In gara la cultura del mare

“Mediterraneo”, “Cosa mi dice il mare”, “Storia del mare”, “Venezia”, “Le lacrime dei pesci non si vedono”, “Luci sul mare”, “Barche a vela”. E poi “30 ore in una zattera”, “Senza pietà”.

Sono i titoli dei libri e degli articoli vincitori della 14a edizione del premio giornalistico-letterario intitolato a Carlo Marincovich – giornalista che per quasi cinquanta anni ha scritto di mare, regate e motori – che viene assegnato a coloro i quali, attraverso le loro opere, contribuiscono alla diffusione della cultura del mare in Italia.

Libri e articoli che da ormai 14 anni esprimono il meglio della produzione culturale riguardante il mare in tutte le sue sfaccettature, i cui autori sono premiati in modo originale, quanto significativo, con la consegna dei cosiddetti “cimeli”. Perciò, come da tradizione, nel corso della cerimonia svoltasi lo scorso 13 aprile presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare a Roma, i vincitori hanno ricevuto oggetti donati da navigatori e atleti, cantieri nautici e yacht club, armatori e collezionisti.

Premio Mariconvich
I premiati della XIV edizione del Premio Marincovich.

Oggetti che parlano di mare: parti e componenti di imbarcazioni che hanno fatto la storia e la cronaca moderna del design e dell’andar per mare. Per dare un’idea, quest’anno tra i premi c’era una bitta della mitica Azzurra – donata dal Reale Circolo Tevere Remo – la prima barca italiana a partecipare nel 1983 a Newport all’America’s Cup realizzando un risultato di tutto rispetto, così come una “caviglia” dell’Amerigo Vespucci.

Ma c’era anche un dipinto ad acquerello del pittore Antonio Falco, raffigurante un ameno paesaggio marino, donato dalla Lega Navale Italiana che, in precedenza, lo esponeva nella stanza del presidente nazionale nell’allora prestigiosa sede di Roma, nei pressi del Quirinale. Oppure un componente meccanico del daggerboard rake control system di un AC 72 donato da Luna Rossa: un “oggetto misterioso” parte del sistema di movimentazione del foil del catamarano che ha gareggiato durante la 34a America’s Cup che si è svolta a San Francisco nell’estate del 2013.

Il nostro Nico Caponetto ritira il suo “cimelio” dalle mani di Alessandro Maria Rinaldi del Circolo Canottieri Aniene: la bitta di “Toi e Moi”, I classificato nella divisione Costal Race della Lunga Bolina 2023 e del Campionato Invernale Yacht Club di Cala Galera.

Per la fase finale dell’edizione di quest’anno sono state selezionate quasi cinquanta opere, tra cui dieci romanzi, dieci saggi e tre manuali per la sezione junior a cui si aggiungono 10 articoli per le sezioni Cultura del mare e Navigazione. Nelle pagine che seguono elenchiamo i vincitori, i relativi libri e le motivazioni dei giudici.

L’articolo del nostro Nico Caponetto vincitore della sezione giornalistica “navigazione”.

Per quanto riguarda invece i due articoli premiati, nella sezione “cultura del mare” al primo posto si è classificato Claudio Rizza con “Senza alcuna pietà”, pubblicato sulla Rivista Marittima: un articolo nel quale l’autore, a valle di una ricerca storica e documentale estremamente approfondita, offre una panoramica dello spionaggio nei messaggi criptati durante la II Guerra Mondiale e, in particolare, sulla macchina Enigma e il ruolo di Ian Fleming, l’inventore dell’agente 007.

Dulcis in fundo, nella sezione “navigazione” al primo posto si è classificato il nostro Nico Caponetto con “Sopravvivenza: 30 ore in una zattera”, pubblicato su Nautica 717 del gennaio 2022. “Un buon esempio – si legge nelle motivazioni del designer Sergio Abrami – di come la stampa specializzata possa contribuire seriamente alla cultura del mare, trattando argomenti seri, dove anche il solo divulgare problematiche legate alla sicurezza in mare può già essere di aiuto al diportista.”
Andrea Mancini