L’università nautica spezzina compie 35 anni di Corrado Ricci il 31 Lug 2025 Dal 1990 al febbraio del 2025 sono stati 2010 i giovani, diplomati e laureati, che hanno spiccato il volo dall’Università di La Spezia per assumere ruoli importanti nella cantieristica vocata alla nautica, in Italia e all’estero, e negli altri ambiti in cui hanno tesaurizzato la preparazione ingegneristica e nel campo del design. Un’iniezione di cervelli che, da 35 anni a questa parte, ha accompagnato e compulsato la blue economy del Paese e, giocando in casa, quella spezzina sempre più incentrata sulla nautica. Dal 2020 la linfa sgorga dal Campus che è sorto nelle strutture dell’ex ospedale della Marina Militare “Bruno Falcomatà” con appendici nel vicino Arsenale: aule, sale polivalenti, laboratori e foresteria (e prossimamente mensa e alloggi) a stretto giro, nel cuore della città, in un contesto architettonico antico ma rigenerato, con vista sulla base navale. Un unicum nel contesto dell’offerta formativa italiana, ed anche europea, nell’approccio sistemico al percorso per generare risorse umane chiave per lo sviluppo della nautica. Sommario I patrociniI premiI titoli conferitiIl Miglio BluIl Comune di La SpeziaLe regateLe iniziative I patrocini Un propellente fondamentale per il motore che ‘pulsa’ nell’Ateneo del capoluogo ligure viene, sul piano finanziario e degli indirizzi, dalla “Fondazione per la promozione degli studi universitari alla Spezia” che, presieduta da sette anni da Ugo Salerno (presidente del Rina), mette in rete – con l’Università di Genova – Comune della Spezia, Fondazione Carispezia, Autorità di sistema portuale, Camera di commercio, Associazione industriali, ambendo all’ingresso nella compagine sociale dei cantieri dei superyacht che, con base nel golfo, fanno la storia della nautica. Lo ha già fatto il Gruppo San Lorenzo, dando l’esempio. La recente convention “Blue Design Summit”, che ha reso La Spezia un crocevia mondiale di innovazione, sostenibilità e creatività applicate al mare, si è risolta nella celebrazione del giro di boa dell’esperienza universitaria proiettata verso nuovi traguardi. I premi Lì è scoccata l’ora dei riconoscimenti del Comune della Spezia per i 35 anni di formazione universitaria nel Design navale e nautico e nello Yacht design, a cominciare dal suo artefice: Piergino Scardigli, che verso la fine degli anni ’80, intravedendo nel comparto della nautica da diporto un’opportunità di sviluppo e riconversione del tessuto cantieristico, stabilì i contatti con le facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Genova che innescarono il processo virtuoso con l’istituzione della Scuola diretta a fini speciali in progettazione per la nautica da diporto, inizialmente ospitata all’istituto nautico. Premiati anche il primo direttore di questa, Vittorio Garroni Carbonara e i professori Dario Boote, Massimo Musio-Sale e Marco Ferrando, presenti alla Spezia fin dal 1990 (l’ultimo è il referente del rettore Federico Delfino) e Aldo Manna, contitolare di Antonini Navi, primo diplomato nel 1994 dell’allora Scuola diretta a fini speciali. Con la riforma universitaria italiana del 2000, i corsi di studio vennero classificati in lauree triennali e lauree specialistiche. I titoli conferiti I 2010 titoli di studio conferiti dal 1990 a febbraio 2025 dall’Università di Genova per i corsi nautici erogati sono così ripartiti: 75 con la Scuola diretta a fini speciali in Progettazione per la nautica da diporto: 850 a conclusione del corso di laurea in Ingegneria nautica; 475 nelle forme della laurea magistrale in Ingegneria nautica + Yacht design; 128 ad epilogo del corso di laurea in Design del prodotto e della nautica e 482 nel corso di laurea magistrale in Design navale e nautico. La peculiarità dei percorsi formativi è costituita dagli stage aziendali che scandiscono l’ultimo periodo di formazione degli studenti. E non è un caso che la gran parte dei laureandi centri l’obiettivo dell’assunzione ancor prima di discutere la tesi. Queste sono attenzionate a largo spettro e, quanto agli approfondimenti sul tema della sostenibilità, sono oggetto di premi (1000 euro per le lauree magistrali e 500 per le triennali) da parte dei Rotary Club ‘Stella Maris’ e ‘La Spezia’, presieduti da Filippo Bertani e Salvatore Teja. Una futura vetrina, per tesi e Campus, sarà costituita da Seafuture, la kermesse espositivo-commerciale sulla blue economy, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre nell’Arsenale Militare. Ma la storia degli yacht e delle barche tradizionali sono oggetto di studio e restituzione attraverso