Di questo popolo - che non era un vero e proprio popolo - sappiamo ancora poco, ma quel poco ci parla di grandi marinai e di importanti colonizzatori. E di barche costruite in modo del tutto originale.

Erano alti, biondi, muscolosi, guerrieri forti e implacabili, con lunghi capelli al vento, barbe rossicce e occhi infuocati. Brandivano spade enormi, indossavano rozze pelli di animali, elmi dalle lunghe corna, bevevano nei teschi dei loro nemici e si lavavano (una volta alla settimana ) con una specie di sapone che ricavavano impastando cenere e grasso animale.

Ma soprattutto erano feroci, ruggivano come belve, ed erano pronti a mangiarsi bambini, pecore, somari e chiunque incontrassero sul loro cammino: li chiamavano Vichinghi. Fra il VII e XI secolo terrorizzarono mezza Europa. O forse no? Non sarà che la leggenda come palcoscenico di creatività abbia condito un po’ troppo la realtà? Non sarà che nei racconti di chi li aveva incontrati la fantasia abbia lavorato un po’ troppo? Forse anche sì o, come spesso capita, diciamo che il giusto sta nel mezzo.

Dunque, senza smontare la pittoresca immagine di questi pirati del profondo Nord, cerchiamo di capire meglio chi erano questi figli del freddo, non trascurando che vissero in un’epoca di grandi suggestioni, dove spesso diavoli e streghe, draghi e lupi mannari erano di casa, ed è quindi probabile che a dipingere questa gente in modo tanto spaventevole sia stata in primis la fantasia dei monaci dei tanti monasteri, vittime rituali delle incursioni vichinghe.

Vichinghi
Un antico elmo vichingo del X secolo

Una storia importante

L’origine dei Vichinghi è piuttosto incerta, così come il loro nome che ha dato adito a numerose interpretazioni. Quel che è certo, invece, è che...

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