Mi capita spesso di rilevare che la posizione in cui sono montate le luci di via delle barche a vela non è sempre la più pratica perché la rossa e la verde sono montate sul pulpito di prora, non di rado in modo singolare: infatti su ogni fanale si trova stampata una freccia, che deve essere montata parallela alla chiglia della barca, cioè esattamente per lungo.

Il pulpito ha un notevole angolo rispetto alla chiglia, perché è inclinato verso prora, e così anche i fanali che montati in questo modo, non mostrano la luce laterale, come prescritto. Ne risulta un settore oscurato laterale tra la luce rossa o la verde e la luce bianca di coronamento per cui, navigando di notte, un’altra barca che venga da dritta o da sinistra secondo una rotta convergente, rischia di non vedere esattamente la vostra barca.

E’ facile eliminare il problema montando una zeppa di legno, più larga a prora, tra la basetta laterale al pulpito e quella del fanale. Purtroppo queste basette molte volte sono saldate al pulpito, ed è questo il motivo per cui, senza dover dissaldare e risaldare il tutto, si può soltanto smontare la luce, rimontandola su una zeppa di legno.
Un’ottima posizione per montare le luci è quella di collocare una luce tricolore in testa d’albero: vi vedranno molto più da lontano, ma in compenso se una luce si spegne vi toccherà salire in testa d’albero, il che non sempre è possibile o gradevole. Per le luci di via rossa e verde forse la posizione più facile e pratica è quella di estrema prora, al pulpito, in centro, dove comunque le luci sono anche abbastanza protette e facile da raggiungere, come si vede nella foto.
Lo stesso vale anche per la luce di coronamento, montata a poppa, che spesso risulta inclinata su un lato, non essendo stata montata esattamente in centro, con lo stesso risultato di lasciare un settore oscurato laterale, che si potrebbe sommare all’eventuale errore di montaggio delle luci rossa e verde, aumentando così il settore laterale senza luci. Attenti dunque all’esatta posizione che deve avere la freccia.

Articolo tratto dalla rubrica Il Consulente sul numero 652 di Agosto 2016.