tesi dedicate (e anche mostre al Museo Tecnico Navale della Spezia e al Cantiere della Memoria nel porto antico delle Grazie); avviene sulla via della mappatura del patrimonio materiale previsto dal progetto Nautical Heritage elaborato dalla professoressa Maria Carola Morozzo della Rocca e di Bianzè (docente di Disegno Industriale Applicato alla Nautica 2 e Laboratorio di Design 2 e Coordinatrice della Magistrale in Design Navale e Nautico) presupposto del proposito di traguardare certificazioni ed agevolazioni per gli armatori custodi dei beni di valore storico. Il Miglio Blu Intanto La Spezia viaggia spedita nel consolidamento del Miglio Blu: il distretto che, sulla sponda di levante del golfo della Spezia, mette a braccetto i maggiori cantieri di maxi yacht, alimentando l’indotto e guardando ai laureati del Campus come elementi di punta del futuro. Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini vede rosa, con orgoglio: “Grazie all’impegno dell’Amministrazione, il Campus ha raggiunto livelli sempre più alti, con circa 1200 studenti da tutta Italia, corsi unici in Italia, assumendo quindi un ruolo centrale nell’evoluzione della nautica. Oggi, attraverso il progetto del Miglio Blu, dialoga attivamente con le aziende per favorire l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro, valorizzando giovani talenti che proprio alla Spezia possono trovare stabilità e prospettive per il futuro”. Il Comune di La Spezia Nella giunta ad impegnarsi in prima è l’assessore Patrizia Sacconi titolare delle deleghe allo sviluppo industriale ed economico e alla formazione: “L’Università e il mondo della ricerca rappresentano un asset strategico del territorio. Creare un ponte tra studenti, istituzioni e imprese significa investire nel futuro, stimolando la crescita di competenze e idee che possano tradursi in soluzioni innovative”. Quanto a queste, tra gli studenti del Campus, si è creato uno speciale team che traguarda l’obiettivo di progettare e costruire derive di nuova generazione per partecipare alle regate dedicate che mettono a confronto le esperienze universitarie. Le regate Alle ultime sfide svoltesi a Trieste a settembre, con la vecchia barca Corsara che ha ormai quasi 15 anni, gli studenti del campus spezzino hanno sfiorato il podio. Un’avaria al timone ha tenuto a terra, all’ultimo tuffo, la nuova creatura ecosostenibile, Alba, prossima a tornare in scena mentre ferve la progettazione di una nuova deriva con i foil. Un bel divenire che non trascura la memoria: non è un caso che il gruppo si sia denominato Revel Sailing Team, con riguardo al Duca del Mare e Ministro della Marina del Regno d’Italia, Paolo Thaon di Revel a cui è dedicato il ponte che connette la città della Spezia al porto Mirabello. Un’evocazione non solo dell’opera architettonica qualificante ma al valore del raccordo strategico tra università e imprese che passa dal Campus e dai suoi studenti: 470 sono residenti in provincia della Spezia, 620 provengono da altre parti d’Italia, 46 sono stranieri. Le iniziative Per stimolare la presenza alle lezioni, si stanno consolidando le iniziative per favorire la residenza degli studenti alla Spezia. Prossimi all’uso 28 alloggi al centro del progetto di Fondazione Carispezia per qualificare l’uso dell’ex Palazzo del Ghiaccio. In pista anche Confedilizia per alimentare la dinamica dei contratti transitori ad uso universitario che si risolvono in affitti a misura di studenti grazie ad agevolazioni fiscali riconosciute ai proprietari. E intanto c’è chi ipotizza la fattibilità una nuova frontiera dell’ospitalità: quella che potrebbe essere resa possibile dagli armatori di yacht che svernano nel golfo della Spezia, con un effetto presidio e cura degli stessi che per gli studenti si risolverebbe in palestra formativa da cui trarre ispirazione per i loro futuri progetti. Chiare invece le rotte didattiche e logistiche. Le spiega Marco Ferrando, delegato del rettore: “L’obiettivo dell’Università di Genova è quello di potenziare il Campus della Spezia. In questo momento sono allo studio possibili ulteriori iniziative sotto forma di Master sia allo scopo di contribuire al Polo Nazionale della Subacquea sia per esplorare altri sbocchi potenziali che potrebbero concretizzarsi nell’Economia, nella logistica, nel turismo. Con la realizzazione nel prossimo futuro del Punto Ristoro e delle residenze universitarie il Campus vedrà un ulteriore miglioramento che lo avvicinerà, più degli altri poli didattici dell’Università di Genova, al concetto di Campus Universitario.” Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!