di Paolo Bembo

Che sia una delle più belle e affascinanti città del mondo è cosa nota, tanto che chi la visita una prima volta finisce per tornarci ad ogni occasione. Per chi ama la cultura della navigazione, un motivo in più è costituito dai suoi due musei marinari.

Sono stato diverse volte ad Istanbul e, di tanto in tanto, non riuscendo a resistere al richiamo di questa città, crocevia di culture tra oriente e occidente, depositaria di tanta ma veramente tanta storia, non posso fare a meno di tornarvi; essa è porto, è mercato, è museo a cielo aperto, è laboratorio sociale e qui, nonostante i contrasti e le differenze culturali, un po’ mi sento a casa. Detto dal discendente di uno dei comandanti di una galera veneziana che partecipò alla battaglia di Lepanto… è un’affermazione forte, ma tant’è: Istanbul riesce a fare quest’effetto; essa ha la caratura di una grande capitale (anche se non lo è più da decenni, visto che Ataturk creò Ankara, come capitale, al centro del nuovo so di contatti di intelligence fra le nazioni più varie.

Istanbul
Rahmi M. Koç Museum - Uno scorcio del bacino con, sulla destra, il rimorchiatore a vapore olandese Rosalie, del 1783

A passeggio per il centro, si possono incontrare ragazze abbigliate all’ultima moda europea, che si muovono con la massima spigliatezza, e altre che calate in una tradizione secolare, sono tutte vestite di nero e, in pubblico, portano il velo. Ma per i lettori di Nautica è importante notare come questa sia anche - e in maniera notevole - da considerarsi città di mare. Oltre che esservi attivo un porto mercantile ed essere questa una meta ambita per le navi da crociera, sia sulla...

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