È l’operazione che più stressa il diportista a prescindere dalla sua esperienza, e non a torto dato che, compatibilmente alle dimensioni dell’imbarcazione, un ormeggio errato può causare danni notevoli.

Non deve quindi meravigliare la costante evoluzione dei sistemi di ormeggio assistito, una sorta di antistress nautico che sottolinea l’esigenza di semplificare le manovre.

ormeggio assistito

Le difficoltà dell’ormeggio

Impugnare il timone di una barca in mare aperto è una sensazione inebriante che chiunque può provare nella tranquillità che qualunque errore, soprattutto in situazione meteo favorevole, può essere perdonato.

Portare la barca all’ormeggio in un marina affollato, più che una sensazione inebriante è invece una realtà angosciante, soprattutto in presenza di traffico e di qualche raffica di vento pronta a farci sbandare nel pieno della manovra.

Poi naturalmente dipende dalla mano, dalla conoscenza della propria barca e dalle sue dimensioni, dalle caratteristiche del marina e dalla posizione del posto barca, e peggio che mai se il marina non è ben conosciuto. Oltre naturalmente alle differenze fra vela e motore, fra motorizzazioni singole o doppie, fra manette morbide e sensibili ed altre un po’ “anziane” pronte a scarti improvvisi e imprevedibili, e via discorrendo.

Poca meraviglia, dunque, che da diversi anni le aziende più impegnate nella motoristica e nell’elettronica si siano dedicate a perfezionare sistemi in grado di semplificare l’operazione.

Del resto è stato rilevato da diversi studi che la frequenza cardiaca di un diportista in fase di ormeggio aumenta fino al 50%, con conseguente stress, perdita di lucidità e ridotte capacità decisionali, mentre se riesce a mantenere quella calma che spesso nasce dall’esperienza, tutte le manovre si semplificano.

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L’equipaggio

Certo va detto che in certi casi, quelli più difficili, la collaborazione dell’equipaggio nelle fasi finali può essere determinante, magari per mettere un parabordo mobile ed evitare una strusciata sulla fiancata della barca, la nostra ma anche quella del vicino.

Il tutto cercando di restare indifferenti sia agli sguardi preoccupati dei vicini di barca, sia a quelli di chi ci osserva dalla banchina: a volte con semplice curiosità, a volte con celata malevolenza sperando di assistere e godere di una manovra sbagliata che loro avrebbero sicuramente fatto meglio.

Come dire che in un marina ben organizzato nessuno deve vergognarsi, se la situazione è impegnativa causa vento o ristrettezza di spazi, di chiedere l’assistenza del gommone degli ormeggiatori, soprattutto se ci si trova alla guida di un catamarano. Se poi, come detto, ci si può affidare ad un sistema di ormeggio assistito, meglio ancora.

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L’aiuto elettronico

Affidarsi ad un sistema di ormeggio assistito, tecnologia che affonda le sue radici in un passato di oltre dieci anni fa e di cui esistono varie versioni, può far storcere il naso ai puristi, soprattutto a quelli della vela.

Non tutti possono però chiamarsi Eric Tabarly, capace a volte di ormeggiare di sola vela, e di certo se un aiuto elettronico limita lo stress oltre ai potenziali danni perché no? Cosa che, seguendo la costante odierna tendenza a semplificarsi la vita, spiega la crescente diffusione dei vari sistemi di ormeggio assistito.

Che poi questo porti ad una progressiva scomparsa dell’arte di navigare è un altro discorso, già compassi e squadrette per dire sono diventati oggetti d’antiquariato, ma come insegna l’evoluzione dell’automotive la tendenza verso la comodità è irrevocabile.

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I vari sistemi

Adatti più o meno a barche di tutte le dimensioni, nati prevalentemente per quelle a motore anche se altrettanto utili sulle barche a vela, i vari sistemi di ormeggio assistito possono essere un aiuto parziale o totale.

Questo aiuto è prevalentemente utile sui cabinati a motore di una certa dimensione dato che, se da un lato la plancia di guida non ha sempre una visibilità ottimale verso poppa e sulle fiancate, manovrando dal fly, in caso di errore manca qualsiasi possibilità di intervenire direttamente a protezione della barca.

Il che ci porta a dire che, sempre relativamente alle dimensioni, le porte laterali in prossimità della plancia di guida sono una gran comodità.

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I palmari

Una prima soluzione semplice ma decisamente utile sono i sistemi di controllo dell’imbarcazione attraverso un telecomando palmare come ad esempio il Dockmate o lo Yacht Controller.

Questi piccoli ma altamente tecnologici strumenti consentono di gestire le operazioni di ormeggio anche in solitario potendosi muovere liberamente in ogni punto della barca, e comandarla addirittura gestendo le ultime fasi di fissaggio delle cime saltando in banchina: in pratica li si potrebbe considerare una sorta di microplancia di comando mobile in formato pocket.

