Puniti dall’evoluzione, pur avendo capacità sensoriali assai simili alle nostre, i pesci sembrano relegati a un mondo primitivo e poco sviluppato. Ma è davvero così? Se l’uomo discende dai pesci, come afferma la scienza di cui non abbiamo ragione di dubitare, sarebbe interessante capire come lui, cioè noi, in poche centinaia di migliaia di anni sia riuscito a sviluppare un cervello che lo ha portato sulla luna, mentre i pesci, in varie centinaia di milioni di anni, di progressi ne abbiano fatti pochini. Il tema è indubbiamente interessante ma, in carenza di spazio e di competenze specifiche, già limitarci a indagare sul cervello dei pesci può comunque offrire diversi spunti di riflessione, anche perché il cervello è l’hardware che fornisce a loro come a noi il software per sopravvivere o, mettendola più semplicemente, è l’organo che attraverso i cinque sensi governa il comportamento degli esseri viventi. Nel caso dei pesci poi, come vedremo, i sensi sono addirittura sei, il che non ha loro impedito di subire da parte dell’uomo una pesante decimazione, esasperazione di quella inesorabile legge di natura per la quale “pesce grosso mangia pesce piccolo”.

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