L’impianto elettrico di bordo è un componente vitale per l’efficienza e la sicurezza dell’imbarcazione. Deve essere costantemente controllato e manutenuto anche su imbarcazioni nuove. La mancanza di controlli spesso causa malfunzionamenti, costose rotture e talvolta incendi che possono portare alla perdita dell’imbarcazione ed anche a situazioni pericolose per chi è a bordo.

Capita spesso che per motivi estetici gli impianti ed i vari apparati dagli stessi alimentati vengano eccessivamente occultati da pannelli, arredi, altri componenti, creando grandi difficoltà sia di individuazione che di verifiche controlli, serraggi e, in caso di surriscaldamenti o principi di incendi, impedendo un efficace e tempestivo intervento di individuazione e spegnimento.

Pertanto, è consigliabile comprendere come passano i cavi a bordo e dove sono ubicate cassette e schede di controllo dei vari sistemi di bordo.

impianto acqua porto

Cosa controllare

Una verifica generale deve essere quella di sapere se i nostri staccabatterie stacchino veramente tutti gli apparati di bordo (compreso passerella, verricello, bow truster, generatore, pompe etc); tale prova è ovviamente facile da eseguire staccando gli stessi e vedendo cosa rimane alimentato funzionando.

Tale conoscenza è fondamentale in caso di malfunzionamenti o principi di incendio. Ricordiamo sempre di staccare tutte le utenze che non necessitiamo sia durante la navigazione che all’ormeggio: diminuiremo possibilità di rotture. 

Possiamo con un po’ di attenzione e di tempo effettuare una serie di controlli principali (cui devono seguire quelli specifici per la propria imbarcazione) che ci aiutano a prevenire alcuni di tali inconvenienti. Dividiamo i controlli in alcune macrocategorie:

  • verifiche impianto a 230 volt in ca
  • verifiche impianto di bordo a 12/24 volt in cc

impianto elettrico porto

Verifiche impianto A 230 volt

Tali controlli devono innanzi tutto tenere presente che agiamo su una tensione pericolosa, la stessa che abbiamo a casa. Tale corrente proviene essenzialmente da tre fonti che andremo a verificare periodicamente:

Colonnina in banchina, cosiddetto impianto di terra, dove la corrente arriva a bordo tramite un cavo. Tale cavo di collegamento con le relative connessioni che devono essere stagne (IP 67 e non meno…) per evitare che una cannola di lavaggio la possa bagnare e creare cortocircuiti o peggio fulminare qualcuno nelle vicinanze o creare malfunzionamenti in caso di pioggia o altro.

Le stesse connessioni devono sempre essere ben avvitate e il cavo di adeguata sezione con doppia protezione e deve presentare screpolature o pizzicature. Le prese/connessioni non devono presentare ossidazioni o infiltrazioni anche all’interno. 

Periodicamente

Ogni anno le prese vanno smontate ed aperte per controllare lo stato dei morsetti e cavi che qualora ossidati andranno accorciati e ricablati. Si deve periodicamente verificare l’efficienza del differenziale a bordo, premendo l’apposito test e il magnetotermico (spesso posti in sala motori a breve distanza dalla presa di terra) e, se non presenti, installarli.

In caso di malfunzionamenti o differenziali di terra che staccano, provare il cavo attaccandolo alla colonnina ma senza collegarlo alla presa di bordo per verificare che lo stesso e le relative prese funzionino correttamente: se stacca avremo individuato la problematica.

Generatore di bordo

Il generatore deve essere spesso verificato (oltre le necessarie manutenzioni meccaniche) anche aprendone il contenitore ed osservandolo in moto per accertarsi che non vi siano fumi, perdite rumori o vibrazioni anomale.

I cavi sia di distribuzione corrente a 230 volt che di alimentazione/accensione (12 volt) dello stesso devono essere ben serrati ai rispettivi morsetti di collegamento senza presentare ossidazioni (ricordiamoci che cavi ossidati fanno aumentare la resistenza e portano ad un surriscaldamento degli stessi); in particolare vanno controllati i serraggi all’interno anche sul motorino avviamento ed alternatore (ovviamente tutti controlli da fare col generatore spento). 

Tutti gli spinotti devono, almeno una volta ogni anno, essere disconnessi con delicatezza, puliti con un pulitore per contatti elettrici e ricollegati. La maggior parte delle problematiche è causata da spinotti semi distaccati o ossidati.