Il sistema consente di gestire ogni funzione della barca, sia a vela che a motore, qualunque sia la motorizzazione, singola o multipla, linea d’asse, piedi poppieri, o IPS.

Le varie funzioni sono inoltre del tutto customizzabili, e con una sensibilità proporzionabile alle esigenze di chi manovra, consentono di gestire tutto: dall’elica di prua o di poppa ai comandi che attivano i movimenti elettrici della plancetta o della scaletta per scendere in banchina, fin al comando del verricello dell’ancora, il tutto manovrabile attraverso pulsanti o con un joystick in collegamento Wi-Fi con la plancia di guida.

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Garmin

L’ormeggio assistito sviluppato da Garmin è puramente visivo, nel senso che non interagisce con il governo dei motori, ma è decisamente notevole per le sue funzioni. Il Surround View Camera System si basa su un sistema di 6 telecamere di minimo ingombro, sicure e prive di manutenzione, esteticamente quasi invisibili essendo montate a fil di scafo, e di facile installazione, che consentono una visione a 360° di tutto quanto circonda la barca entro limiti impostati sul display e compatibili con le esigenze dell’utilizzatore.

Le schermate selezionabili sono varie, visibili singolarmente o nell’insieme grazie ad un software seamless, e non necessariamente legate alle operazioni di ormeggio: ad esempio è possibile affiancare alle schermate del Surround View quella con tutti i dati dei motori, o quella della cartografia.

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Ma la funzione più straordinaria del sistema è quella definita Bird’s View praticamente, detta con parole nostre, una visione della barca in fase di ormeggio come la vedrebbe un gabbiano in volo o un drone, con una schermata che priva di qualsiasi ingombro visivo consente una visione totale ed immediata della situazione, eliminando qualsiasi punto cieco e dando a chi governa la barca una perfetta visione della sua posizione rispetto ai problemi dell’ormeggio.

Il Surround View non solo fornisce una visualizzazione in tempo reale di tutti gli eventuali ostacoli circostanti, creando una sorta di parabordo virtuale, ma ne indica anche la distanza mediante la visione di griglie che avvertono dell’eventuale vicinanza di un ostacolo attraverso un segnale sonoro che aumenta di intensità all’aumentare della vicinanza.

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Raymarine

Definito non a caso sistema di ormeggio intelligente, il Docksense Control si basa sull’alta tecnologia delle telecamere a visione stereo 3D delle Teledyine Flir, di cui ne posso essere installate fino a 5 per garantire una visione totale a 360°, telecamere a loro volta integrate da un modulo GPS.

Il sistema è stato sviluppato in collaborazione con la Emerson Automation Solutions, azienda leader nello sviluppo di sistemi elettronici per la manovra delle navi, che ha realizzato anche il joystick Aventics Marex 3D che può ulteriormente facilitare le operazioni di ormeggio.

Il Docksense Control può essere abbinato a motorizzazioni entrobordo e al governo dell’elica di prua, ed essendo collegato ai motori attraverso un software può prendere direttamente il comando della situazione e impedire qualsiasi manovra sbagliata intervenendo con le dovute correzioni.

Da notare che abbandonando i comandi entra in funzione una sorta di ancoraggio elettronico che interagisce con il GPS mantenendo la barca in posizione statica, una funzione che oltre all’ormeggio può essere utile in altre occasioni, magari in attesa dell’ormeggiatore che ci passi le cime, o in attesa che si liberi l’accesso al distributore di carburante, o magari per mantenere una posizione durante l’azione di pesca.

Meno sofisticato il Docksense Alert, altra soluzione di Raymarine dedicata all’ormeggio assistito, che pur non interagendo con i motori offre una mappatura visiva della zona di ormeggio grazie a cui chi governa la barca è nella posizione di gestire nel miglior modo possibile l’ormeggio.

Anche in questo caso il sistema è affidato a telecamere stereo 3D, fino a cinque, che possono essere visionate sul display Axiom montato in plancia offrendo una visione singola o globale, mentre una funzione di parabordo virtuale avvisa con un segnale acustico e visivo quando l’ostacolo diventa potenzialmente pericoloso.

Raymarine ormeggio assistito

Questi avvisi di prossimità possono essere impostati a piacere secondo le esigenze di chi manovra, e in fase di ormeggio diventano un notevole aiuto. Entrambi i sistemi possono essere integrati con i comandi di un joystick, e necessitano per il montaggio della collaborazione dei tecnici Raymarine presso cantieri nautici e rivenditori autorizzati.

L’ultima novità Raymarine nel campo degli ormeggi assistiti è il sistema Neuboat Dock, che però deve essere installato dal cantiere durante la costruzione della barca, mentre la relativa calibrazione può essere eseguita facilmente senza la necessità d’intervento di personale Raymarine.

Compatibile con tutti i chartplotter Axiom, il sistema dispone di una propria interfaccia facilmente attivabile dal display Axiom, che evidenziando linee guida relative alle distanze facilita al massimo le operazioni di ormeggio.

