di Lydia Gaziano Scargiali

Lo scalo di Malfa, chiamato Galera, posto a Nord dell’isola di Salina, guarda verso le isole di Panarea e di Stromboli.

Raggiungibili sia da Napoli sia da Milazzo mediante traghetti, le Eolie sono dotate di vari ancoraggi, ma nel periodo estivo può risultare arduo trovare dove ormeggiare. Una nuova struttura portuale, comoda ed efficiente anche per grandi yacht, come quella di cui si sta dotando Malfa, risulterà quindi di grande supporto per il turismo nautico dell’intero arcipelago.

Salina, tra le Eolie, è la seconda per estensione e popolazione, dopo Lipari. È divisa in tre comuni: Santa Marina Salina, Malfa e Leni. Formata da sei antichi vulcani, possiede il primo e terzo rilievo più alti dell’arcipelago: il monte Fossa delle Felci, di quasi 1000 metri, e il monte dei Porri, di 860, che conservano la tipica forma conica. I greci li chiamavano Didỳmē, che vuol dire gemello, perché sorgono l’uno accanto all’altro, appaiati.

L’attuale nome di Salina deriva, invece, da un laghetto presente nella frazione di Lingua del Comune di S. Marina, dal quale si estraeva il sale. Fertile e ricca di acqua, l’isola è diventata famosa per la Malvasia, ottenuta dalla coltivazione delle viti. Sia pure dopo alterne vicende, oggi tale coltura è ripresa con successo.

I lavori del porto sono ora a buon punto. La variante di progetto, che era stata presentata in Commissione Lavori Pubblici, è stata approvata. Riguardava il prolungamento della diga foranea, resosi necessario per dare maggiore protezione al bacino e renderlo fruibile in tutte le stagioni dell’anno.

Ciò ha permesso la prosecuzione delle opere e il posizionamento dei cassoni per il prolungamento della diga di sopraflutto, cui seguirà la posa della mantellata.

Inoltre, tale opera renderà il porto più capiente e in grado di accogliere scafi fino a 21 metri, con circa 20 posti per yacht da 18 a 20 metri, per un totale complessivo di circa 90 imbarcazioni di varie dimensioni, dai 6 ai 12 metri. Per la consegna dei lavori, però, bisognerà attendere ancora un altro anno e solo nell’estate del 2024 il porto dovrebbe essere fruibile.

Il progetto e la direzione dei lavori sono della Sigma Ingegneria di Palermo. Un grande merito, per la realizzazione di questa struttura fondamentale per lo sviluppo del turismo, non solo dell’arcipelago eoliano, ma anche della Sicilia, va alla tenacia del sindaco di Malfa, Clara Rametta, che ha affrontato e superato nel corso degli anni le tante vicissitudini per portare “in porto” un’opera complessa e di non facile realizzazione. Oggi, però, il grosso è stato fatto e i prossimi mesi potrebbero essere quelli decisivi per girare l’ultima boa.