La conquista degli abissi
Storia del battello subacqueo da Aristotele al sottomarino nucleare

di Alessandro Turrini

Vittorelli Edizioni – Gorizia – tel. 0481/21888

120 pagine, LIT 25.000

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della recensione sulla Rivista Nautica

Navigare sotto la calotta polare, senza uscire allo scoperto per mesi e mesi e poi, poter spedire una ventina di pillole nucleari a diecimila chilometri di distanza, senza rischiare di essere scoperti. Questa è la forza strategica dei sottomarini nucleari, la forza che ha equilibrato molto la guerra fredda degli ultimi decenni e che induce, l’ormai sconquassata economia russa, a continuare la produzione di questi mostri. Ma lo aveva già intuito Aristotele, indirizzando Alessandro il Grande verso l’esplorazione subacquea con una specie di botte denominata Skaphe Andros: “uomo barca”. Così tutta la storia dell’uomo è tempestata di esplorazioni sottomarine, ma la prima di cui si hanno notizie storiche è l'”American Turtle” che cercò di affondare la nave inglese “Eagle” nel 1776. Di qui l’evoluzione dei sottomarini, fino ai nucleari, raccontata in questo libro.