Inverter

E’ un componente elettronico oramai quasi sempre presente a bordo che ci consente di utilizzare – per non molto tempo – le batterie di bordo (12 o 24 volt) per avere corrente a 230 volt purché i carichi non siano eccessivi. Proprio il carico ossia l’assorbimento complessivo degli apparecchi utilizzati espresso in watt, deve sempre essere contenuto sia nel tempo di utilizzo che nella potenza per evitare che le batterie di bordo si scarichino rapidamente, nonché per evitare il surriscaldamento dello stesso inverter e dei cavi in bassa tensione (12 o 24 volt) di alimentazione spesso sottodimensionati.

Tali cavi andrebbero verificati durante un utilizzo a pieno carico per controllare che non si riscaldino eccessivamente e che le connessioni siano ben strette. Parimenti vanno verificate le protezioni di sovraccarico sia dell’alimentazione in bassa tensione che quelle in uscita a 230 volt.

Molto importante è che l’inverter sia montato in un posto ben ventilato e protetto da possibili infiltrazioni di acque o umidità e che sia ben visibile senza eccessivi smontaggi. Ricordiamoci che molti apparati moderni con elettronica di controllo potrebbero non funzionare con inverter di vecchia generazione ad onda quadra.

Utenze alimentate a 230 volt ca: tutti gli apparati a 230 v (compresi gli elettrodomestici quali forno a microonde, piastra elettrica, televisore, frigo a 230 v, fabbricatore di ghiaccio, forno, lavastoviglie, lavatrice, etc.), andrebbero ogni 2/3 anni ispezionati e verificata l’integrità degli stessi, dei cavi e connessioni di alimentazione e di massa. Particolare attenzione va posta nell’individuare eventuali infiltrazioni che li possano interessare.

fusione morsetto batteria

Infatti, spesso accade che vi siano perdite di acqua vicino al boiler per la produzione di acqua calda sanitaria che può interessare la resistenza elettrica con conseguenti problematiche di potenziali cortocircuiti o che la stessa resistenza vada in corto facendo saltare le protezioni. 

morsetto protetto da cappuccio isolante che ha evitato un incendio

Il caricabatterie

Un componente da controllare periodicamente nel suo corretto funzionamento, riscaldamento e serraggio delle connessioni sia a 230 v che a 12/24 è il caricabatterie. Tale componente spesso dotato di ventole di raffreddamento – che quando sotto carico devono sempre girare – non deve riscaldare eccessivamente, essere sempre pulito ed asciutto ed avere i collegamenti elettrici ben serrati e protetti da gommini isolanti.

L’aria condizionata ha sostanzialmente quattro componenti: un compressore per il gas, una pompa acqua di mare, una serie di cassette con schede elettroniche, una serie di scambiatori/ventilatori ossia delle UTA (unità trattamento aria) per raffreddare l’aria nelle cabine.

La pompa acqua di mare alimentata a 230 volt deve essere spesso ispezionata (anche per vedere che non vi siano perdite) e verificata nei cablaggi e soprattutto nei condensatori di funzionamento posti o all’interno o attaccati alla stessa (se si rompe un condensatore la pompa non funzionerà più).

Parimenti vanno ispezionate cassette che contengono sempre schede o condensatori per regolare la velocità delle UTA. Tali condensatori per sovraccarichi, umidità o altro talvolta si bruciano con fermo macchina o inneschi di incedi. Può essere utile un tester per condensatori per verificarli in caso di malfunzionamento dell’impianto.

Verifiche impianto di bordo

A 12/24 VOLT IN CC

Tale impianto è il cuore pulsante che fa vivere la nostra imbarcazione. Possiamo semplicisticamente suddividere l’impianto in due macrocategorie:

  • impianto alimentazione motori e servizi connessi
  • impianto servizi

Impianto alimentazione motori

Su tale impianto il primo controllo da fare è partendo dalle batterie di alimentazione, verificando le connessioni ai morsetti delle stesse (spesso si allentano provocando problemi anche in funzionamento ai motori o addirittura incendi). Molto meglio collegare le batterie direttamente a attacchi filettati con dadi (spruzzandoli con vasellina spray) e proteggerli con cappucci isolanti assicurandosi che le batterie siano ben bloccate.

Un morsetto a sfilo allentato o molto ossidato può provocare un arco voltaico che lo fonde con conseguente distacco e/o innesco di incendio o malfunzionamenti anche dei motori.

Fondamentale è controllare che i cavi camminino in ordine e siano ben fissati lontano da parti in movimento come pulegge, timoneria, assi etc. Tali cavi devono essere il più possibile separati tra positivi e negativi; qualora non lo fossero raggruppiamoli e fissiamoli con fascette, (mai con nastro isolante che si stacca e rende appiccicoso il tutto), ovviamente lontano da liquidi o materiali facilmente infiammabili.

Parimenti sono da verificare le connessioni di tutti i cavi specie se di grosso diametro sui rispettivi attacchi e sugli staccabatterie, appurando che non vi siano segni di ossidazione o filettature spanate.

