di Corrado Ricci

Il porticciolo ‘Alberto De Benedetti’ dell’Assonautica provinciale della Spezia alza l’asticella della qualità dell’offerta ai diportisti stanziali (600 soci) e in transito (60 posti barca a disposizione fino a 14 metri di lunghezza) su pontili galleggianti, centrando l’ambito riconoscimento dei Blue Marina Award che premiano l’impegno nel perseguire quattro obiettivi chiave: innovazione, sostenibilità, accoglienza e sicurezza. Sono questi, come è noto, i requisiti posti a riferimento del ‘marchio’ ideato da Walter Vassallo per qualificare – con la benedizione di Felix Leineman, capo della Blue Economy della Commissione Europea, che invita all’estensione del format a tutto il Mediterraneo europeo – il posizionamento dell’Italia nel comparto del turismo nautico.

Tutto ciò avviene con la garanzia data dal vaglio tecnico del RINA nel quadro della ‘chiamata’ all’eccellenza che muove l’iniziativa promossa e sostenuta da Assonautica Italiana e Assonat (Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistico): 33 i Blue Marine Award attributi tra marina, porti turistici e approdi turistici, dopo le ispezioni innescate dalle 100 domande presentate nella seconda edizione, il triplo rispetto alla prima. Dalla fine di ottobre il vessillo identificativo sventola nel marina in fregio al centro storico della Spezia per l’orgoglio del presidente Pier Gino Scardigli, del direttore Romolo Busticchi e del consiglio direttivo a premio delle fatiche.

Ne ha parlato in occasione di un evento organizzato presso il porticciolo ‘Alberto De Benedetti’, davanti ad autorità e operatori, lo stesso Vassallo evidenziando l’effetto passepartout tra il mare e i territori, che porta valore e funge da volano con il tessuto socio-economico del territorio. Nella struttura spezzina, non solo servizi tecnici apprezzati dall’utenza, ormeggi a misura di diversamente abili ma anche valorizzazione della funzione culturale di Assonautica e del ruolo-cerniera del porto per far conoscere il territorio e generare benefici immediati e di prospettiva: linfa economica per lo stesso, soddisfazione dei diportisti in transito oggetto di servizi mirati.

Quali? Dossier-bussola per muoversi in città, prodotti tipici in banchina (previa prenotazione sulla rotta di arrivo), trasferimenti nell’entroterra per degustazioni e cene. “Vogliamo consolidare la funzione di biglietto da visita per il territorio e la rete delle collaborazioni per qualificare la mission sociale di Assonautica: promuovere la cultura del mare e lo spirito solidaristico fra la sua gente, far leva sui valori identitari della tradizione marittima; intendiamo dare valore esperienziale alla vacanza nautica da parte di chi arriva da fuori e alla stessa crescita culturale dei soci” ha spiegato Busticchi indicando nell’associazione degli Amici dell’isola del Tino la sinergia-pilota aperta ai nuovi orizzonti: “Porteremo l’isola del Tino in banchina…” ha detto la presidente Elisabetta Cesari impegnata a supportare, e stimolare, il nuovo corso delle visite contingentate alla perla del golfo dei poeti, off limits per le funzioni militari svolte (dalla gestione del faro agli addestramenti degli Incursori).

La conoscenza dei tesori ambientali, archeologici e religiosi dell’isola passerà così prossimamente da Assonautica, sotto la stella del santo marinaio Venerio, patrono del golfo e dei faristi, vissuto nel ‘600: un esempio di solidarietà per i naviganti con le sue premure di accendere, nelle notti di luna nera, fuochi sulla sommità dell’isola per segnalarla. Davanti alla chiesetta che lo ricorda, il primo ottobre scorso è avvenuta la benedizione delle barche partecipante a Marelibera, il raduno della vela solidale organizzato dell’Associazione La Nave di Carta. Questa, in occasione del conferimento del BMA, ha consegnato ad Assonautica una targa ricordo per l’assist logistico dato alla manifestazione a cui hanno partecipato 70 barche con equipaggi inclusivi.