggeri e per crociere di lusso.

“Un’opera che integra la città di Sant’Agata con il suo porto ed i fruitori tutti” ha dichiarato il direttore dei lavori, ingegnere Tuccio D’Urso. “Grande importanza nella futura piena operatività del porto avranno i collegamenti, dunque non solo l’asse viario con lo svincolo autostradale, ma anche l’ipotesi di realizzare una fermata lungo la linea ferroviaria proprio in corrispondenza col porto, a poche centinaia di metri, in modo da agevolarne la fruizione”.

Oltre alle opere interne ancora da definire, rimane la questione della gestione, che andrà a gara.

Occorre, infatti, coinvolgere i privati perché, dopo la messa in sicurezza, vengano posizionati i pontili galleggianti e forniti i relativi strumenti di utilizzo.