Cento giorni in solitario attraverso l’Atlantico
1923, l’avventura del Firecrest

di Alain Gerbault

Endemunde Edizioni, Milano, www.endemunde.it

112 pagine, EUR 10,00

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della recensione sulla Rivista Nautica

Recensione pubblicata sul numero 626 della Rivista Nautica

Una prosa di rara bellezza e romanticismo è quella di Alain Gerbault (1893-1941), che racconta la sua traversata in solitario dell’Atlantico, da Gibilterra a New York, compiuta nel 1923 a bordo del “Firecrest”, un cutter di 11 metri costruito nel 1892, un’imbarcazione solida, ma non certo veloce, visto che Gerbault impiegò 101 giorni per coprire le 4500 miglia del percorso, in un epoca dove non esistevano naturalmente né GPS né VHF, ma nemmeno timoni a vento né winch. Nel suo racconto breve, ma intenso e appassionante, egli narra il suo viaggio ricco di imprevisti e di lotte contro gli elementi naturali, tempeste e uragani. Ma soprattutto si ferma a riflettere sulla bellezza della natura, sulla serenità che “deriva dal grande fascino esercitato su di me dall’oceano” e sui valori della vita. Una impresa che è stata una consapevole fuga dalla società occidentale, che lo ha poi condotto a diventare uno scrittore molto critico verso il colonialismo, e al termine della quale ancora sente l’irresistibile richiamo del mare, “un richiamo selvaggio cui non si può che ubbidire”.