Suzuki DF350A: La scelta degli Esperti di Nautica Editrice il 27 Giu 2018 Suzuki DF350A oltre 2500 unità vendute in pochi mesi. Aumento della produzione del 28{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} 100 unità vendute in Italia dall’introduzione sul mercato Nuovo stabilimento a Kosai, in Giappone Un commento dagli esperti del settore sul DF350A. La parola a Capelli, Formenti, Ranieri e Aiello Suzuki DF350A: oltre 2.500 unità vendute in pochi mesi, oltre 100 delle quali sono arrivate in Italia. Un successo globale al quale il costruttore giapponese ha subito risposto, spostando l’intera produzione dei suoi motori fuoribordo nei nuovi stabilimenti di Kosai, in Giappone, una delle fabbriche più efficienti anche sotto il profilo ambientale, che consentirà di ridurre le emissioni totali di CO2 del 18{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}. Al fine di soddisfare la domanda globale del DF350A, la produzione aumenterà del 28{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}. Il DF350A è il più potente fuoribordo Suzuki attualmente sul mercato, il top di gamma, e di questa esprime pienamente l’essenza: tecnologico, concept innovativo, meccanica all’avanguardia, design unico e gestione user friendly. È un fuoribordo che ha portato tante novità e altrettanti miglioramenti delle performance complessive, e per questo ha meritato immediatamente il successo sul mercato e l’ottavo Innovation Award dall’NMMA (National Marine Manufacturers Association). Per avvalorare le peculiarità del DF350A abbiamo raccolto i commenti di chi ha provato questo motore e che del mercato delle barche e dei gommoni è protagonista: Umberto Capelli, del Cantiere Capelli; Piero Formenti, del cantiere ZAR Formenti; Salvatore Ranieri, del cantiere Ranieri International; Teo Aiello, del cantiere Nuova Jolly; Una degna rappresentanza del meglio della nautica made in Italy: persone che conoscono esattamente le caratteristiche di tutto ciò che offre il mercato, perché hanno provato ogni singolo fuoribordo installato sulle imbarcazioni dei loro Clienti e soprattutto perché, oltre ad essere imprenditori, sono marinai per passione, che utilizzano intensamente le loro unità. “Qual è la caratteristica del nuovo Suzuki che mi ha impressionato di più? La coppia del DF350A, quella che consente al motore di spingere sin dai bassi regimi e garantire sempre accelerazioni entusiasmanti!” così si è espresso Umberto Capelli dopo aver provato il nuovo fuoribordo del costruttore giapponese, un poderoso 4.4 L, V6 che proprio nella sua generosa cilindrata e nella sua architettura trova, in parte, risposta tecnica a tale “sensazione”. Come altri modelli della gamma, anche il DF350A porta in dote il sistema Variable Valve Timing (VVT, la distribuzione a variazione continua delle valvole d’aspirazione) grazie al quale l’unità termica dispone di una coppia maggiore, notevole anche a regimi medio-bassi, da cui consegue un notevole miglioramento dell’accelerazione. La funzione VVT è utilizzata per variare la tempistica dell’alzata delle valvole d’aspirazione, consentendo di anticiparne l’apertura prima che le valvole di scarico siano completamente chiuse, creando così una temporanea sovrapposizione in cui entrambi i set di valvole restano aperti. Con il VVT tale momento può essere aumentato o diminuito, modificando il tempo di aspirazione e creando così un timing ottimale anche ai regimi medio/bassi. A mettere in risalto la coppia potente, per favorire accelerazione rapida e al contempo grande velocità di punta del DF350A, contribuisce anche il rapporto di riduzione a due stadi di cui è dotato il fuoribordo, che fornisce un rapporto di riduzione elevato (2,29:1) per sfruttare al meglio le doti del motore. Anche da ciò un’accelerazione rapida e al contempo una grande velocità di punta. “L’apporto della doppia elica controrotante – Suzuki Dual Prop System – sul DF350A, si sente ed è un elemento che fa la differenza”. Questo il commento di Piero Formenti “Il sistema dà grande “grip” in partenza e poi non genera spin come accade con i fuoribordo monoelica, per cui è più facile mantenere la rotta quando l’installazione è monomotore. L’ho provato anche in retromarcia e anche lì si sente che la precisione e la reattività sono diverse… Nel complesso mi ha davvero colpito” Nessun altro motore sul mercato ha il piede con la doppia elica, nessun altro fuoribordo può fornire queste sensazioni e performance. Lo sviluppo del Suzuki Dual Prop System ha portato il reparto di progettazione & sviluppo di Suzuki Marine, forte di oltre 50 anni di esperienza, a rivedere completamente forma e contenuto del piede, cioè della parte immersa del fuoribordo. Gli ingranaggi e la scatola del cambio in esso contenuti, sono stati minimizzati per consentire una sua forma più idrodinamica, che genera un flusso d’acqua meno disturbato alle due eliche. Queste ultime sono nate dopo una serie di lunghissimi test di simulazione CFD (fluodinamica computazionale) e in acqua, in accoppiamento con il nuovo cambio, e hanno dimensioni e profili studiati per sfruttare pienamente le caratteristiche della doppia elica. “Due cose vorrei soprattutto sottolineare: le prestazioni e i consumi del DF350A. Il fuoribordo ha grinta da vendere a tutti i regimi, le prestazioni sono sportive ma a queste corrispondono consumi molto contenuti.” A parlare è Salvatore Ranieri, che subito dopo aggiunge:“questo motore ben si adatta alle imbarcazioni e ai gommoni che si trovano al top delle nostre gamme e lo stiamo installando dietro