La morchia, il batterio maledetto

Vive e prolifica nei serbatoi ed è capace di bloccare un motore. Ecco un caso reale, le soluzioni adottate e qualche consiglio per combattere il nemico che si annida nel gasolio.

Un caso di morchia nel motore

In navigazione improvvisamente il motore si ferma. Ritentiamo la messa in moto, gira per qualche secondo, poi di nuovo il silenzio.

Considerando che il diesel è un sistema di proulsione meccanica molto semplice, la prima ipotesi che avanziamo è la mancanza di afflusso di carburante. Effettivamente siamo partiti con tre quarti di serbatoio e ora siamo a circa metà. La possibilità che il rollio abbia messo in movimento la morchia e otturato i filtri è molto concreta.

Come agire se il motore è sporco di morchia

Il primo passo è quello di individuare il prefiltro e smontarlo. Pochi secondi e arriva la conferma: tracce di morchia sono evidentissime. Prima di sostituirlo però, verifichiamo che il problema sia confinato nel prefiltro. Mettiamo sotto il suo alloggiamento una bacinella e riapriamo il taglianafta installato nella cabina di poppa per lasciare affluire il carburante. Non ne esce nemmeno una goccia. Accidenti, il problema è più complesso. Dobbiamo risalire lungo il circuito cercando l’ostruzione.

Rolliamo fuori il fiocco per avere un po’ più di spinta e ci mettiamo al lavoro. Smontiamo quindi il tubo di uscita del carburante e verifichiamo che è pieno di gasolio. Soffiare non serve a nulla, l’intoppo è fra il tubo e l’ingresso al prefiltro. Lungo questo percorso, un punto critico è proprio la valvola del taglia nafta. La si smonta e al suo interno troviamo un blocco di morchia compatto che ostruisce completamente l’afflusso di gasolio. Con una punta di trapano rimuoviamo la sporcizia, laviamo con un po’ di gasolio la valvola, sostituiamo il prefiltro e rimontiamo tutto. Pochi secondi, un po’ di pressione sulla pompa AC per spurgare il circuito, e il motore riparte.

Il problema però non è risolto definitivamente e lo sappiamo: rollio e serbatoio pieno a metà rappresentano la miscela ideale per ricreare le condizioni di un nuovo blocco del motore. Fortunatamente l’aria è salita e la nostra velocità è buona. Le miglia restanti saranno tutte a vela e il motore sarà riacceso solo il giorno dopo, a poche miglia dall’imboccatura del porto di Ostia.

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Che cos’è la morchia

Questo nemico che si annida nei serbatoi è un vero e proprio batterio che ha bisogno di due elementi pricipali per vivere e prolificare: luce e acqua. Dalla prima ci si difende facilmente, più complicato combattere la seconda. La possibilità, infatti, che ci sia acqua nelle cisterne dei distributori in banchina è molto elevata. E una volta che imbarchiamo “gasolio bug”, ossia contaminato, si innesca un processo di proliferazione che può essere sconfitto solo attraverso una profonda pulizia. Esistono, è vero, additivi che combattono i batteri del gasolio, ma non sono risolutivi di una situazione ormai compromessa. L’unica vera prevenzione consiste in una bonifica sistematica, ogni tre anni almeno, del serbatoio attraverso una profonda pulizia e, possibilmente, di tutta la linea di alimentazione. Un intervento che può essere affidato a un meccanico oppure con un fai da te, utilizzando benzina per pulire le pareti e il fondo del serbatoio.

Normalmente, prima che la morchia occluda completamente l’accesso di carburante, si manifestano alcuni sintomi: calo dei giri, difficoltà di accensione, fumo nero. In questi casi, se non possiamo intervenire immediatamente, cerchiamo di tenere il serbatorio pieno e ridurre così la possibilità di mettere in movimento i sedimenti che andrebbero prima o poi a finire nel circuito di alimentazione.