La navigazione green non è solo una moda del momento, ma piuttosto l’anteprima di un futuro ormai prossimo e una presa di coscienza per una nautica responsabile e rispettosa dell’ambiente. Non sarà facile uscirne fuori. Non tanto dal Covid, che prima o poi ci auguriamo sarà solo un ricordo, quanto dai problemi che affliggono il nostro pianeta, verso i quali sta crescendo una confortante consapevolezza, purtroppo però non ancora sufficiente a limitare i danni. Gli stessi cambiamenti climatici sono in parte figli di un’azione antropica difficilmente contrastabile, se non altro perché legata a quelle risorse di cui non possiamo fare a meno per far sopravvivere la nostra società iperindustriale.

Cosa si può fare allora?

La risposta, come diceva il vecchio Bob (Dylan per i più giovani) è nel vento, che in questo caso, peraltro, potrebbe diventare una parte in causa. Senza però anticipare l’argomento che tratteremo più avanti, vediamo che il quadro della situazione è tutt’altro che roseo: dai cambiamenti climatici al depauperamento della fauna terrestre e marina, dal buco dell’ozono all’invasione dei rifiuti - plastica in testa - e alle problematiche inquinanti di vario tipo, cui va anche aggiunto in finale un “inquinamento” umano di cui si parla poco.

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