Spesso all’impianto motori (e blocco batterie) sono collegate altre utenze quali ad esempio passerella idraulica, verricello, bow truster, che vanno esaminate sia nei componenti che nei cavi di alimentazione. Un controllo facile da fare è il seguente: verificare prima otticamente il tutto, poi mettere in funzione l’utenza osservando che non vi siano odori strani e poi toccare i cavi assicurandosi che non riscaldino.

Successivamente controllare la pulizia ed il serraggio delle connessioni e la pulizia dei fusibili di protezione. Verificare che i dadi sui morsetti motorini avviamento ed alternatori siano puliti e ben serrati e proteggerli con cappucci isolanti. 

Impianto servizi

Questo è l’impianto più complesso poiché vi sono connesse una moltitudine di utenze in bassa tensione (12 o 24 Volt). Una buona regola è verificare innanzi tutto se siamo in possesso di tutti gli schemi elettrici dell’impianto e qualora non ne avessimo copia richiederli al cantiere. Serviranno a qualsiasi tecnico di buon livello per verificare il tutto o per qualcuno più esperto a capire qualcosa in più.

Una verifica periodica da farsi è controllare se le utenze varie (pompe, autoclavi, luci, tromba, etc) abbiano i morsetti di collegamento in scatole a tenuta di acqua (specie se ubicate nelle sentine o posti soggetti a bagnarsi) e che gli stessi siano privi di ossido; se non fosse così andrebbero sostituiti e puliti o accorciati i cavi.

Anche su tale impianto è da provare un componente alla volta verificandone il funzionamento e che lo stesso sia ben saldo e che non riscaldi sia l’oggetto stesso che i cavi di alimentazione e che non vi siano rumori o odori strani. Qualora qualche pompa o autoclave o compressore frigo presenti un funzionamento eccessivamente lungo o abbia una diminuzione di efficienza occorre subito verificarlo altrimenti potrà o danneggiarsi o peggio surriscaldarsi con conseguenti danni connessi.

Almeno un paio di volte a stagione si devono aprire i quadri elettrici sia in cabina che in sala motori, verificando che non ci siano infiltrazioni, ossidazioni o anomalie quali sfiammate o cavi leggermente fusi o deformati o magnetotermici sconnessi o lesionati (facendo attenzione alla parte con tensione a 230 v).

Accertiamoci che tutte le connessioni siano ben serrate con un cacciavite o altro attrezzo necessario, anche provando con delicatezza a tirare leggermente ogni cavo. Se sono presenti ventole di estrazione aria verifichiamo che le stesse funzionino e se sono previsti fusibili di protezione provvediamo ad acquistarne un certo numero da tenere di scorta delle medesime tipologie e capacità. 

Parimenti sono da effettuare controlli di serraggio e surriscaldamento su ripartitori di carica e trasformatori di tensione (da 24 a 12 v per vhf, stereo etc).

Ovunque siano installati teleruttori (relais) accertiamoci che gli stessi siano ben inseriti nei rispettivi zoccoli e che le connessioni elettriche siano ben salde. Qualora un quadro elettrico si presenti eccessivamente pieno e confuso o di difficile chiusura ed ispezionabilità chiediamo l’intervento di un buon tecnico per verificarlo ed eventualmente modificarlo. Anche per tali subcomponenti è utile acquistarne qualcuno di rispetto e fare qualche foto agli stessi per ricordarne le caratteristiche. 

Accorgimenti

Ricordiamoci che molti apparati di bordo non vengono azionati direttamente dall’interruttore ma che l’interruttore di utilizzo (a bassa potenza o su circuito elettronico a bus) aziona un relais o nel caso di un circuito a bus una scheda relais di potenza con segnale indirizzato (in tali casi è molto importante avere lo schema elettrico e di posizionamento dei vari componenti, spesso nascosti dietro fondi di armadi o controsoffitti e la marca e modello dei componenti installati) e spesso su tale scheda vi è una protezione magnetotermica o un fusibile.

Sulle barche usate, soprattutto quelle datate, dobbiamo porre molta attenzione alle cosiddette modifiche o “cannibalizzazioni” effettuate spesso da personale non preparato o da elettricisti improvvisati.

Normalmente vengono eseguite per porre rimedio a qualche malfunzionamento bypassando circuiti, relais o altro ma lasciando collegamenti invisibili e pericolosi. Spesso è facile identificarle vedendo che ci sono cavi differenti o non riposti in canaline originarie o volanti.

In tali casi chiamiamo un elettricista qualificato per procedere ad una attenta verifica dei dimensionamenti, installazioni ed eliminazione di eventuali circuiti in disuso (ma ancora alimentati) verificando che vi siano a monte adeguate protezioni.