L’oro degli abissi
di Gary Kinder
Sperling & Kupfer Editori
488 pagine, LIT 32.000
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della recensione sulla Rivista Nautica
Tre sono le date fondamentali di questa storia che l’autore ha scritto, vivendone di persona la parte finale. Nel 1848 un uomo trova una pepita d’oro puro in California. Si scatena così la febbre dell’oro che attira all’ovest tanta gente in cerca di fortuna. Nel 1857 “Central America”, una nave a vapore, affonda a largo della Carolina con il suo carico di oro frutto del duro lavoro di anni, dei cinquecento passeggeri. Molti si salvano, grazie al tempismo del comandante che li fa trasbordare su un brigantino di passaggio. Poi “Central America” sparisce tra le acque con il suo carico di oro e di uomini. Nel 1984 Tommy Thompson, un giovane ingegnere con il pallino delle invenzioni decide di tentare il recupero, basandosi su ardite teorie scientifiche. Qui parte la storia che l’autore condisce di scene avventurose, in un’alternanza di flash back che incalzano fino al recupero e poi ancora fino alla sentenza del tribunale, che attribuisce all’intrepido ricercatore gran parte dei beni recuperati. Un intrecciarsi di coraggio, avventura e scoperte scientifiche, che hanno portato al recupero del più grande tesoro di tutti i tempi.