Sul display dell’Axiom è possibile selezionare sia la visione a 360° attivando tutte le telecamere, che assicurano la copertura per imbarcazioni fino a 30 metri di lunghezza, sia la visione di una singola telecamera per verificare un dettaglio dell’ormeggio.

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Volvo Penta

Il sistema sviluppato da Volvo Penta si basa sul controllo dei motori, necessariamente IPS, che grazie ad un joystick situato sulla plancia di comando e ad un sistema di posizionamento dinamico gestito dal GPS e riscontrabile su un display, consentono di tenere sotto controllo ogni movimento della barca.

L’Assisted Docking della Volvo Penta lavora in modo ottimale indipendentemente dalla presenza di vento o corrente, e al contrario delle manovre affidate al controllo manuale del joystick funziona in modo da correggere automaticamente la spinta dei fattori esterni.

In altre parole chi comanda la manovra deve solo scegliere la direzione della barca, mentre l’Assisted Docking, con l’ausilio del sistema DPS (Dynamic Positioning System), penserà ad ogni eventuale correzione necessaria per contrastare venti o correnti anche di forte intensità.

Il sistema è disponibile per imbarcazioni da 35 a 120 piedi, è particolarmente intuitivo e grazie alla sua precisione è adatto anche ai meno esperti. Progettato nel 2021 e inizialmente legato all’uso degli IPS, dal 2025 la Volvo Penta ha però reso l’Assisted Docking disponibile anche per le sue motorizzazioni entrofuoribordo DPI.

Interessante anche la possibilità di montare il sistema in retrofit, ovvero anche su barche già naviganti senza quindi ricorrere ad un’installazione da cantiere.

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Navico

Nell’evoluzione dei vari sistemi di ormeggio assistito, pur essendo ancora a livello di prototipo, non poteva mancare l’applicazione dell’intelligenza artificiale, che in questo caso entra in gioco trasformando il concetto di ormeggio assistito in ormeggio automatico.

Grazie all’applicazione del software sviluppato dalla Apex AI e già utilizzato in campo automobilistico, il sistema che Navico sta mettendo definitivamente a punto consentirà, una volta entrati in porto, di inserire i dati del proprio posto barca affidando poi tutte le manovre all’intelligenza artificiale.

In altre parole grazie all’interazione di telecamere, fotocamere e sensori vari in grado di mappare l’ambiente portuale, la barca, una volta impostata la posizione del posto barca, procederà da sola all’ormeggio.

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Yacht Controller

Fra le varie soluzioni di ormeggio assistito i controller portatili che lavorano in wireless sono un’interessante alternativa ai dispositivi fissi potendone condividere quasi tutte le funzioni.

Lo Yacht Controller, ad esempio, con alle spalle oltre vent’anni di esperienza e squisitamente made in Italy, presenta oggi con le sue tre linee di prodotto una gamma adatta ad ogni tipo di barca e praticamente ad ogni dimensione, considerando che il suo top di gamma, il Svpremo, è in grado di governare anche i maxiyacht.

Le altre due linee sono suddivise fra la Nemesi per imbarcazioni fino a 50 piedi, e la MaXimo per yacht fino a 80 piedi.

Le prestazioni, comuni a tutta la gamma, consentono il completo controllo delle varie funzioni della barca necessarie per ormeggiare, funzioni governabili da qualunque punto della coperta godendo quindi della massima visibilità, tanto da consentire a seconda delle dimensioni di operare anche in solitario.

Da non sottovalutare la funzione DPS (Dynamic Positioning System), ovvero la possibilità di un posizionamento dinamico dell’imbarcazione utile in molte circostanze.

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Dockmate

Mentre la maggior parte delle soluzioni di ormeggio assistito hanno la loro centrale di comando in plancia, concentrata nei vari display, c’è chi ha cercato una soluzione diversa racchiudendo la plancia in un piccolo dispositivo portatile che può essere portato all’esterno e manovrato da qualunque punto della barca.

Il Dockmate lavora con una sofisticata tecnologia wireless che impedisce qualsiasi interferenza e consente il controllo totale delle principali funzioni necessarie per l’ormeggio entro un raggio di 45 metri: dai comandi del motore a quelli dell’elica di prua, a quelli del verricello dell’ancora.

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Il tutto racchiuso in un contenitore poco più grande di un cellulare, e comandabile attraverso pochi pulsanti e nei modelli di gamma alta con un joystick proporzionale che assicura la massima fluidità d’azione.

Il Dockmate è disponibile in cinque modelli, può essere montato in un giorno senza particolari modifiche tecniche sulla struttura dello scafo, programmandolo e configurandolo sulle caratteristiche della barca. Da sottolineare che Dockmate ha recentemente integrato la sua gamma con il DPS (Dockmate Positioning System), ovvero un sistema di posizionamento dinamico che utilizzando solo i motori consente il preciso mantenimento statico della posizione sia in mare aperto sia in porto.