richiesta anche dei nostri Clienti” Se parliamo di prestazioni sportive, la grinta del DF350A sta nella sua meccanica e nella raffinata elettronica che ne sovraintende il funzionamento. Per ottenere la potenza di 80 HP/litro dall’unità termica V6 da 4.4 litri, è stato aumentato il rapporto di compressione portandolo a 12.0:1, il valore più alto mai ottenuto in un fuoribordo di serie. Ciò è stato possibile lavorando su diversi aspetti del motore, primo fra tutti quello dell’aspirazione. Per poter sfruttare i benefici del rapporto di compressione elevato è stato infatti creato un efficace sistema di filtraggio dell’aria immessa dalla calandra e poi trasferita attraverso condotti fino al collettore d’aspirazione. Il Dual Louver System e il Direct Intake System di Suzuki non solo riescono a togliere ogni forma di spray d’acqua dall’aspirazione, ma attraverso i condotti portano ad abbassare la temperatura dell’aria, rendendola più densa e migliorandone le doti come comburente. Suzuki ha pure affrontato e risolto i problemi legati al carburante e al suo utilizzo. Il combustibile iniettato nei cilindri del Suzuki DF350A, infatti, vaporizza ma ha anche il compito di raffreddare il cilindro. Questo è un aspetto importante per ridurre al minimo il battito in testa, ma per ottenere la massima efficienza è necessario iniettare il 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} della benzina in un preciso istante e con determinato angolo nella camera di combustione. Per raggiungere lo scopo Suzuki ha sviluppato un sistema d’immissione del carburante ancora più preciso e puntuale, basato sulla tecnologia a doppio iniettore. Utilizzando due iniettori più piccoli in luogo dei tradizionali, si arriva a raggiungere la precisione necessaria, oltre che ottenere una migliore vaporizzazione. In questo modo Suzuki è riuscita ad aumentare la potenza del motore del 3{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} senza generare fenomeni di “knocking”. Ranieri ha poi citato i consumi contenuti del Suzuki DF350A. Questi sono dovuti soprattutto al Suzuki Lean Burn System ovvero al sistema a combustione magra di cui sono dotati tutti i fuoribordo Suzuki a partire dal 9.9 cv. Basato su una sofisticata e al contempo affidabile elettronica, che misura istante per istante una serie di parametri legati al funzionamento del motore, quali il carico cui è sottoposto o l’apertura del gas, e i dati ambientali, il sistema è in grado di calcolare in anticipo e con straordinaria precisione quanta benzina deve essere immessa dal sistema di iniezione all’interno delle camere di combustione, rispetto alla quantità di aria necessaria affinché la combustione stessa risulti quanto più efficiente, ottimizzata. Teo Aiello, dopo aver anche lui evidenziato le qualità prestazionali del Suzuki DF350A, si è soffermato sulla facilità d’uso, sul sound del motore e sulla sua estetica. “Ci sono diverse fiche tecniche interessanti, che rendono il motore subito familiare, facile da gestire in navigazione grazie alla manetta elettronica precisa e alle informazioni fornite dal display in console di guida, chiare ed efficaci. Mi è piaciuto anche il sound – ha continuato Aiello – appena percettibile al minimo, poi grintoso quando esprime tutti i cavalli che ha. E poi credo che anche l’estetica, la ricercatezza del design, possa essere una componente in più per sceglierlo” Il display di cui parla Aiello è un multifunzione denominato MFG con schermo da 3,5 pollici, un chiaro e facilmente comprensibile interfaccia fra il motore e chi si trova al timone, ma anche un sistema grazie al quale Suzuki, attraverso la propria rete di assistenza, riesce a rimanere sempre vicino all’utente. Oltre a informare di continuo su consumi, istantanei e medi, sulla velocità, istantanea e media, sulla durata della navigazione, la distanza percorsa, le ore di moto, voltaggio, temperatura dell’acqua di raffreddamento, riserva carburante ecc., proprio attraverso lo schermo il motore può essere messo in comunicazione con la rete Suzuki. Basterà scaricare l’applicazione SDSM (Suzuki Diagnostic System Mobile) e un qualsiasi smartphone potrà leggere il codice QR generato dalla centralina elettronica del motore sullo strumento in plancia, inviandolo poi in officina. Da quel codice i tecnici potranno desumere lo stato di salute del motore, eventuali anomalie, oltre all’anagrafica e al calendario col quale si sono cambiati olio, candele ecc. Il Suzuki Precision Control di cui è dotato il Suzuki DF350A, è un altro sistema elettronico mutuato dall’automotive. Basato sulla tecnologia “drive by wire” sostituisce di fatto la giunzione con cavi meccanici fra manette e motore, in luogo dei quali sono installati dei semplici fili elettrici. Così le manette che regolano velocità e cambio, dialogano col motore attraverso impulsi, un modo più preciso, fluido di gestire il motore in navigazione, contribuendo a migliorare anche i consumi. Se parliamo di piacere di stare al timone, viene naturale ricordare che il DF350A, come gli altri Suzuki dotati di drive by wire, dal 150 HP in su, possono essere anche richiesti con il sistema di governo con joystick. Eccezionale in manovra nelle acque ristrette, perché rende semplici anche le cose apparentemente al limite dell’impossibile, come la traslazione della barca rispetto al proprio asse longitudinale, e assolutamente piacevole, preciso e sicuro anche quando si timona in velocità. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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