LA GARANZIA LEGALE DI CONFORMITÀ APPLICATA AL MONDO DEL DIPORTO – DECIMA PARTE

In questa occasione analizziamo che cosa prevede il portale del Ministero dello Sviluppo Economico per quanto riguarda la risoluzione delle controversie dei consumatori e in che cosa consistono le procedure ADR.

ADR è l’acronimo di “Alternative Dispute Resolution”, termine inglese che sta a indicare la “risoluzione alternativa delle controversie”. Si tratta di procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie conformi ai requisiti di cui al Titolo II-bis del Codice del Consumo (art. 141, comma 1, lett. g). La materia è disciplinata agli artt. 141-141 decies del Codice del Consumo. Le procedure ADR sono state introdotte nell’ordinamento italiano con decreto legislativo 6 agosto 2015, n. 130 che ha recepito la direttiva 2013/11/UE, sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori.

Si tratta di procedure volontarie che si attivano su impulso del consumatore, il quale sarà parte attrice del procedimento. Si tratta di procedure veloci che devono concludersi entro il termine di 90 giorni dalla data del ricevimento del fascicolo completo della domanda da parte dell’organismo ADR; in caso di controversie particolarmente complesse, l’organismo ADR può, a sua discrezione, prorogare il termine fino a un massimo di 90 giorni; le parti devono essere informate di tale proroga e del nuovo termine di conclusione della procedura (art. 141-quater, comma 3, lett. e).

Si tratta di procedure gratuite o sottoposte a “costi meramente simbolici” per il consumatore (art. 141 quater, comma 3, lett. c). Si tenga presente che nell’ambito delle procedure ADR, le parti non hanno l’obbligo di assistenza legale. Si tratta di procedure efficienti: l’organismo ADR deve poter disporre di persone fisiche incaricate della risoluzione delle controversie in possesso di requisiti previsti dall’art.141-bis, comma 4, lett. a), del Codice del consumo.

In capo agli organismi ADR sono previsti obblighi di trasparenza, imparzialità ed equità nei confronti delle parti del procedimento e dei consumatori in generale: in particolare, gli organismi ADR, attraverso le relazioni annuali, devono informare il “pubblico” circa le modalità della procedura, i tipi di controversie, le norme che regolano la presentazione dei reclami, i criteri che guidano l’adozione delle decisioni ecc. (art. 141-quater, comma 2).

La qualità della procedura è garantita dal rispetto della normativa ADR consumo contenuta nella direttiva 2013/11 (UE) e dall’attività di monitoraggio sull’attività degli organismi iscritti svolta dalla rispettiva autorità competente: in particolare, l’iscrizione nell’elenco gestito dall’autorità competente fornisce agli organismi ADR iscritti una certificazione di qualità, tanto da dar loro una visibilità a livello europeo attraverso la possibilità di registrazione sulla piattaforma ODR. Il ricorso ad una procedura ADR non pregiudica la possibilità, per il consumatore e il professionista, di adire l’autorità giudiziaria (art. 141, comma 10). A prescindere dall’esito della procedura ADR, il consumatore conserva il diritto fondamentale di adire l’autorità giudiziaria competente.

Gli organismi ADR sono definiti come “qualsiasi organismo, a prescindere dalla sua denominazione, istituito su base permanente, che offre la risoluzione di una controversia attraverso una procedura ADR ed è iscritto nell’elenco istituito presso l’autorità competente” (art. 141, comma 1, lett. h). Gli obblighi, le facoltà ed i requisiti degli organismi ADR sono disciplinati all’art. 141-bis del Codice del Consumo.

Ai fini dell’iscrizione all’elenco istituito presso le autorità competenti, gli organismi ADR devono trasmettere una serie di informazioni alle autorità competenti ai sensi dell’art. 141-novies. Le procedure d’iscrizione e verifica del rispetto dei requisiti di stabilità, efficienza, imparzialità e tendenziale non onerosità del servizio per il consumatore, sono disciplinate da ciascuna autorità competente (art. 141-decies).