Per millenni, rotte migratorie guidate dall’istinto della riproduzione hanno consentito all’uomo di intercettare il cammino dei grandi banchi di tonni calando barriere di rete. Ben poche delle antiche tonnare fisse sono però sopravvissute, nonostante si tratti di un sistema perfettamente ecosostenibile. All’epoca degli antichi Romani l’età media dell’uomo era di circa trent’anni, quella dei tonni superava facilmente i cinquanta. Oggi l’Homo sapiens campa abitualmente quasi il triplo, la donna (forse perché più sapiens) ancora di più, l’età media dei tonni del Mediterraneo è invece drasticamente calata, e forse in futuro potrebbe calare ancora di più fino a raggiungere “ground zero”, ovvero l’estinzione. Ricorderemo allora i tonnosauri immortalati nelle mitiche immagini degli anni ’70 e ’80, quelli impressi nella memoria dei vecchi pescatori, sia professionali sia sportivi.
Vaso greco
Le tonnare fisse hanno una lunga storia. Qui sopra un vaso greco del IV sec. a.C. che mostra un momento di commercio del tonno.
Ma se è vero che quando fra pescatori ricreativi si parla di tonni e di pesca professionale è come nominare Satana, e viceversa, se quando si parla di tonnare volanti o di gabbie d’ingrasso è come citare la fonte di un disastro ambientale, è però anche vero che occorre fare una distinzione. E non una distinzione sottile o parziale, ma una distinzione profonda come il mare, perché gabbie d’ingrasso a parte, tonnare sono le volanti con tutto il loro carico di responsabilità, e tonnare sono gli impianti fissi che per secoli - in realtà per millenni - hanno pescato senza arrecare alcun danno agli stock ittici, creando una civiltà del tonno che ha lasciato una scia di cultura e di preziose tradizioni.

Scarica Nautica Digital

Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati.