La plancetta poppiera immergibile

La plancetta poppiera immergibile è un accessorio di grande utilità in quanto, oltre a facilitare e rendere più sicure le attività balneari, offre quasi sempre anche la possibilità di movimentare il tender evitando manovre complicate e pericolose.

Senza contare che può fungere da passerella di collegamento con le banchine più basse e, addirittura, alla fonda, avere qualche effetto stabilizzante. Ne esistono diversi tipi, con funzioni anche solo parziali (cioè solo tender lift o solo scaletta), ma in tutti i casi si tratta di un dispositivo che necessita di un’attenta manutenzione.

Parliamo infatti di un complesso meccanismo di leveraggi con movimentazione a pantografo o con scorrimento verticale dei bracci attraverso pistoni idraulici, guide e sensori sottoposti a notevoli sforzi (che peraltro si ripercuotono sullo specchio di poppa) e all’aggressione dell’acqua di mare e dei suoi microrganismi. A loro volta, i pistoni idraulici sono collegati mediante tubi flessibili a una centralina oleodinamica posta all’interno dello scafo, con relative elettrovalvole e centraline di comando e controllo.

plancette

Procedure di utilizzo

  1. Molto importante è seguire con precisione le indicazioni del cantiere costruttore riportate sul manuale del proprietario, anche per eventuali blocchi/sblocchi manuali, e fare attenzione a che non vi siano persone vicino alle parti mobili quando la si aziona.
  • Durante le manovre in porto o in caso di accosto ad altre imbarcazioni è necessario prestare la massima attenzione a che la plancetta non urti contro qualcosa, sia quando è in posizione rialzata sia quando è immersa. È infatti molto facile provocare anche piccoli disallineamenti che ne possono comprometterne il funzionamento.
  • Non sovraccaricare mai plancetta, in particolare nelle procedure di discesa o risalita (spesso la si aziona con tender carico di ospiti),ricordando che essendo il braccio di leva molto pronunciato, i carichi e gli sforzi sugli attacchi e sullo specchio di poppa ne risultano amplificati. Tener presente che il dato del carico massimo previsto dal costruttore comprende il peso della piattaforma stessa ed è comunque riferito a pesi posti in posizione centrale e non alle estremità. Insomma, è bene informarsi presso il costruttore della imbarcazione circa il vero carico ammesso  per la plancetta e, allo stesso tempo, evitare di caricare in modo sbilanciato.plancetta
  • 4. Fare attenzione quando si naviga con mare mosso, in quanto il sovraccarico provocato da un’onda che si riversa sulla plancetta – magari allagando anche il tender- o uno sbattimento che provochi una torsione o peggio una rottura di elementi strutturali, possono avere conseguenze importanti. Nel caso di imbarcazioni molto veloci o con plancette molto lunghe tali potenziali problematiche si ingigantiscono. 
  • plancetta poppiera

  • Manutenzioni e verifiche sulla parte immersa

    • Poiché i meccanismi sono immersi nell’acqua di mare, è necessario pulire con accortezza – cioè senza graffiare – ogni 20/30 giorni o più spesso (a seconda della temperatura e della zona) le tubazioni idrauliche, gli snodi e i sensori immersi.
    • Non lasciare mai per un lungo periodo la plancetta in posizione abbassata, altrimenti si possono incrostare gli steli dei pistoni che, al rientro, danneggeranno i paraoli/paracqua. Verificare che tutti i dadi siano ben stretti e che non ne manchi qualcuno.
    • Ogni due mesi verificare lo stato degli zinchi di protezione e controllare che i vari cavetti di massa siano ben collegati ai vari elementi della plancetta.
    • Verificare periodicamente che i fissaggi sullo specchio di poppa non presentino movimenti e che non vi siano screpolature di pittura o di sigillante.
    • Quando si aziona l’elevazione verificare sempre che la plancetta sia perfettamente allineata da entrambe i lati e che non vi siano tracce di olio in acqua.
    • I tubi idraulici esterni immersi hanno una durata limitata; dopo al massimo 3/4 anni vanno sostituiti insieme con i sensori.
    • Quando la barca è in secco, verificare gli allineamenti e stringere tutti i controdadi di regolazione, controllando gli eventuali passascafo dei tubi o dei cavi.

Manutenzioni e verifiche all’interno dello scafo

  1. Controllare ogni settimana che non vi siano trafilaggi dai perni di fissaggio o schiacciamenti all’interno dello specchio di poppa; ogni mese verificarne il serraggio. Eventuali colature segnalano una perdita che deve essere subito risolta anche perché, a lungo andare, potrebbe indebolire strutturalmente lo stesso specchio di poppa; procedere anche con una ispezione visiva sulle strutture a ridosso dello specchio, in particolar modo se si tratta di imbarcazioni con piedi poppieri, fuoribordo o trasmissioni di superficie.
  2. Verificare ogni mese che le tubazioni interne non presentino screpolature o rigonfiamenti o perdite (tale controllo andrebbe eseguito mentre si solleva la plancetta per avere le tubazioni sotto carico) e che le stesse non facciano curve troppo strette. Le tubazioni hanno una durata di massimo 7/8 anni e quindi vanno sostituite prima di tale intervallo. Ogni 10/12 anni vanno anche sostitute le guarnizioni interne delle elettrovalvole.
  3. Mensilmente controllare il livello del fluido idraulico (del quale bisogna sempre tenere qualche litro di rispetto) situato nel serbatoio della pompa e che lo stesso non si presenti emulsionato
    o di colore biancastro, sintomi di presenza di acqua e quindi indicanti la necessità di ulteriori controlli.

 Come risolvere il blocco della plancetta

Può accadere che la plancetta non funzioni e che, addirittura, possa incidere sulla manovrabilità dell’imbarcazione. Ciò può dipendere dai seguenti sistemi.

  1. sistema meccanico (leveraggi che movimentano l’alzata e la discesa).
  2. sistema elettrico/elettronico (che tramite una centralina elettronica comanda la pompa idraulica e le elettrovalvole, in base a una logica di consensi elaborata su alcuni sensori).
  3. sistema idraulico (una centralina idraulica con motore elettrico e una serie di elettrovalvole, tubi ad alta pressione e pistoni idraulici esterni ed immersi).

La prima cosa da fare è individuare quale di essi sia in avaria, magari stabilendo se all’origine c’è stato un particolare evento.

  • URTI E/O SOVRACCARICO DI PESO. Se ci sono stati urti (ad esempio contro la banchina) o un sovraccarico di peso, è molto probabile che sia stato interessato il sistema A) meccanico. In tal caso dobbiamo capire se c’ è stato un qualche tipo di torsione, flessione ammaccatura o movimento dei leveraggi o delle parti scorrevoli causandone un blocco o se si è verificato un disallineamento di qualche sensore (i sensori spesso hanno un led che si accende quando questi danno il consenso) facendo sì che la logica elettronica non veda la posizione reale. In alcuni casi possiamo avvicinare un oggetto di ferro al sensore per provare ad attivarlo (se è a funzionamento magnetico) o piegare la linguetta vicino allo stesso o ancora provare ad avvicinarlo svitando i fermi.

 

  • CADUTA DI TENSIONE DELLE BATTERIE. Verifichiamo sul voltmetro del quadro elettrico se la tensione è sufficiente nel momento preciso in cui azioniamo la plancetta (sia dal comando a pannello sia dal telecomando, che potrebbe avere esso stesso le batterie scariche). Se il voltmetro scende al di sotto degli 11,8 V o 23,6 V circa (a seconda dell’impianto di alimentazione) siamo in presenza di un potenziale problema di batterie o connessioni che probabilmente inibisce il corretto funzionamento della centralina elettronica la quale richiede un voltaggio minimo adeguato.

 

  • In tal caso possiamo provare a inserire il parallelo e ad accendere il gruppo elettrogeno con il caricabatterie acceso (o in alternativa i motori) e dopo una quindicina di minuti riprovare (non subito perché dobbiamo dare il tempo alle batterie di riprendersi) sempre con il parallelo inserito. Ripetiamo lo stesso controllo con un tester sulla centralina elettronica. Puliamo eventuali connessioni elettriche ossidate.
  • NESSUN SEGNALE DI VITA DELLA PLANCETTA. È l’ipotesi per la quale potrebbe essere rotta l’idraulica o l’elettronica di controllo. Perciò andiamo a identificare la centralina di comando
    idraulico e controlliamo:
    • 1) Se vi è olio sufficiente (tipo per circuiti idraulici).
    • 2) Se azionando i comandi si sente il rumore del motore ma vi sono perdite o rotture lungo tutti i tubi fino ai pistoni.
    • 3) Se azionando i comandi si sente rumore del motore elettrico ma non si muove nulla.
    • 4) Se azionando i comandi non si sente rumore dal motore elettrico e quindi non si muove nulla.
    Nel caso 1) rabbocchiamo l’olio e passiamo alle verifiche 2) e 3).
  • Nel caso 2) dobbiamo sostituire i tubi o provare a tamponare la rottura con un pezzo di gomma dura e una fascetta stringitubo, provando poi ad azionare la plancetta senza carichi, sperando che la riparazione resista. Se la rottura è vicino al raccordo, proviamo a smontarlo e rimontarlo accorciando il tubo.
    Nel caso 3), ipotesi frequente, dobbiamo individuare qual è l’elettrovalvola che non funziona (la causa può essere tanto elettrica quanto meccanica). Fatto ciò, dobbiamo azionare il comando e contemporaneamente premere con un piccolo cacciavite o un punteruolo in quel piccolo forellino sul cilindro della valvola che in tal modo si apre e consente al motore di pompare nel pistone che ci serve.
  • Nel caso 4) abbiamo un problema di funzionamento del motore/pompa, in tal caso dobbiamo provare a utilizzare un cavo elettrico (meglio con morsetti) collegando direttamente sia il positivo sia il negativo del motore della centralina idraulica alle batterie (facendo attenzione a non farli toccare) e provare ad azionare il comando salita/discesa. Se ancora non funziona ma il motore risulta girare, utilizziamo contemporaneamente anche la procedura 3); se invece il motore non gira e vi è la pompa a leva manuale, azioniamola contemporaneamente al comando plancetta. Se anche così la plancetta non si muove procedere contemporaneamente con la pompa a mano e la procedura al punto 3).
  • POSIZIONE NON ALLINEATA PER ROTTURA MECCANICA
    Possiamo aver avuto la rottura di qualche leveraggio o il cedimento di qualche saldatura o anche lo svitamento di un perno.
  • In tali casi, spesso evidenziati da qualche mancanza di complanarità o posizione a vista non corretta, è necessaria un’ispezione facendo sempre attenzione a eventuali movimenti per accertare la tipologia di inconveniente. Spesso può essere sufficiente rimettere un perno o un dado (ricordiamo che i dadi autobloccanti una volta svitati andrebbero sostituiti).

 

In conclusione, ricordiamoci sempre di studiare attentamente il manuale del costruttore. Teniamo inoltre presente che, se posizionata male, la plancetta potrebbe anche inibire l’accensione dei motori e comunque risultare pericolosa per la navigazione specie se in velocità e con il tender issato sopra.

Manco a dirlo, in tal caso è opportuno rallentare e porre il tender a rimorchio.